Omega. La fine è solo il principio di Licia Oliviero: Blogtour - Booktrailer ed estratti
Buon inizio settimana, come avete passato il week-end? Io chiusa in casa con febbre e mal di gola, quindi oggi non sono particolarmente di buon umore xD. Per risollevarmi partiamo subito con lo scoprire insieme Omega. La fine è solo il principio, il nuovo libro di Licia Oliviero.
In questa quarta tappa del blogtour dedicato all'urban fantasy Omega. La fine è solo il principio, vi farò fare un giro tra le pagine con alcuni estratti e il booktrailer del romanzo.
Prima di entrare nel vivo della tappa vi ricordo che c’è una copia digitale del romanzo che cerca casa, come essere il fortunato a portarsela a casa? Lo scoprirete alla fine di questo post ;)
OMEGA. LA FINE È SOLO IL PRINCIPIO
Licia Oliviero
Editore: StreetLib Self-Publishing
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 554
Prezzo ebook: prezzo di lancio €. 2,99 (anziché 3,99)
La normalità è un concetto relativo. Per Meg è assolutamente normale avventurarsi durante la notte in luoghi poco raccomandabili per dare la caccia a vampiri, zombie o fantasmi: è routine, ordinaria amministrazione, un po’ come assistere ai battibecchi tra le sue due amiche e compagne di caccia, Charlinne e Suzanne.
Persino i terribili incubi sempre più ricorrenti e che la perseguitano fanno parte della sua normalità.
D’improvviso, però, gli avvenimenti soprannaturali sembrano moltiplicarsi, il passato che Meg tenta tenacemente di seppellire riemerge e sulla Terra iniziano a comparire fin troppi demoni che invece dovrebbero essere relegati negli Inferi.
E un demone in particolare sembra essere fin troppo interessato a lei. Perché? Possibile che tutto – anche ciò che non sembra – sia collegato a lei? E perché l’intero Inferno sembra darle la caccia? Quanto sono forti le catene che la legano a un destino che lei non desidera? Sarà possibile spezzarle, oppure tutto, ogni lotta, ogni decisione, condurrà alla stessa inevitabile fine?
Raggiunsero il negozio del rigattiere, più uno stanzino che un edificio, pieno di talmente tanti oggetti che persino quelli d’uso comune sembravano strani ed esotici. Vecchi piatti dipinti a mano si mantenevano in equilibrio accanto a una bambola di pezza e a un peluche con bottoni al posto degli occhi; libri polverosi erano adagiati su cuscini rossi ornati di fili dorati; una vecchia macchina da cucire era stata spinta in un angolo e sulla superficie in piano era adagiato un servizio di tazzine di porcellana.
A Meg occorse tutta la sua concentrazione per distogliere lo sguardo dagli oggetti e concentrarsi sull’uomo anziano dietro il bancone. Sarebbe potuto sembrare un dolce vecchietto all’apparenza, ma lei sapeva che qualche anno prima si era impelagato in una brutta storia di magia nera e che la vecchiaia gli era stata appiccicata addosso da allora, per effetto di una maledizione andata male. E lui non era la vittima.
«Bene, le mie clienti preferite!» Fece un sorriso sdentato e come al solito Meg non seppe interpretare se le stesse prendendo in giro o fosse serio.
Suzanne lo fissò freddamente e disse: «Abbiamo bisogno di trovare una persona.»
Negli occhi del vecchio brillò una luce sinistra. «La stessa persona che cerchi sempre?»
Suzanne s’irrigidì per un secondo, quindi sbatté la gigantografia di Emily sul banco dietro cui vi era l’uomo. «Trovala.»
[…] Il vecchio si diresse di nuovo verso la gigantografia, dopo aver mescolato diverse polverine colorate e un liquido nerastro e melmoso in un mortaio, dove ora stava pestando quella strana poltiglia. Vi aggiunse due foglie prese da una piantina rinsecchita, scoccando occhiate all’arsenico alle ragazze, che attendevano appoggiate al bancone.
