Suicide Club di Rachel Heng: recensione - Leggendo Romance



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Suicide Club di Rachel Heng: recensione


Buon mercoledì! Sono pronta a parlarvi in anteprima di una nuova uscita davvero interessante, una lettura che mi ha tenuto compagnia in questi ultimi giorni, si tratta di Suicide Club, il romanzo scritto da Rachel Heng e pubblicato oggi dalla casa editrice Nord.

Suicide club è un distopico che tocca il tema dell'immortalità, quel desiderio che tutti noi abbiamo sfiorato almeno una volta, e per il quale a volte non riflettiamo abbastanza su tutte le implicazioni.

Vi ricordo che la recensione di oggi fa parte del review party in corso di cui troverete gli altri post sui blog citati nell'immagine in alto.

SUICIDE CLUB
Rachel Heng

Serie: autoconclusivo
Editore: Nord
Genere: Narrativa | Distopico
Prezzo copertina cartaceo:   €. 18,60
Prezzo ebook:   €. 9,99
Pagine: 382
Link acquisto: Editrice Nord

Lea ha cento anni e ne dimostra meno di quaranta, grazie agli straordinari progressi della medicina, che permettono ad alcune persone – selezionate alla nascita – di triplicare la durata della vita. Tutto quello che devono fare è attenersi scrupolosamente alle regole del benessere. Lea non mangia cibi grassi, non beve alcolici, non ascolta musica deprimente, non si allena né troppo intensamente né troppo poco. È la candidata ideale per accedere a una nuova fase sperimentale di cure, destinata a prolungare l'esistenza all'infinito. Un giorno, però, tornando dal lavoro, Lea vede suo padre dall'altra parte della strada, un padre con cui non ha rapporti da ottantotto anni. Per raggiungerlo, si lancia in mezzo al traffico e per poco non viene investita. Quel semplice gesto è la sua rovina: come può essere degna dell'immortalità una persona che agisce in modo tanto sconsiderato? In un attimo, il suo nome viene depennato dalla lista dei prescelti e lei è costretta a frequentare un gruppo di sostegno. Ed è qui che entra in contatto con alcuni membri del Suicide Club, un gruppo di ribelli che si batte per poter scegliere come e quando morire. E suo padre è uno dei membri. Dapprima sconcertata, a poco a poco Lea si rende conto che questi uomini e queste donne – che mangiano quello che vogliono, vanno a concerti clandestini, praticano sport estremi – hanno accumulato più esperienze in un anno di quante non ne abbia provate lei in una vita intera. D'un tratto, la prospettiva di vivere un'eternità di rinunce non è più così allettante. Ma ben presto si renderà conto che tutto ha un prezzo, e quello per la libertà potrebbe essere troppo alto…



LA MIA OPINIONE


Vivere in eterno, in salute e pieni di confort. È questo che accade nel mondo di Lea, dove chi alla nascita risulta idoneo ha la possibilità di aspirare all'immortalità, con la sola condizione di seguire le regole per mantenere un corpo e una mente sana. E se questo desiderio ci togliesse parte della nostra libertà, cosa sceglieremmo di fare?

Lea ha cento anni ma il suo aspetto è quello di una quarantenne in forma e determinata. Quando è venuta al mondo il test per decidere se fosse o meno compatibile con la possibilità di aspirare alla vita eterna ha dato esito positivo e ora il suo desiderio è più vicino che mai. Lea ha un bel lavoro, molti confort, segue una dieta sana, ha un fidanzato con cui convive e amici altolocati. Lea è scrupolosa, si attiene alle regole, agli orari imposti per mantenere un fisico e una mente in salute, almeno sino a quando il passato torna ad affacciarsi nella sua vita e lo fa con il volto del padre che non vede da 88 anni.

Lea ha un passato non così perfetto come sembrerebbe, una famiglia spaccata in due da una tragedia e da scelte non condivise, una storia che lei ha cercato di rimuovere dalla sua mente.

È proprio l'incontro con il padre a riaprire le ferite, ma soprattutto, lentamente, a mostrarle altre possibilità, insinuare il dubbio di non essere poi così felice nel tipo di vita che ha scelto di perseguire.

Per un piccolo errore Lea viene mandata in analisi e rischia di perdere la sua occasione di accedere all'immortalità, ma questo la porterà anche in contatto con i membri di un club molto particolare, il Suicide Club. Chi ne fa parte è pronto a sacrificare anche la propria vita per mostrare al mondo quanto siano alti i rischi di una vita eterna.

Ed è qui che entra in gioco l'altra protagonista del romanzo: Anja. Lei sta provando sulla propria pelle la sofferenza per una delle conseguenze che la ricerca dell'immortalità può portare: vedere la madre spenta a causa degli organi di ricambio che le sono stati impiantati e ormai non funzionano più, ma impossibilitata a morire imprigionata da un cuore che continua a battere.

Lea e Anja si avvicinano, diventano amiche e Anja, assieme alla ritrovata vicinanza con il padre le mostreranno un'altra strada, diverse opportunità.

Cosa sceglierà Lea tra la vita eterna e una magari più breve ma ricca di sentimenti e passioni?

Quello creato da Rachel Heng è un mondo in un certo senso molto inquietante, in cui traspare la freddezza e l'asetticità presente nelle vite praticamente tutte uguali degli aspiranti immortali. Si parla anche di disuguaglianza, perché chi può accedere a questa vita è solo colui che ha le caratteristiche giuste alla nascita mentre tutti gli altri sono destinati a una vita normale, invecchiando mentre assistono all'immobilità dei tratti nelle persone che amano, morendo quando i loro affetti sono ancora in vita.

Suicide Club è ambientato in un futuro in cui la scienza ha fatto passi avanti incredibili, ma che ha lasciato indietro molta di quell'umanità che dovrebbe caratterizzarci.

Rachel Heng narra la storia attraverso la terza persona e alternando i punti di vista tra le due protagoniste, in modo da poterne seguire i ragionamenti e le situazioni che le hanno portate a scelte di vita diversi. In questo modo noi lettori ci costruiamo un'opinione via via che la lettura procede. Nonostante l'ambientazione distopica certi argomenti che vengono affrontati sono certamente attuali, primo fra tutti quello della possibilità di scegliere quando e come morire.

Ho certamente preferito Anja a Lea, una protagonista che sembra avere un lato umano più presente, mentre Lea rappresenta bene quella freddezza del mondo in cui vive.

Suicide Club è un libro originale e particolare, scorrevole e che intrattiene, ma allo stesso tempo regala spunti di riflessione che sedimentano piano piano nel lettore. Io credo che l'immortalità abbia molti effetti negativi, certo è che continua ad affascinarmi...e voi scegliereste la vita eterna, nonostante tutto?






Alla prossima,
     



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