Blogtour Caro Evan Hansen: La fobia sociale
Buongiorno e buon sabato! Oggi tocca a me ospitare l'ultima tappa del blogtour del bellissimo libro Caro Evan Hansen, edito Sperling & Kupfer.
Caro Evan Hansen è la trasposizione letteraria di quello che originariamente è nato con un musical, una storia meravigliosa che offre spunti di riflessione e che si incentra sulla vita di Evan Hansen, un adolescente affetto da fobia sociale. Il mio compito sarà proprio quello di parlarvi di questo problema, di cosa significhi essere affetti da fobia sociale e come questo possa influenzare la propria vita proprio come ci mostra Evan nella sua storia.
Timido e solitario, Evan Hansen non è esattamente l'anima della festa. Così, per sopravvivere al suo ultimo anno di liceo, ha deciso di seguire il consiglio di scrivere lettere incoraggianti a se stesso. Quando, però, una di queste lettere arriva nelle mani sbagliate, a Evan si presenta l'occasione della vita. Per coglierla deve solo assecondare un equivoco, e fingere che il suo enigmatico compagno di scuola Connor Murphy, appena suicidatosi, fosse in segreto il suo migliore amico. All'improvviso, Evan ha uno scopo. E un sito web. La sua ansia paralizzante sembra dissolta. È sicuro di sé e popolare. Adesso è Evan Hansen. Non è più invisibile per Zoe, la ragazza dei suoi sogni, e i genitori di Connor lo accolgono nel disperato tentativo di sapere di più sul figlio perduto. Evan sa che quello che sta facendo è sbagliato, ma tutta la storia che ha messo in piedi sta davvero aiutando delle persone. Compreso lui. Grazie a una bugia, la sua vita è cambiata e ora sente di essere finalmente parte di qualcosa. Ma tutto ha un prezzo. E quando la verità minaccia di emergere, Evan si trova a dover fronteggiare di nuovo il suo peggior nemico: se stesso.
Fobia sociale: la fobia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da ansia significativa indotta dall’esposizione a determinate situazioni interpersonali o di prestazione in pubblico, nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri.
Questa è una delle tante definizioni che si possono trovare in rete per descrivere un problema che in misura diversa molti di noi hanno o stanno provando. Quando sono stati decisi gli argomenti da trattare per potervi presentare questo libro ho scelto volutamente di potermi occupare di questa tappa perché, anche se non in maniera così invalidante come nel caso di Evan anch'io so cosa significhi e credo sia importante far conoscere questo problema, che spesso viene sottovalutato e relegato a un semplice disturbo d'ansia e che in casi estremi può invece comportare dolorose conseguenze.
In questo post non vorrei addentrarmi troppo in spiegazioni mediche, quanto piuttosto parlarne attraverso gli occhi ci si ritrova, cercando di trasmettere ciò che significa e i sentimenti che ne derivano. Ovviamente prima di farlo, soprattutto per chi non ha mai avuto occasione o curiosità di saperne di più al riguardo una piccola premessa più specifica è necessaria.
La fobia sociale scaturisce dalla paura del giudizio degli altri e si presenta in particolar modo in tutte le occasioni che implichino contatto con gli altri. In realtà esistono diversi stadi di questo problema, come vi avevo accennato ci sono persone nelle quali il disturbo si manifesta solo in occasioni particolari limitandone l'effetto a quello specifico momento, mentre in casi estremi l'ansia e la paura blocca il soggetto al punto da farlo chiudere in sè stesso, mentalmente e a volte anche fisicamente, portandolo piano piano all'isolamento.
Come se non bastasse l'ansia e la paura di sbagliare, a complicare le cose spesso si presentano anche tutta una serie di disturbi fisici capaci di aumentare l'imbarazzo e innescare una sorta di effetto boomerang: tremore, rossore al volto, eccessiva sudorazione, malessere intestinale.
Dopo queste premesse più scientifiche è il momento di parlare di cosa significhi veramente fobia sociale.
Sin dalle prime pagine del libro Evan ci permette di calarci nei suoi panni e capire quanto gravi possano essere le conseguenze del problema e come spesso i tentativi di superarlo sia già di per sè una fonte di ansia tali da sprofondare ancora di più in quella sensazione incapacità e insicurezza che sono alla radice del problema.
Soffrire di fobia sociale significa temere di non essere all'altezza delle situazioni che ci si presentano, di avere comportamenti "non adatti", che esulano dai canoni soliti e per questo di essere ritenuti incapaci. L'ansia scaturisce dall'insicurezza verso sé stessi e concentrarsi sul problema, avere qualcuno che continua a dirci di buttarci nella mischia, che basta lasciarsi andare senza comprendere i meccanismi mentali e fisici che la scatenano, spesso fa sentire ancora più inadeguati quando quei gesti che gli altri ritengono "semplici" noi non riusciamo a compierli.
