La casa che mi porta via di Sophie Anderson - recensione
È arrivato il momento di parlarvi di una fiaba, di una storia che vi farà sognare e vivere l’avventura della vita. Si tratta di La casa che mi porta via, scritta da Sophie Anderson e pubblicata da Rizzoli.
La casa che mi porta via parla di come la vita vada accolta nel suo tutto, nel bene e nel male, perché ogni cosa, ogni attimo va vissuto e soprattutto “provato” per trovare il proprio posto nel mondo.
Vi ricordo di seguirci nel review party per l'uscita del romanzo di cui troverete le tappe su Bookspedia, La stamberga d'inchistro, Chiara in bookland e Il regno dei libri.
LA CASA CHE MI PORTA VIA
Sophie Anderson
Serie: autoconclusivo
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa per ragazzi
Prezzo copertina cartaceo: €. 14,45
Prezzo ebook: €. 8,99
LA MIA OPINIONE
Quando ho iniziato la lettura di La casa che mi porta via credevo di trovarmi davanti a una bella storia per ragazzi, quello che ho scoperto, invece, è di essermi imbattuta in una piccola magia.
Prendendo spunto da una leggenda slava, Sophie Anderson racconta la storia della piccola Marinka, di sua nonna, Baba Yaga, e della casa Yaga con le zampe di gallina; sì, avete capito bene, Marinka vive in una casa con le zampe di gallina capace di muoversi, anzi di "decidere" quando farlo e dove andare.
In questa versione della Anderson, la Baba Yaga è una Guardiana del Cancello che i morti devono attraversare per raggiungere la luce dell'aldilà . La sera Baba Yaga apre le porte della casa e accoglie i defunti, li ospita con dei pasti caldi e ascoltando i racconti delle loro esistenze, accompagnandoli con serenità verso l'ultimo viaggio. Marinka conosce solo questa vita, ha sempre vissuto con la nonna e sa di dover diventare la prossima futura Guardiana. Marinka ha però 12 anni e con questi anche tutti i desideri di libertà che vi si accompagnano.
L'autrice ci fa assistere alla vita di Marinka attraverso il suo racconto, una bambina che ha sempre ricevuto amore incondizionato dalla nonna, i cui genitori che non hai mai conosciuto perché morti quando era ancora in fasce rappresentano una parte di libertà e ribellione che risiede anche in lei; ora il suo passatempo è quello di costruire lo steccato di ossa che circonda la casa e oltre il quale Baba Yaga le impedisce di andare. Quello che è proibito, si sa, diventa anche ciò che più si desidera e Marinka non fa eccezione, tutto quello a cui riesce a pensare è l'ingiustizia di dover stare isolata, non potersi fare degli amici tra i vivi e non potersi allontanare da quella casa che la porta via ogni volta che si trova in un luogo dove potrebbe realizzare questi suoi piccoli desideri. Marinka sa solo una cosa, vuole cambiare il suo destino, non vuole essere la prossima Baba Yaga.
Marinka rappresenta tutti noi che, chi più chi meno, abbiamo vissuto un momento della vita nel quale non sapevamo bene chi fossimo, l'unica cosa di cui eravamo certi è ciò che non volevamo.
Cosa ne sarà di Marinka? Riuscirà ad allontanarsi dalla casa Yaga? E se questo volesse dire scoprire una verità incredibile e perdere molto più di ciò che potrebbe ottenere?
Marinka è una ragazzina davvero adorabile, testarda, coraggiosa, non si perde mai d'animo e affronterà ogni situazione. Marinka cresce, e lo fa davanti ai nostri occhi di lettori permettendoci di accompagnarla con emozione in questo suo viaggi e di imparare con lei ciò che è importante. Mi è piaciuta molto anche la figura di Baba Yaga, non è solo una sorta di strega che dedica la propria vita ai morti, in lei c'è tanto amore per la nipote, un affetto che va oltre a ciò che anche Marinka conosce. Anche la casa Yaga diventa un personaggio importante, è umanizzata, al punto che in qualche modo ci si affeziona.
La Anderson lancia messaggi a noi lettori, primo fra tutti quello di vivere appieno ogni aspetto della vita, di accettare i nostri conflitti interiori, perché tutto fa parte di noi e di ciò che siamo e viviamo. Come capirà Marinka, anche la morte è solo un aspetto della vita e chi lasciamo in realtà non ci abbandonerà mai, semplicemente ci sarà vicino in un'altra forma.
Lo stile dell'autrice è semplice e coinvolgente. Come vi anticipavo La casa che mi porta via è un romanzo per ragazzi, ma anche per adulti. Lasciarsi trasportare dalle atmosfere magiche dei luoghi visitati dalla piccola protagonista, sentirsi partecipi dei suoi incontri e delle sue speranze, accettare con lei le lezioni che ci vengono impartite sono solo alcuni degli aspetti che rendono questo romanzo a mio parere davvero imperdibile, per grandi e piccini.
Sophie Anderson è nata a Swansea, in Galles, ed è cresciuta ascoltando i racconti della madre scrittrice e della nonna, che le ha trasmesso l’amore per le favole e le leggende della tradizione slava. Geologa e insegnante, vive nel Lake District con il marito e i tre figli. Le piace andare in canoa, camminare e sognare a occhi aperti. Il suo più grande desiderio è continuare a scrivere storie che spingano i bambini a esplorare il mondo e ad apprezzare la diversità . Con La casa che mi porta via ha ricevuto la candidatura per la Carnegie Medal, il più importante premio inglese per la letteratura per ragazzi.
2 Commenti
Mi incuriosisce!
RispondiEliminaè davvero una bella storia, magica :D
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