NERO di Emanuele Lagomarsino
Buongiorno lettori, anche oggi vi parlo di una delle mie ultime letture. Si tratta di Nero, la storia scritta da Emanuele Lagomarsino e pubblicata da Panesi Edizioni.
Quella del protagonista di Nero è una storia particolare, in cui vita e morte si intrecciano più volte, ma anche una storia che parla di riscatto e nuovi inizi.
La recensione è parte del review party per festeggiare l’uscita del romanzo. Potete trovare le altre su Il salotto del gatto libraio, La lettrice controcorrente, Le recensioni della libraia, Reading at Tiffany's, Esmeralda viaggi e libri Il colore dei libri
NERO
Emanuele Lagomarsino
Editore: Panesi Edizioni
Genere: Narrativa
Pagine: 207
Prezzo: €. 3,11 ebook | €. 10,00 cartaceo
Link acquisto: Amazon
Nero è la storia di Guido, di come la vita lo abbia messo di fronte a tante prove, alla perdita e alla scoperta. Nero è la storia di come le aspettative non sempre siano soddisfatte, ma anche di come si possa trovare il modo di non perdere la speranza. Emanuele Lagomarsino ci racconta la parabola discendete dell’esistenza di Guido e ci affida un potente lumicino di speranza, perché non è detto che perdere tutto sia la fine.
LA MIA OPINIONE
Ci sono due soli modi per affrontare i dolori della vita: lasciarsi andare e rinunciare, o rialzarsi più forti e consapevoli. Questo romanzo ci parla di entrambe le possibilità che ci sono date, parla di morte e vita, ma soprattutto parla di un difficile percorso verso la rinascita.
Il protagonista del libro è Guido, un ragazzino prima e un giovane uomo in seguito che ama vivere le cose semplici. Se da adolescente lo scopriamo preferire un libro a una notte di follie, da grande lo ritroviamo sereno, con un lavoro normale e stabile, una vita sentimentale che sembra scorrere nel modo giusto, forse una normalità che a volte sfocia nell'abitudine e conseguentemente potrebbe apparire disinteresse.
L'autore ha diviso la storia in due spazi temporali. Inizialmente Guido ha 15 anni ed è alle prese con il primo anno delle superiori, la ricerca della propria identità , le amicizie e il primo amore. In questi primi capitoli l'autore è stato capace di farmi ritornare indietro nel tempo, è stato come ritrovarmi nuovamente alle superiori, tra compagni che ancora non si conoscono, in quei banchi di scuola blu con il portalibri sotto e con le scritte che segnavano il passaggio di altre vite prima di me. Mi sono molto identificata nel protagonista in quei momenti.
È a scuola che Guido incontra Lisa, una ragazza che gli entra nel cuore e nella testa, ma che non sa come avvicinare perché non si sente alla sua altezza. Nello stesso periodo incontra anche Luca, un ragazzo con cui stringerà una profonda amicizia che andrà avanti negli anni. Luca è la causa e il collante dell'inizio della storia tra Guido e Lisa.
Poi eccoci trasportati a 10 anni dopo, quando la vita si riprende ciò che sino ad allora ha regalato a Guido. Il ragazzo deve affrontare la morte, la perdita, il senso di colpa. Il Guido che ci viene presentato è allo stesso tempo uguale e diverso dall'adolescente che abbiamo conosciuto. Sembra distaccato, indifferente, ha lasciato che tutto facesse il suo normale corso lasciando da parte il suo slancio, la sua passione a favore di una vita più tranquilla.
Il mondo e le certezze del protagonista crollano, sembra il suo destino debba essere costellato di abbandoni e l'autore ci trasmette la sua rabbia, il suo dolore, i sensi di colpa e la rinuncia. Ma forse qualcuno dall'alto veglia su di lui e attraverso gli occhi dorati di un gattino nero gli lancia un'appiglio di speranza per tornare a vivere. Saprà cogliere la sua nuova occasione?