Ma cosa accade realmente a chi ne soffre? In sostanza trovarsi a interagire con altre persone implica un'aspettativa verso le proprie azioni, talmente forte che nella maggioranza dei casi non vengono soddisfatte. Per chi non ne soffre una parola sbagliata, un momento di imbarazzo o un discorso davanti ad altre persone scivolano addosso e si ridimensionano, mentre chi è soggetto a questo disturbo è solo uno dei tasselli che va ad alimentare la certezza di non essere adeguati.
Come ci mostra molto bene il nostro protagonista spesso il soggetto che soffre di fobia sociale ha ben chiaro nella propria testa quali saranno le frasi da dire o le azioni da compiere in una certa circostanza, il problema è che più ci si prepara, più si ripete la scena mentalmente l'ansia si sentirà sempre più in diritto di farsi sentire e la realtà è che ciò che esce dalla bocca non sono le parole giuste, o si rimane muti, sino a ritrovarsi goffi e sentirsi ridicoli. Comportamenti che ripetuti fanno sì che le persone inizino realmente a vederci inadeguati se non addirittura strani, magari iniziando a sparare battute e trattarci come tali, sino, nel peggiore dei casi, a evitarci.
Qual è la reazione più semplice per poter vivere senza sentirsi costantemente sotto i riflettori, pieni di ansia? Quello di evitare le situazioni che la provocano. Evan mette in atto proprio questo meccanismo, si isola il più possibile, ma la verità è una sola: evitare le situazioni che ci fanno paura può rendere tranquilli, ma il dolore per non poterle vivere non ci permette di essere felici.
Ecco qual è la vera e dolorosa conseguenza di questa fobia: non vivere pienamente e poter essere realmente felici. Ed è quando quella felicità ci viene negata, e soprattutto quando si arriva a incolpare sé stessi di quella mancanza che il problema diventa pericoloso, provocando reazioni di rabbia e dolore, sino a poter diventare depressione con tutte le possibili implicazioni.
Evan lo sa bene, molti di noi lo sanno in misura più o meno diversa, ma aiutati dalle persone giuste è possibile superare la fobia sociale e portare alla luce tutta la ricchezza che si è tenuta nascosta. Perché credetemi, dietro a quelle frasi inadeguate, a quei visi arrossati, ai movimenti goffi o alle mani tremanti quasi sempre si cela un'anima ricca di emozioni, che nei suoi periodi di solitudine ha avuto tempo di nutrirsi di altre cose, che ha imparato a essere il proprio centro e che se sceglie qualcuno con cui aprirsi e sentirsi se stesso è perché lo prova realmente, e voi avrete probabilmente trovato un tesoro.
Come avrete capito se avete seguito tutte le tappe del blogtour, Caro Evan Hansen è un libro assolutamente da leggere. Se invece vi siete persi le tappe e siete curiosi di scoprire il perché ecco il calendario dove potete trovarle e recuperare!
Alla prossima,
Caro Evan Hansen è la trasposizione letteraria di quello che originariamente è nato con un musical, una storia meravigliosa che offre spunti di riflessione e che si incentra sulla vita di Evan Hansen, un adolescente affetto da fobia sociale. Il mio compito sarà proprio quello di parlarvi di questo problema, di cosa significhi essere affetti da fobia sociale e come questo possa influenzare la propria vita proprio come ci mostra Evan nella sua storia.
Una lettera gli ha cambiato la vita. E ora gli occhi sono tutti puntati su di lui, Evan Hansen. Mentire non era nei suoi piani. Ma adesso è troppo tardi per tornare indietro
CARO EVAN HANSEN
Val Emmich, Steven Levenson, Benj Pasek, Justin Paul
Serie: autoconclusivo
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Narrativa
Prezzo copertina cartaceo: €. 17,+0
Prezzo ebook: €. 8,99
LA FOBIA SOCIALE
Fobia sociale: la fobia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da ansia significativa indotta dall’esposizione a determinate situazioni interpersonali o di prestazione in pubblico, nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri.
Questa è una delle tante definizioni che si possono trovare in rete per descrivere un problema che in misura diversa molti di noi hanno o stanno provando. Quando sono stati decisi gli argomenti da trattare per potervi presentare questo libro ho scelto volutamente di potermi occupare di questa tappa perché, anche se non in maniera così invalidante come nel caso di Evan anch'io so cosa significhi e credo sia importante far conoscere questo problema, che spesso viene sottovalutato e relegato a un semplice disturbo d'ansia e che in casi estremi può invece comportare dolorose conseguenze.
In questo post non vorrei addentrarmi troppo in spiegazioni mediche, quanto piuttosto parlarne attraverso gli occhi ci si ritrova, cercando di trasmettere ciò che significa e i sentimenti che ne derivano. Ovviamente prima di farlo, soprattutto per chi non ha mai avuto occasione o curiosità di saperne di più al riguardo una piccola premessa più specifica è necessaria.