Appena il suono del rimestio nel mortaio si placò, alle orecchie di Meg giunse la litania che il vecchio aveva iniziato da qualche minuto. Un brivido freddo le corse lungo la schiena e il suo corpo si tese. Qualunque cosa stesse facendo era oscura, molto oscura.
Sempre cantilenando quella nenia senza senso, il vecchio immerse la mano nell’intruglio contenuto nel mortaio e con un gesto lo sparse sulla foto. La polvere che uscì dalle sue dita si depositò sul volto di Emily, prima di ricalcarne i contorni e iniziare a divorare l’immagine.
Meg seguì con lo sguardo la direzione indicata e vide un enorme ammasso di vegetazione che sembrava formare quasi un ingresso. Un altro brivido le corse lungo la spina dorsale, mentre i suoi occhi scorrevano di nuovo su quel panorama alieno. Era notte, ma c’era troppa luce. Una luce rossastra, emanata da una specie di luna sanguinolenta, tanto piena che sembrava potesse esplodere. Tutto sembrava troppo grande, dagli alberi ai fili d’erba, e quelle piante perfettamente intagliate poco distanti la inquietavano.
«Perfetto, andiamo! Meg, cos’hai?» le chiese Charlinne, vedendo che non accennava a procedere.
Lei deglutì e scosse impercettibilmente la testa, come se così facendo potesse far uscire tutti i pensieri negativi, poi si obbligò a seguire le altre due. Il primo passo fu il più difficile, in seguito divenne più facile. Raggiunsero la soglia formata da foglie e rami squadrati e l’attraversarono senza indugio, ma una volta dentro Meg si voltò, quasi convinta che l’avrebbe vista sigillarsi. Fortunatamente non accadde e con un sospiro tornò ad accodarsi alle altre, lungo un corridoio fatto di piante da cui si vedeva solo il cielo nero venato di rosso, senza nemmeno una stella.
Quando dovettero svoltare per l’ennesima volta, Meg iniziò a irrigidirsi di fronte alla consapevolezza che erano finite in un labirinto arboreo.
[…] Proseguirono per un po’, ma era come se non ci fosse uscita, solo svolte e corridoi sempre uguali. Persino Suzanne sembrava spaventata quando arrivarono in un vicolo cieco.
«Va bene, ora ci penso io!» esclamò Charlinne estraendo la shamshir e assestando colpi al muro di piante, spezzando rami e foglie. Suzanne andò subito a darle manforte, al contrario di Meg, raggelata da un suono cominciato contemporaneamente alle sferzate di Charlinne. Sembrava un lamento, misto a un grido di guerra.
«Ragazze, no. Ferme! Non è una buona idea.»
«Cosa dici? Guarda, ci siamo aperte un varco!» replicò Charlinne tendendole una mano. Nello stesso momento un traliccio guizzò dal mezzo della vegetazione e si strinse intorno al suo collo.
Suzanne e Meg scattarono per aiutarla, ma la prima venne fatta inciampare da una radice e dei rami le strinsero le caviglie per poi trascinarla via, urlante.
«Siediti» le disse l’anziana donna, quindi con un cenno avvicinò una poltroncina in pelle rossa per sé e un’altra per Meg, che si ritrovò seduta prim’ancora di rendersene conto. Un servizio da tè fluttuò nel soggiorno, versando due tazze, ma Meg non toccò niente, lasciando la tazzina a volteggiare a mezz’aria.
«Hai un grande potenziale, lo sento. Hai un futuro importante, sento anche questo» parlò la strega, dopo aver bevuto dalla tazzina, poi, avvicinandosi alla ragazza, prese la sua tazza e le disse: «Soffiaci dentro.»