Non conoscevo Lagomarsino e devo dire che il suo stile mi ha piacevolmente colpito, ricco di descrizioni dettagliate e di frasi profonde ma mai pesante. La narrazione viene fatta in terza persona attraverso gli occhi del protagonista, è grazie a lui che conosciamo gli altri personaggi, un cerchio di vite attorno al protagonista che hanno un posto importante.
La storia che ci viene raccontata è profonda, intrisa di sentimenti, di dolore e con un pizzico di spiritualità . Ma è anche una storia che racconta speranza e rinascita, un libro che scava nell'abisso della mente e dei sentimenti del protagonista. Ci si appassiona subito alla vita di Guido, si seguono gli avvenimenti, si soffre e ci si arrabbia assieme a lui.
Un finale che ci lascia con un pizzico di mistero e magia, coccolati dalla dolce presenza di un piccolo gattino nero.
Guido non era un ragazzo noioso, ma semplicemente alternativo nel suo modo di vivere l'adolescenza.
Il protagonista del libro è Guido, un ragazzino prima e un giovane uomo in seguito che ama vivere le cose semplici. Se da adolescente lo scopriamo preferire un libro a una notte di follie, da grande lo ritroviamo sereno, con un lavoro normale e stabile, una vita sentimentale che sembra scorrere nel modo giusto, forse una normalità che a volte sfocia nell'abitudine e conseguentemente potrebbe apparire disinteresse.
L'autore ha diviso la storia in due spazi temporali. Inizialmente Guido ha 15 anni ed è alle prese con il primo anno delle superiori, la ricerca della propria identità , le amicizie e il primo amore. In questi primi capitoli l'autore è stato capace di farmi ritornare indietro nel tempo, è stato come ritrovarmi nuovamente alle superiori, tra compagni che ancora non si conoscono, in quei banchi di scuola blu con il portalibri sotto e con le scritte che segnavano il passaggio di altre vite prima di me. Mi sono molto identificata nel protagonista in quei momenti.
È a scuola che Guido incontra Lisa, una ragazza che gli entra nel cuore e nella testa, ma che non sa come avvicinare perché non si sente alla sua altezza. Nello stesso periodo incontra anche Luca, un ragazzo con cui stringerà una profonda amicizia che andrà avanti negli anni. Luca è la causa e il collante dell'inizio della storia tra Guido e Lisa.
Poi eccoci trasportati a 10 anni dopo, quando la vita si riprende ciò che sino ad allora ha regalato a Guido. Il ragazzo deve affrontare la morte, la perdita, il senso di colpa. Il Guido che ci viene presentato è allo stesso tempo uguale e diverso dall'adolescente che abbiamo conosciuto. Sembra distaccato, indifferente, ha lasciato che tutto facesse il suo normale corso lasciando da parte il suo slancio, la sua passione a favore di una vita più tranquilla.
Il mondo e le certezze del protagonista crollano, sembra il suo destino debba essere costellato di abbandoni e l'autore ci trasmette la sua rabbia, il suo dolore, i sensi di colpa e la rinuncia. Ma forse qualcuno dall'alto veglia su di lui e attraverso gli occhi dorati di un gattino nero gli lancia un'appiglio di speranza per tornare a vivere. Saprà cogliere la sua nuova occasione?
Non conoscevo Lagomarsino e devo dire che il suo stile mi ha piacevolmente colpito, ricco di descrizioni dettagliate e di frasi profonde ma mai pesante. La narrazione viene fatta in terza persona attraverso gli occhi del protagonista, è grazie a lui che conosciamo gli altri personaggi, un cerchio di vite attorno al protagonista che hanno un posto importante.