La fobia sociale scaturisce dalla paura del giudizio degli altri e si presenta in particolar modo in tutte le occasioni che implichino contatto con gli altri. In realtà esistono diversi stadi di questo problema, come vi avevo accennato ci sono persone nelle quali il disturbo si manifesta solo in occasioni particolari limitandone l'effetto a quello specifico momento, mentre in casi estremi l'ansia e la paura blocca il soggetto al punto da farlo chiudere in sè stesso, mentalmente e a volte anche fisicamente, portandolo piano piano all'isolamento.
Come se non bastasse l'ansia e la paura di sbagliare, a complicare le cose spesso si presentano anche tutta una serie di disturbi fisici capaci di aumentare l'imbarazzo e innescare una sorta di effetto boomerang: tremore, rossore al volto, eccessiva sudorazione, malessere intestinale.
Dopo queste premesse più scientifiche è il momento di parlare di cosa significhi veramente fobia sociale.
Sin dalle prime pagine del libro Evan ci permette di calarci nei suoi panni e capire quanto gravi possano essere le conseguenze del problema e come spesso i tentativi di superarlo sia già di per sè una fonte di ansia tali da sprofondare ancora di più in quella sensazione incapacità e insicurezza che sono alla radice del problema.
Soffrire di fobia sociale significa temere di non essere all'altezza delle situazioni che ci si presentano, di avere comportamenti "non adatti", che esulano dai canoni soliti e per questo di essere ritenuti incapaci. L'ansia scaturisce dall'insicurezza verso sé stessi e concentrarsi sul problema, avere qualcuno che continua a dirci di buttarci nella mischia, che basta lasciarsi andare senza comprendere i meccanismi mentali e fisici che la scatenano, spesso fa sentire ancora più inadeguati quando quei gesti che gli altri ritengono "semplici" noi non riusciamo a compierli.
Ma cosa accade realmente a chi ne soffre? In sostanza trovarsi a interagire con altre persone implica un'aspettativa verso le proprie azioni, talmente forte che nella maggioranza dei casi non vengono soddisfatte. Per chi non ne soffre una parola sbagliata, un momento di imbarazzo o un discorso davanti ad altre persone scivolano addosso e si ridimensionano, mentre chi è soggetto a questo disturbo è solo uno dei tasselli che va ad alimentare la certezza di non essere adeguati.
Come ci mostra molto bene il nostro protagonista spesso il soggetto che soffre di fobia sociale ha ben chiaro nella propria testa quali saranno le frasi da dire o le azioni da compiere in una certa circostanza, il problema è che più ci si prepara, più si ripete la scena mentalmente l'ansia si sentirà sempre più in diritto di farsi sentire e la realtà è che ciò che esce dalla bocca non sono le parole giuste, o si rimane muti, sino a ritrovarsi goffi e sentirsi ridicoli. Comportamenti che ripetuti fanno sì che le persone inizino realmente a vederci inadeguati se non addirittura strani, magari iniziando a sparare battute e trattarci come tali, sino, nel peggiore dei casi, a evitarci.
Qual è la reazione più semplice per poter vivere senza sentirsi costantemente sotto i riflettori, pieni di ansia? Quello di evitare le situazioni che la provocano. Evan mette in atto proprio questo meccanismo, si isola il più possibile, ma la verità è una sola: evitare le situazioni che ci fanno paura può rendere tranquilli, ma il dolore per non poterle vivere non ci permette di essere felici.
Ecco qual è la vera e dolorosa conseguenza di questa fobia: non vivere pienamente e poter essere realmente felici. Ed è quando quella felicità ci viene negata, e soprattutto quando si arriva a incolpare sé stessi di quella mancanza che il problema diventa pericoloso, provocando reazioni di rabbia e dolore, sino a poter diventare depressione con tutte le possibili implicazioni.
Evan lo sa bene, molti di noi lo sanno in misura più o meno diversa, ma aiutati dalle persone giuste è possibile superare la fobia sociale e portare alla luce tutta la ricchezza che si è tenuta nascosta. Perché credetemi, dietro a quelle frasi inadeguate, a quei visi arrossati, ai movimenti goffi o alle mani tremanti quasi sempre si cela un'anima ricca di emozioni, che nei suoi periodi di solitudine ha avuto tempo di nutrirsi di altre cose, che ha imparato a essere il proprio centro e che se sceglie qualcuno con cui aprirsi e sentirsi se stesso è perché lo prova realmente, e voi avrete probabilmente trovato un tesoro.
TAPPE BLOGTOUR
Come avrete capito se avete seguito tutte le tappe del blogtour, Caro Evan Hansen è un libro assolutamente da leggere. Se invece vi siete persi le tappe e siete curiosi di scoprire il perché ecco il calendario dove potete trovarle e recuperare!
Alla prossima,
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