Anteprima HYBRID di Francesca Pace - Leggendo Romance



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Un libro per...

Anteprima HYBRID di Francesca Pace

Un'anteprima attesissima, il capitolo finale di una serie che si è rivelata entusiasmante e mi ha coinvolto molto è in arrivo proprio domani: "Hybrid" di Francesca Pace.
Finalmente conosceremo l'epilogo della storia d'amore tra Emma e Gabriel e capiremo se il destino ha segnato il loro avvenire o se saranno in grado di scegliere un altro finale.



Titolo: Hybrid
Autore: Francesca Pace
Serie: The Hybrid' s Legacy
Editore: Self publishing
Genere: Urban Fantasy Romance

DATA DI USCITA: 8/12/2015
Sinossi
Il destino giocherà sporco con Emma, confondendo le acque e manipolando la realtà per spingerla ben oltre i suoi limiti. Un aiuto inatteso e la lusinga di un potere oscuro e inarrestabile faranno vacillare l’animo di Emma che dovrà fronteggiare l’oscurità che le insozza il cuore fin dalla nascita. 
Amore e odio. Luce e buio. Rinuncia e vendetta. Emma è tutto questo. Il destino ha deciso per lei, ma nessuna vita è scritta, nessuna storia già decisa. 
Emma sarà in grado di scegliere la giusta via? Travaglio e sofferenza ne piegheranno l’anima all’oscurità? Una ricerca lunga e faticosa. Ricordi perduti. Uno scontro finale annunciato, violento e sanguinario. La fine di una guerra e l’inizio di una nuova vita.

Il corpo del suo vampiro, privo della sua vitalità, era abbandonato in un angolo della stanza. 
Era lì che lui si era accasciato nell’attesa dell’imminente fine, ed era lì che lei lo aveva trovato.
Gabriel era seduto a terra con le gambe distese davanti a sé, la schiena appoggiata alla fredda pietra e il capo reclinato in avanti.
Gli abiti macchiati di sangue rappreso gli si erano appiccicati addosso e i capelli gli ricadevano impolverati e secchi ai lati del viso.
Emma si avvicinò con cautela, ascoltando ogni rumore e concentrandosi sui segni che le giungevano da lui. 
Nessuno.
Nessun suono, nessun odore… nulla!
Gabriel era fisso, immobile nel corpo e nello spirito.


Il ricordo di Gabriel bussò con insistenza alla porta della sua memoria.
Erano passati secoli da quando era stato il suo compagno, da quando aveva creduto e sperato di aver trovato, finalmente, l'amante di cui andava in cerca. Un uomo forte, coraggioso e folle.
Danielle, davanti lo specchio della sua stanza da letto si spogliò degli abiti e si rimirò.
Con la mano si accarezzò il seno, memore del tocco deciso di lui.
Il sorriso sbieco di Gabriel le illuminò la vista.
Gli occhi scuri e arroganti che più volte l'avevano guardata e quelle mani grandi che l'avevano toccata.
Il ricordo di quel vampiro era ancora vivido e mentre Danielle si accarezzava con le mani, sorrise.
Aprì gli occhi e vide quel sorriso morirle sulle labbra.
Mai più lo avrebbe riavuto indietro, mai più lui l'avrebbe toccata, mai più!
«Morirai», gridò colpendo con il pugno lo specchio.
Il riflesso del suo corpo nudo si frantumò restituendo l'esatta immagine della donna che era.


«Sei impazzito? Ti ucciderà», gridò Martha che tentò di correre verso il suo amico.
Dim la intercettò al volo e la bloccò in una presa serrata.
«Lasciami andare», continuava a gridare lei graffiandogli le braccia, ma lui, irremovibile, guardava oltre lei. 
Guardava Gabriel.
Nel mezzo del cortile, Emma se ne stava immobile con quegli occhi da mostro in cui le iridi avevano completamente perduto il loro scintillio in favore di quei fili dannati, neri e tortuosi.
«Sei certo che vuoi che io venga a prenderti?» chiese con voce roca e gutturale.
Qualcosa il lei stava mutando e nessuno era certo che stesse mutando al meglio.

Entrambi tenevano le braccia lungo i fianchi, incapaci di allontanarsi.
Lo sguardo di Emma era profondo. Quelle iridi tinte di un violetto caldo, sembravano voler incatenare i pensieri di quel vampiro che, sveglio da poco più di un mese, già si sentiva ad esse asservito.
Gabriel sollevò una mano verso viso di lei e ne accarezzò il profilo.
«Raccontami»la supplicò con un filo di voce.
«Raccontami cosa ho fatto per farti stare tanto male. Raccontami cosa ti ho fatto»aggiunse, mentre si avvicinava di più.
Il mondo sembrava essersi fermato. 
Sotto gli occhi increduli e speranzosi dei loro compagni, Emma e Gabriel parevano non avere cura alcuna del tempo e dello spazio.

Si erano rifugiati, come già avevano fatto infinite volte in passato, nel loro mondo intimo. Un mondo di cui erano gli unici e esclusivi abitanti.

Mi chiamo Francesca Pace e sono nata a Roma 35 anni fa.
Da sempre appassionata di scrittura e lettura, ho scritto racconti e poesie che ho tenuto chiuse in un angolino fino a quando mi sono fatta coraggio e ho deciso di tentare, con questo romanzo, la via della pubblicazione.
Abbandonate le fantasie e i desideri di diventare scrittrice subito dopo l'adolescenza, anche e soprattutto a causa delle necessità che mi sono trovata a fronteggiare, mi sono dedicata ad altri studi universitari laureandomi in fisioterapia.
Sono mamma di due splendidi bimbi ancora piccini e solo ora, una volta abbandonatala la carriera in Italia, e dopo essermi trasferita a Zurigo per seguire il mio cuore, ho rimesso mano alla penna.
Il primo capitolo della saga, "Emma", è nato dal desiderio e dalla voglia di raccontare una bella storia, avventurosa e appassionata, alla mia bambina, Emma.
Quando ho iniziato a scriverlo lei aveva solo due anni, ora ne ha quattro. Mi piaceva l'idea di lasciarle un bel libro da leggere, uno di quei libri in cui la principessa è una guerriera coraggiosa e determinata, proprio come spero sarà lei da adulta. La passione per la magia Wicca e per l'immortalità hanno, poi, fatto il resto.
La mia passione per la scrittura è nata in modo semplice e puramente casuale. Quando avevo undici anni mia madre mi ha regalato un'agenda, un diario. Ero una ragazzina particolarmente introversa e decisamente poco incline alla comunicazione e al dialogo. 


Mia madre sperava, ed aveva ragione, che attraverso la scrittura sarei riuscita ad esprimere quanto non ero in grado con le parole. Certo non immaginava che scrivere sarebbe diventato il mio rifugio incantato e sicuro. Attraverso le parole mi liberavo delle negatività e dei pensieri pesanti e le utilizzavo, anche e soprattutto, per esternare i sentimenti e gli affetti. Presto sono passata dal raccontare alle pagine del mio diario quanto mi accadeva a raccontare, semplicemente, storie, fantasie, che piano piano sono diventati racconti.
Li conservo ancora tutti quei diari. Un giorno credo proprio che li andrò a rileggere.


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1 Commenti

  1. lo attendo con ansia ho letto quelli precedenti e non vedo l'ora di concludere la saga wow

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