Piacere di conoscerti di Rachel Winters | Il mondo del lavoro: come è difficile restare a galla
Buon sabato , oggi è il mio turno di ospitare la tappa del blogtour per Piacere di conoscerti, il romanzo di Rachel Winters, pubblicato da Mondadori.
Una storia fresca e anche molto romantica quella raccontata dalla Winters, ma oggi voglio concentrarmi su un aspetto fondamentale, la ragione per cui la nostra protagonista si ritrova al centro di una serie di incontri disastrosi alla ricerca del suo lieto fine: cercare di mantenere il lavoro.
Vi ricordo che trovate in fondo al post il calendario con tutte le tappe del blogtour.
PIACERE DI CONOSCERTI
Kelsey Miller
IL MONDO DEL LAVORO: COME È DIFFICILE RESTARE A GALLA
Destreggiarsi nel mondo del lavoro non è mai stato facile, ma oggi è davvero difficile riuscire, non solo a trovarlo, ma anche mantenere quel lavoro e, magari, sperare anche di fare carriera.
La situazione attuale non è certo delle più rosee, nessun settore escluso, spesso per ottenere ciò che desideriamo siamo costretti a rinunciare a qualcosa della nostra vita, che sia tempo per la nostra famiglia, per la vita privata o per coltivare le proprie passioni. Ottenere il lavoro , poi, è solo l'inizio, perché spesso è una lotta: ad esempio problemi dell'azienda in cui si lavora o desiderio di carriera che non ottiene risposta.
La nostra protagonista si ritrova a fare i conti con entrambe le situazioni. Lavora instancabilmente da anni in una agenzia cinematografica, è brava, ma è sempre relegata a un ruolo di secondo piano, come assistente. L'azienda è piccola, e si sa, le realtà piccole possono essere vantaggiose per il non dover lottare contro altre persone, ma anche insidiose, proprio perché i pesci piccoli possono fallire, oppure perché il ruolo che si ricopre diventa talmente abitudinario da ritrovarsi a compiere il lavoro che si desidera, per il quale però non si hanno i riconoscimenti ufficiali.
Evie deve decidere cosa mettere in gioco per ottenere il ruolo che in un certo senso le spetta, e l'unica cosa che può fare è gettarsi anima e corpo in un patto che si ripercuoterà sulla sua vita privata.
La nostra protagonista è un esempio lampante di quanto sia necessario investire per restare a galla nel mondo del lavoro, ma sarà davvero necessario mettere in campo la propria vita? Il lavoro è realmente ciò che ci definisce?
Personalmente mi rendo conto che sono il tipo di persona da mettere in gioco tutta me stessa per riuscire a mantenere il posto di lavoro e magari, perché no, ottenere qualche riconoscimento. Sono però anche la prima ad ammettere che nulla sembra essere mai abbastanza, che ci si deve sempre mettere in gioco, e spesso questo si ripercuote sulla vita privata, sta a noi decidere cosa sia più importante.
E per voi quanto è difficile restare a galla nel mondo del lavoro? Rinunciate a qualcosa per la vostra carriera?
La situazione attuale non è certo delle più rosee, nessun settore escluso, spesso per ottenere ciò che desideriamo siamo costretti a rinunciare a qualcosa della nostra vita, che sia tempo per la nostra famiglia, per la vita privata o per coltivare le proprie passioni. Ottenere il lavoro , poi, è solo l'inizio, perché spesso è una lotta: ad esempio problemi dell'azienda in cui si lavora o desiderio di carriera che non ottiene risposta.
La nostra protagonista si ritrova a fare i conti con entrambe le situazioni. Lavora instancabilmente da anni in una agenzia cinematografica, è brava, ma è sempre relegata a un ruolo di secondo piano, come assistente. L'azienda è piccola, e si sa, le realtà piccole possono essere vantaggiose per il non dover lottare contro altre persone, ma anche insidiose, proprio perché i pesci piccoli possono fallire, oppure perché il ruolo che si ricopre diventa talmente abitudinario da ritrovarsi a compiere il lavoro che si desidera, per il quale però non si hanno i riconoscimenti ufficiali.
Evie deve decidere cosa mettere in gioco per ottenere il ruolo che in un certo senso le spetta, e l'unica cosa che può fare è gettarsi anima e corpo in un patto che si ripercuoterà sulla sua vita privata.
La nostra protagonista è un esempio lampante di quanto sia necessario investire per restare a galla nel mondo del lavoro, ma sarà davvero necessario mettere in campo la propria vita? Il lavoro è realmente ciò che ci definisce?
Personalmente mi rendo conto che sono il tipo di persona da mettere in gioco tutta me stessa per riuscire a mantenere il posto di lavoro e magari, perché no, ottenere qualche riconoscimento. Sono però anche la prima ad ammettere che nulla sembra essere mai abbastanza, che ci si deve sempre mettere in gioco, e spesso questo si ripercuote sulla vita privata, sta a noi decidere cosa sia più importante.
E per voi quanto è difficile restare a galla nel mondo del lavoro? Rinunciate a qualcosa per la vostra carriera?
CALENDARIO BLOGTOUR
5 Commenti
Ultimamente sto leggendo parecchi romance. Non so come mai, mi sentirò forse più romantica ed ispirata del solito. Segno questo libro perché mi interessa sapere come la protagonista affronta questo problema del lavoro, che oggi, soprattutto, è un problema attualissimo.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda non penso proprio che il lavoro ci definisca. Io ho rinunciato ad un paio di lavori perché avevo compreso che mi avrebbero tolto spazio per me e per il mio amore (dell'epoca). Ho rinunciato perché non voglio rinunciare alle mie passioni, a del tempo per me, per il lavoro. Oggi purtroppo si vive per lavorare e io questa concezione della vita non la comprendo. Adesso, da qualche mese a questa parte, per me le cose sono leggermente cambiate. Nel senso che sto cominciando ad avviarmi finalmente nel mio settore, il campo cinema/teatro con la scrittura, quindi non lo vedo tanto come un lavoro ma come un hobby che mi porta guadagno, non solo in denaro, ma anche come arricchimento culturale e umano. Conosco un sacco di persone nuove, visito musei, vado alle proiezioni e spettacoli teatrali, faccio interviste. è cambiata proprio la mia concezione di lavoro.
bellissimo libro, la trama è avvincente oltre che molto attuale. In effetti c'è sempre una dura lotta tra lavoro e vita privata. Chi preferire? qual'è la cosa giusta da fare?
RispondiEliminaUn po' mi riconosco nella protagonista del romanzo. Spesso mi è capitato di svolgere compiti e lavori senza riconoscimento ufficiale. Il lavoro, per quanto possa essere soddisfacente, non deve però assolutamente fagocitarci. Esso mostra un aspetto della nostra persona ma non è la nostra persona. Maria Domenica
RispondiEliminaassolutamente da leggere questo romanzo, grazie del suggerimento
RispondiEliminaSembra bellissimo questo romanzo è con una trama molto attuale. Me lo segno!
RispondiEliminaLasciami un commento, risponderò con piacere. Spunta la casella Inviami notifiche per essere avvisato via email dei nuovi commenti inseriti.
Info sulla Privacy