Recensione di L'imprevedibile Venetia di Georgette Heyer
Oggi sul blog si fa un tuffo nel periodo regency con L'imprevedibile Venetia, romance scritto da Georgette Heyer e pubblicato da Astoria.
Ringrazio Mara del blog Romance e altri rimedi per avermi coinvolto nel review party che si tiene oggi sui blog citati nell'immagine a inizio post, ho conosciuto grazie a lei questa autrice e ho avuto la sensazione di calarmi in quel passato, mi ha ricordato un po' la sensazione vissuta quando ho letto i classici della Austen o della Brontë.
L'IMPREVEDIBILE VENETIA
Georgette Heyer
LA MIA OPINIONE
La libertà e la possibilità di essere sé stessi è molto più importante delle convenzioni.
Venetia vive nella tenuta di famiglia dello Yorkshire assieme al fratello minore. Qui, dove il padre si era trasferito a seguito della morte della moglie, ha vissuto isolata dalla città , da quei luoghi fatti di feste e debutti in società , non potendosi mai allontanare dalla sua terra. Venetia ha 25 anni, un'età che nell'Inghilterra del 1800 era considerata già troppo elevata per avere ancora molte possibilità di trovare marito. Non che a lei manchino gli spasimanti, ma la sua indole cerca l'amore e non riesce a sottostare alle convenzioni del tempo. Venetia è probabilmente ingenua per quanto riguarda le esperienze di vita, ma è anche vivace, spiritosa, acuta e non teme i giudizi, qualità che la portano a spiccare.
La vita abitudinaria di Venetia è destinata a cambiare al ritoorno di Lord Damerel nella tenuta confinante alla sua.
Lord Damerel è un vero e proprio libertino, ha lasciato lo Yorkshire seguito dai pettegolezzi, ha vissuto con le sue regole e ora la sua fama non è delle migliori, cosa di cui lui stesso è consapevole e non si preoccupa di far cambiare opinione. Damerel è anche colto, acuto, affascinante.
L'incontro tra Damerel e Venetia è sin da subito frizzante, due personalità così spiccate, autonome, fuori dalle convenzioni sociali del tempo per molti versi non possono far altro che trovare l'uno nell'altra la perfetta controparte capace di stimolare la loro mente e infatti i due, nonostante la differenza di età di esperienze si trovano subito a legare e diventare amici. Il sentimento inaspettatamente mostrerà subito il suo lato romantico, ma se la società fosse capace di vincere sull'amore?
Come anticipavo nell'introduzione a questo articolo, leggere L'imprevedibile Venetia è stato un po' come affacciarmi a uno dei grandi classici della letteratura femminile ambientato in quegli anni. La Heyer ha uno stile scorrevole, che rispecchia appieno il linguaccio del tempo in cui le vicende hanno luogo, ci permette di immaginare di farne parte, affascinati da quel modo ossequioso di rivolgersi l'un l'altro anche tra membri della stessa famiglia, contrapposto al contenuto frizzante e acuto delle conversazioni in sé.
Venetia è certamente una di quelle protagoniste che rimane impressa, ho apprezzato tantissimo il suo voler essere indipendente, la sua ironia, il suo quasi totale disinteresse per la convenzioni e le dicerie. Altrettanto ho amato il suo lato più dolce, quella parte che ancora è inesperta in certe questioni e anche un po' romantica. Inesperta, ma non certo priva di conoscenza. La sua storia sembra quella di una ragazza moderna in cerca di affermare la propria individualità , capace di seguire il cuore infischiandosene delle possibili conseguenze, una ragazza coraggiosa, onesta, capace e intelligente.
Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Lord Damerel, forse perché la sua parte libertina viene mitigata da un cuore che comunque è capace di amare, provare senso di protezione e accoglienza. A dispetto delle dicerie questo uomo è divertente, attento e anche insicuro proprio a causa del suo passato che non lo fa ritenere all'altezza di aspirare all'amore di Venetia.
Non leggo spesso romance storici, probabilmente perché non riesco a immedesimarmi appieno nella storia o nella protagonista, sono pochi quelli che veramente mi fanno terminare il romanzo con un senso di soddisfazione e posso affermare che L'imprevedibile Venetia è tra questi. Mi sono divertita, appassionata non solo leggendo della parte romantica, ma anche ritrovandomi catapultata nelle situazioni, provando sentimenti diversi per ognuno dei personaggi messi in campo dall'autrice e sentendomi partecipe della storia di Venetia.
Un romance storico che consiglio a chi ama il genere, ma anche a chi non se ne approccia spesso.
Georgette Heyer (1902-1974) cominciò giovanissima a raccontare storie ispirate alla Primula rossa della baronessa Orczy per intrattenere il fratello malato. Spinta dal padre, Georgette mise questi racconti in forma scritta e nel 1921, a soli diciannove anni, pubblicò il suo primo romanzo, La falena nera.
A partire da lì e fino al 1973 Georgette Heyer scrisse senza interruzione un best-seller dopo l’altro. Il suo costante successo nell’arco di cinquant’anni la conferma come un fenomeno letterario unico nella letteratura inglese del XX secolo, più volte assimilata a Jane Austen o a Charles Dickens per la precisione maniacale nella ricostruzione di ambienti, atmosfere e gergo del XIX secolo inglese, e ammirata da scrittori del calibro di A.S. Byatt e Margaret Drabble, Anthony Burgess e India Knight.
Relegata a lungo con un condiscendente disprezzo nel settore rosa, Georgette Heyer si rivela ad anni di distanza un’autrice intelligente, capace di costruire trame suggestive, personaggi credibili e incantevoli, e di assicurare ai propri lettori quella “letteratura d’evasione che offre la possibilità di fuggire dalle tensioni della propria vita soddisfacendo un desiderio universale, che risale all’infanzia, di essere qualcun altro e vivere in qualche altra epoca per qualche ora” (A.S. Byatt).
A partire da lì e fino al 1973 Georgette Heyer scrisse senza interruzione un best-seller dopo l’altro. Il suo costante successo nell’arco di cinquant’anni la conferma come un fenomeno letterario unico nella letteratura inglese del XX secolo, più volte assimilata a Jane Austen o a Charles Dickens per la precisione maniacale nella ricostruzione di ambienti, atmosfere e gergo del XIX secolo inglese, e ammirata da scrittori del calibro di A.S. Byatt e Margaret Drabble, Anthony Burgess e India Knight.
Relegata a lungo con un condiscendente disprezzo nel settore rosa, Georgette Heyer si rivela ad anni di distanza un’autrice intelligente, capace di costruire trame suggestive, personaggi credibili e incantevoli, e di assicurare ai propri lettori quella “letteratura d’evasione che offre la possibilità di fuggire dalle tensioni della propria vita soddisfacendo un desiderio universale, che risale all’infanzia, di essere qualcun altro e vivere in qualche altra epoca per qualche ora” (A.S. Byatt).
2 Commenti
Venetia lho adorata e questo libro è davvero molto bello
RispondiEliminaLa Heyer secondo me meriterebbe di essere annoverata tra i classici. Una recensione molto bella la tua. Grazie
RispondiEliminaLasciami un commento, risponderò con piacere. Spunta la casella Inviami notifiche per essere avvisato via email dei nuovi commenti inseriti.
Info sulla Privacy