Lei serrò le labbra con uno sguardo ostinato e la vecchia mosse di nuovo le dita, come se stesse tirando dei fili, e dall’imbottitura della poltrona sembrò fuoriuscire qualcosa: Meg percepì un colpo dietro la schiena, proprio sulla ferita. Non riuscì a soffocare un urlo e la donna le avvicinò la tazzina alle labbra, intrappolandovi un respiro, poi la svuotò in un catino osservandone i fondi.
Dall’esterno si sentirono dei colpi alla porta e Andris che gridava con una nota di preoccupazione nella voce: «Meg! Stai bene?»
Lei provò ad alzarsi, ma una strana forza invisibile la imprigionava sulla poltrona, nonostante i suoi sforzi. «Cosa vuoi da me? Chi sei?» chiese nuovamente in un ringhio, infastidita.
«Il mio nome è Siobhan. Un tempo ero una strega e una veggente molto potente. Ora stai buona» replicò l’anziana, ancora concentrata sulle foglie, poi annuì tra sé quasi come se le avessero confermato cose che già sapeva. «Tu sei una predestinata, sei stata addestrata per questo. Hai un destino importante.»
[…]
«Quale destino? Io non devo fare proprio niente! Lasciami andare!»
«Ci sarà una battaglia, un pericolo celato sotto mentite spoglie che dovrai eliminare» mormorò la strega, quasi tra sé e sé, poi posò i suoi occhi sulla ragazza e a lei sembrarono quasi esprimere pietà oltre che angoscia. «Se non lo farai, nessuno si salverà, sarà la fine di tutto. Non ci sarà più vita, non come la conosciamo.»
Meg, ammutolita, non ebbe nemmeno la forza di continuare a divincolarsi e quando sentì il peso che la schiacciava sulla sedia allentarsi, esitò.
La strega le sorrise, mettendo in mostra una dentatura insolitamente integra. Quando si alzò in piedi, sembrò quasi essere più alta, come se si fosse raddrizzata di colpo, o come se la magia appena usata l’avesse ringiovanita. Si diresse lentamente alla porta, quindi l’ammonì: «Scegli con cura i tuoi alleati e ricorda le mie parole: non potrai scappare per sempre.»
BOOKTRAILER
CALENDARIO BLOGTOUR
27/11 Tappa 1: Libri di cristallo
29/11 Tappa 2: Il salotto del gatto libraio
01/12 Tappa 3:La nicchia letteraria
03/12 Tappa 4: Leggendo Romance
05/12 Tappa 5: Un buon libro non finisce mai
COME PORTARSI A CASA LA COPIA DIGITALE
Come vi ho anticipato uno di voi potrebbe portarsi a casa una copia digitale del romanzo Omega: La fine è solo il principio. Come? Basta seguire questi semplici tre passaggi:
1) Mettere MI PIACE alla pagina Facebook dell’autrice www.facebook.com/LiciaOliviero
2) Diventare Follower dei blog che ospitano le tappe e il Giveaway del tour.
2) Diventare Follower dei blog che ospitano le tappe e il Giveaway del tour.
3) Condividere l’evento sui propri social e inserire il banner sul proprio blog (FACOLTATIVO)
IMPORTANTE: Per partecipare occorre inserire il proprio nome (ed il nome con cui si è messo MI PIACE alla pagina Facebook dell’autrice nel caso fosse diverso) in un commento sotto a una qualsiasi tappa del blogtour.
Per tentare di portarvi a casa la copia avrete tempo fino alle ore 14.00 del giorno 4 dicembre, dopodiché il fortunato verrà estratto tramite random.org e reso noto durante l’ultima tappa del blogtour, il 5 dicembre.
3 Commenti
Grazie mille, Deborah, per aver ospitato la quarta tappa del blogtour! ^_^
RispondiEliminaè stato un piacere :)
EliminaHo già espresso tutto nelle scorse tappe ma grazie, perchè questo aiuta a capire ancora di più la portata della storia ;)
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