IL COLORE DEI SOGNI di Anna Visconti | Blogtour 3^ tappa: Estratti
Buon martedì lettori, oggi ospito una tappa del blogtour per IL COLORE DEI SOGNI di Anna Visconti, il romanzo che troverete negli store il 15 giugno. Si tratta di una storia che parla di arte, di perdita, di nuove opportunità e oggi vi presento alcuni estratti.
Data di uscita: 15 Giugno 2017
Piattaforma: Amazon
Formati: ebook/kindle e cartaceo
Pagine: 250
Genere: Narrativa Contemporanea
Prezzo: ebook euro 2,99 – cartaceo euro 7,99
Offerta promozione ebook Euro 0,99 solo per i giorni 15-16-17-18 Giugno
Una donna…
Emma non ha più nulla. Un divorzio devastante la lascia priva persino del necessario e della voglia di tornare a vivere e a esprimere nella pittura la sua anima d’artista. Al di là della disperazione, s’incammina lungo il fiume, avvolta dalla nebbia gelida che s’illumina all’improvviso dell’insegna di un “cyber café”. Bastano pochi spiccioli per lanciare nell’etere un messaggio d’addio.
Un uomo…
Lucas vive in un cottage arroccato sulle scogliere. È il suo nido d’aquila, che abbandona di rado, quando la necessità lo costringe a scendere nel piccolo paese della costa. Il grido di Emma lo colpisce al cuore, memoria di un passato che gli ha lasciato profonde cicatrici. Vorrebbe aiutarla, ma è così difficile raggiungere qualcuno solo attraverso le parole di un computer. Eppure, è l’unica possibilità . Forse, anche la migliore.
Un quadro…
Una Tempesta perfetta. Dipinta da Emma con l’anima, prima ancora che con le dita. Perché l’Arte conosce le vie più segrete del cuore e, talvolta, può operare un miracolo.
Anna Visconti è il nome scelto da Kathleen McGregor per presentare “Il Colore dei Sogni”, la sua nuova opera di narrativa contemporanea.
L’autrice, già nota al pubblico per i suoi romanzi storici e avventurosi che compongono la Saga del Mar dei Caraibi, vive nell’entroterra del lago di Garda, tra uliveti e vigneti, a contatto di una natura meravigliosa.
ESTRATTI
“Il dipinto nella vetrina sembrava emergere dalla nebbia, colpito da un pallido raggio di sole. Un faretto posizionato strategicamente fendeva lo spazio dietro la spessa lastra di vetro, creando una sorta di velo, una lente che generava strati di ombre tutto intorno. Una visione di timidi colori, che si apriva in mezzo ai grigi e ai neri, come una finestra aperta su un altro mondo.
Emma non si era accorta di essersi fermata, gli occhi fissi oltre quella finestra, sul profilo del proprio riflesso. Un’anima raminga sputata fuori da quel mondo inesistente, ridotta a niente di più di un pallido fantasma che vagava sperduto per le strade. Ma più si guardava, più il dipinto si allontanava e sbiadiva dietro l’avanzare del grigiore privo di profondità , che si dilatava alle sue spalle.
Lo sguardo sfuggì su linee verticali, pareti su cui si aprivano orbite vuote all’interno di cornicioni nudi e freddi. Qualche bagliore opaco. Qualche punto di luce, come una specie di universo dipinto sul nulla. Un’insegna di neon azzurro sfarfallava mandando vibrazioni luminose, fastidiose come un graffio su una lastra di ardesia.
‘Cyber Café’. Il relitto di una pellicola di fantascienza di quart’ordine, naufragato e arenato contro gli scogli di un palazzo anonimo.”
“Si illudeva di averle dietro le spalle, invece le aveva dappertutto. Sugli abiti, sulle braccia, nella testa, nel cuore. Non poteva liberarsi di quelle tele, perché lei stessa era una di esse.
Così come non poteva far nulla per impedire alla luce di entrare, attraverso la pelle, gli occhi, la bocca... Però poteva impedirle di uscire. Sì, quello poteva farlo. Poteva rinchiuderla, come ogni vecchio sogno o emozione, nel buio più profondo di sé.
Tolse il copriletto, ripiegandolo con cura in fondo al letto. Scostò la coperta insieme al lenzuolo, che rilasciò nell’aria lievi note di lavanda. Un profumo che sapeva d’antico e di fresco allo stesso tempo, di case di campagna, mulini ad acqua e campi fioriti. Un profumo che richiamava il ricordo di infinite gradazioni di viola: lavanda, lilla, ametista, malva, violetto, indaco, pervinca, melanzana, prugna, glicine...
Viola.
Dolore, tormento, tristezza.
Chiuse gli occhi, sentendosi sprofondare in quel mare agitato, che gettava le sue meste onde sul bagnasciuga del grigio. Le tremarono le dita, le tremò il cuore. No. Chiuse i pugni, infilandoli sotto le braccia. Aprì gli occhi sulla piana intonsa del letto. Questa volta non sarebbe uscito. Nessun colore, nessun pennello, nessuna tela. Questa volta, e tutte le successive. Questa volta, e per sempre.”
“Una folata di vento gelido e goccioline salmastre lo investì, pungendogli il viso come tanti piccoli aghi. Il fragore delle onde, che si schiantavano contro le rocce, echeggiava nell’aria, saturandola.
Seduto sui gradini di casa, Lucas ascoltò assorto gli elementi che si preparavano a muovere battaglia: pioggia e burrasca. Inspirò a fondo, riempiendosi i polmoni e i sensi dell’odore del mare, dell’erba, della terra, degli alberi e delle foglie che stormivano.
Un tuono echeggiò in lontananza.
Accanto a lui, Maya agitò la coda. L’accarezzò e la trasse a sé, abbracciandola. Un colpo di lingua sulla guancia gli fece salire alle labbra un sorriso recalcitrante.
«Lo so» mormorò in risposta al suo uggiolio. «Ora rientriamo.»
Ora rientriamo.
Fino al rombo del tuono successivo. Fino al momento in cui l’aria umida e fredda si riempiva di elettricità . Fino a quando non riusciva a svegliarsi da quell’apatia contemplativa, a strapparsi da quel richiamo primordiale.
Perché se il mare l’aveva salvato, Maya gli aveva dato la forza di vivere.
C’è sempre qualcosa per cui vivere.
Un tuono echeggiò in lontananza.
Accanto a lui, Maya agitò la coda. L’accarezzò e la trasse a sé, abbracciandola. Un colpo di lingua sulla guancia gli fece salire alle labbra un sorriso recalcitrante.
«Lo so» mormorò in risposta al suo uggiolio. «Ora rientriamo.»
Ora rientriamo.
Fino al rombo del tuono successivo. Fino al momento in cui l’aria umida e fredda si riempiva di elettricità . Fino a quando non riusciva a svegliarsi da quell’apatia contemplativa, a strapparsi da quel richiamo primordiale.
Perché se il mare l’aveva salvato, Maya gli aveva dato la forza di vivere.
C’è sempre qualcosa per cui vivere.
Era vero. Purtroppo, o per fortuna.”
CALENDARIO BLOGTOUR
Vi ricordo che uno di voi può adottare una copia autografata del romanzo seguendo due semplici passi:
2. Commentare tutte le tappe.
Sarà l'autrice a decretare il fortunato sulla base delle regole e sul miglior commento.
1 Commenti
E niente, adoro persino gli estratti! Il personaggio di Lucas mi ha subito affascinata *-* Soni così impaziente di leggere il romanzoooo!
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