La storia che ci viene raccontata è profonda, intrisa di sentimenti, di dolore e con un pizzico di spiritualità . Ma è anche una storia che racconta speranza e rinascita, un libro che scava nell'abisso della mente e dei sentimenti del protagonista. Ci si appassiona subito alla vita di Guido, si seguono gli avvenimenti, si soffre e ci si arrabbia assieme a lui.
Un finale che ci lascia con un pizzico di mistero e magia, coccolati dalla dolce presenza di un piccolo gattino nero.
UN BREVE ESTRATTO PER VOI
Una spiaggia bianca lasciava scivolare su di sé l'incessante moto delle onde. La piccola baia era circondata da due monoliti che si innalzavano dal mare e si univano alla terraferma tramite un ponte di pietra calcarea.
Incantato da quel panorama di pietra bianca, prati verde smeraldo e cielo blu intenso, Guido percorse uno stretto sentiero che lo portò a una scaletta. Scese i numerosi scalini che si districavano tra i profondi strapiombi, combattendo le vertigini, fino a giungere su una spiaggia ombrosa. Salì su una scogliera e fu finalmente vicino al mare. Respirò a occhi chiusi, mentre le onde quasi lambivano le sue scarpe. Girandosi, notò una grotta, un vero e proprio buco nella roccia, e ne fu attratto. Quando ci fu davanti, decise di entrare. Doveva stare chinato, piegato in avanti, poiché il soffitto della grotta gli arrivava al petto. Decise di entrare, sebbene l'oscurità impedisse di scorgere qualunque dettaglio.
La galleria si spingeva fin nelle viscere della falesia, parallelamente alla linea costiera. Una tenue luce si scorgeva in lontananza. Guido ne percorse circa metà , tra umidità e odore di marcio. Il buio era profondo, temeva di inciampare. La flebile luce del sole gli indicava la via come una stella cometa. Il rumore delle onde rimbombava tra le pareti e faceva temere al ragazzo che quella galleria potesse essere sommersa da lì a poco e lui, intrappolato dentro, avrebbe fatto la fine del topo. Un brivido di panico si trasformò, pochi istanti dopo, in un sentimento di pura quiete. Si fermò, in quel punto riusciva a stare quasi del tutto ritto in piedi. Cullato in quel ventre, numerose sensazioni si alternarono nella sua mente.
Incantato da quel panorama di pietra bianca, prati verde smeraldo e cielo blu intenso, Guido percorse uno stretto sentiero che lo portò a una scaletta. Scese i numerosi scalini che si districavano tra i profondi strapiombi, combattendo le vertigini, fino a giungere su una spiaggia ombrosa. Salì su una scogliera e fu finalmente vicino al mare. Respirò a occhi chiusi, mentre le onde quasi lambivano le sue scarpe. Girandosi, notò una grotta, un vero e proprio buco nella roccia, e ne fu attratto. Quando ci fu davanti, decise di entrare. Doveva stare chinato, piegato in avanti, poiché il soffitto della grotta gli arrivava al petto. Decise di entrare, sebbene l'oscurità impedisse di scorgere qualunque dettaglio.
La galleria si spingeva fin nelle viscere della falesia, parallelamente alla linea costiera. Una tenue luce si scorgeva in lontananza. Guido ne percorse circa metà , tra umidità e odore di marcio. Il buio era profondo, temeva di inciampare. La flebile luce del sole gli indicava la via come una stella cometa. Il rumore delle onde rimbombava tra le pareti e faceva temere al ragazzo che quella galleria potesse essere sommersa da lì a poco e lui, intrappolato dentro, avrebbe fatto la fine del topo. Un brivido di panico si trasformò, pochi istanti dopo, in un sentimento di pura quiete. Si fermò, in quel punto riusciva a stare quasi del tutto ritto in piedi. Cullato in quel ventre, numerose sensazioni si alternarono nella sua mente.
0 Commenti
Lasciami un commento, risponderò con piacere. Spunta la casella Inviami notifiche per essere avvisato via email dei nuovi commenti inseriti.
Info sulla Privacy