Recensione di La stanza delle illusioni di Diego Pitea - Leggendo Romance



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Recensione di La stanza delle illusioni di Diego Pitea

La stanza delle illusioni di Diego Pitea
Copia digitale fornita dalla casa editrice

Recensione in anteprima di La stanza delle illusioni, giallo scritto da Diego Pitea e pubblicato oggi da AltreVoci edizioni.

In questo venerdì instabile ho il piacere di parlarvi di un giallo che mi ha ricordato le atmosfere di Agatha Christie e Poirot. Il nostro protagonista, dalle caratteristiche molto particolari, dovrà indagare su un delitto dai contorni inquietanti e mettere insieme i piccoli dettagli di un puzzle che sembrano non voler combaciare.

Devo dire che non leggo molti gialli classici, ma in questo caso sono stata felice di aver avuto l’opportunità di conoscere questa penna, la storia è ricca di spunti, dettagli e viene facile lasciarsi trasportare nelle indagini.

LA STANZA DELLE ILLUSIONI
Diego Pitea

La stanza delle illusioni di Diego Pitea


Editore: AltreVoci edizioni
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 12 Novembre 2021
Prezzo cartaceo: €. 15,90
Prezzo digitale: €. 5,99
Link acquisto: AltreVoci 



Roberto Calli, noto avvocato penalista di Roma, si rivolge a Richard Dale, psicologo con la sindrome di Asperger e già collaboratore della Polizia in diverse indagini, per sottoporgli un problema: al suo assistito, un finanziere di nome Cesare Borghi dal passato avvolto nel mistero, vengono indirizzate delle lettere anonime nelle quali si preannuncia la sua morte. Sembra un caso banale e Richard è restio ad accettare ma, prima di congedare Calli, nota un’incongruenza: l’indirizzo nelle buste è scritto a mano e la scrittura sembra quella di un bambino. Troppi elementi strani per una mente sempre alla ricerca di misteri come la sua. Parte così un caso che lo porterà in una villa sulle Dolomiti insieme a perfetti sconosciuti e all’interno della quale accadranno avvenimenti sconcertanti e inspiegabili: un uomo che cammina in piena notte con una scala in mano, un anello con un’iscrizione misteriosa, un ritaglio di giornale di trent’anni prima, un quadro famoso che sembra celare un segreto. Non ultima, la sfida intellettuale più ardua per un investigatore: un omicidio compiuto in una camera chiusa dall’interno. Sono questi gli enigmi con i quali dovrà scontrarsi Richard Dale per venire a capo di un caso che sembra uscito direttamente dalle pagine di un libro di Agatha Christie.


LA MIA OPINIONE

Protagonisti

Richard Dale è uno psicologo che soffre della sindrome di Asperger. Questo disturbo ne fa un uomo particolarmente acuto e intelligente, attento ai dettagli e capace di risolvere enigmi particolarmente difficili. Nonostante il suo lavoro lo porti al contatto con ogni genere di sentimento umano, per lui esprimere questi suoi sentimenti è sempre stato difficile. L’amore l’ha portato in Italia, dove ha sposato Matilde, una donna che sa stargli accanto nonostante i suoi silenzi, le sue piccole manie e i suoi momenti di distacco. 

La storia

Alla porta di Richard bussa un noto avvocato che chiede il suo aiuto in nome di un suo prestigioso assistito, Cesare Borghi. L’uomo d’affari ha ricevuto delle lettere minatorie e vorrebbe il suo aiuto per conoscerne il mittente. Dopo un primo momento di incertezza, Richard decide di accettare incuriosito dal fatto che l’indirizzo sulle buste sia scritto stranamente a mano, una leggerezza incomprensibile da parte di qualcuno che sta minacciando di morte una persona. 

Si trova così ad affrontare un viaggio assieme alla moglie verso una villa in mezzo alle Dolomiti, un luogo già di per sé inquietante per la posizione isolata e difficilmente raggiungibile, nel quale si troverà assieme a un gruppo di persone tra cui Borghi sospetta possa nascondersi il misterioso mittente delle lettere. 

Sin dal suo arrivo e dall’incontro con Borghi, però, Richard capisce che c’è qualcosa di strano in tutta la situazione e che i rapporti tra quelle persone nascondono molti segreti. 

Inizia così la sua indagine, che si trasforma ben presto in un’indagine per un omicidio dai contorni inquietanti, tanto è vero che è stato commesso in una stanza chiusa dall’interno in cui era presente solo la vittima. 

L’arguzia e la sua capacità di leggere le persone e far combaciare i dettagli lo portano a imboccare una pista, che solo alla fine svelerà una storia inaspettata e un assassino ancor più impensabile.

Stile dell'autore

L’autore ha creato una trama articolata rendendone partecipe il lettore che si trova sin da subito incuriosito e pronto a seguire il protagonista nelle sue congetture e ipotesi. Uno stile scorrevole, che non manca di porre l’accento anche sulla vita e sul carattere non solo del protagonista, con tutte le particolarità derivanti dalla sua sindrome, ma anche sui personaggi che girano attorno alla vicenda delineandone gli aspetti che li contraddistinguono. 

Buono il ritmo, incalzante, senza mancare di colpi di scena e momenti di azione.

Opinioni e sensazioni

Nonostante non sia troppo avvezza a questo genere di lettura, sin da subito mi sono trovata intrigata dal protagonista così diverso da ciò che potevo aspettarmi. Ho avuto la netta sensazione di trovarmi davanti a un uomo che nulla ha da invidiare ai più noti personaggi investigativi del genere, spesso particolari, ma dotati di una capacità nel ricostruire dettagli davvero unica, in grado di cogliere e mettere insieme aspetti apparentemente non importanti.

Mi sono appassionata alla vicenda, e ho provato anche molta empatia per Richard e soprattutto per la moglie, che inizialmente non mi aveva fatto una grande impressione, ma che con l’andare avanti della vicenda ho scoperto una donna fragile ma allo stesso tempo forte, innamorata di un uomo dagli aspetti non facili da capire, al quale stare accanto significa accettare silenzi, stranezze e a volte una “immobilità” nei sentimenti che potrebbe essere scambiata per disinteresse.

L’epilogo, dove tutto trova una sua spiegazione è giusto per il tipo di narrazione e struttura che è stata data al romanzo, e ho avuto modo di chiudere il cerchio su quanto accaduto e le sue motivazioni. Ma soprattutto, il richiamo a una zanzara che avevamo già incontrato nel prologo…che dire, un piccolo tocco speciale per la conclusione della storia.

Conclusioni 

La stanza delle illusioni è un giallo dai contorni classici, capace di scatenare curiosità e allo stesso tempo coinvolgere nei momenti di suspense, indagine e azione. Un protagonista interessante e particolare del quale, con la parola fine, rimane il desiderio di poter leggere altri casi da risolvere. 




DIEGO PITEA

DIEGO PITEA ha 45 anni e vive a Reggio Calabria, nella punta dello Stivale. Ha iniziato a scrivere a causa di un giuramento, dopo un evento doloroso: la malattia di sua madre. Il tentativo è andato bene perché il suo primo romanzo Rebus per un delitto è risultato finalista nel 2012 al premio “Tedeschi” della Mondadori, affermazione ribadita due anni dopo con il secondo romanzo: Qualcuno mi uccida. Nel 2020 è stato pubblicato L’ultimo rintocco, un thriller psicologico con il quale ha ottenuto un notevole riscontro di vendite e di critica. È sposato con Monica – quella del libro – e ha tre figli meravigliosi: Nano, Mollusco e Belva.


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