Ho sposato un maschilista di Joanne Bonny - Recensione - Leggendo Romance



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Ho sposato un maschilista di Joanne Bonny - Recensione


Buon inizio anno! Anche se il blog riaprirà ufficialmente lunedì 7 gennaio, ho fatto un'eccezione in occasione dell'uscita di una commedia romantica che sono certa conquisterà molte delle mie lettrici. Esce oggi Ho sposato un maschilista, romanzo di Joanne Bonny, pubblicato da Newton Compton editori.

Ho sposato un maschilista è stata una lettura piacevolissima, divertente, moderna e capace di far riflettere. Non fatevi spaventare dal suo essere così voluminoso, perché vi posso assicuare che scorre talmente veloce da ritrovarvi alla fine senza nemmeno rendervene conto e, sì, anche con un po' di nostalgia per questi protagonisti e la loro favola moderna.

La mia recensione fa parte del review party organizzato dal blog Leggere Romanticamente e che continuerà oggi e domani su questi blog:

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HO SPOSATO UN MASCHILISTA
Joanne Bonny

Ho sposato un maschilista_cover
Editore: Newton Compton | Collana: Anagramma
Genere: Chick-lit contemporaneo
Prezzo copertina cartaceo:   €. 10,00
Prezzo ebook:   €. 2,99
Pagine: 512
Link acquisto: Newton Compton Editori

Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?





LA MIA OPINIONE


È bello avere delle convinzioni e dei principi, rende forti e determinati verso un obiettivo, ma si deve fare attenzione, perché il pregiudizio è dietro l'angolo e potrebbe significare non vedere la felicità che si ha di fronte.

Emma è una giovane donna con il sogno di diventare giornalista, desiderio che ha avuto sin dall'infanzia e che ha perseguito con fermezza, studiando e lavorando sodo. È talmente in gamba nel suo lavoro che è sicura di meritarsi la promozione tanto desiderata, ma non ha fatto i conti con un mondo dalla mentalità ancora maschilista che tende a considerare le donne incapaci di poter sostenere con totale dedizione una posizione di successo. In Emma scatta il desiderio di rivalsa e, supportata da tante altre donne che vedono in lei la possibilità di dare voce ai loro diritti, intraprende un'altra strada fondando una rivista per sole donne, "Revolution". Anche se il su desiderio di dar voce a tutte le donne è ammirevole, spesso queste sue convinzioni sembrano virare pericolosamente verso una sorta di rigidità pericolosa e a pagarne lo scotto è principalmente la sua, inesistente, vita sentimentale. 

Quando un giorno i suoi due migliori amici e colleghi Alessio e Giorgia la iscrivono a un reality show in cui dovrà corteggiare e contendersi un sexy milionario sfidando altre 19 donne, Emma è sconvolta, per una femminista come lei è intollerabile pensare di umiliarsi per compiere prove e sottostare ai desideri di un uomo pur di conquistane il cuore. Poi la prospettiva cambia e partecipare si trasforma in una missione: infiltrarsi tra le file "nemiche" e portarsi a casa un articolo che le permetta di mostrare come siano spesso le donne stesse a farsi trattare da oggetti e avere l'occasione di umiliare pubblicamente uno di quegli uomini abituati a trattarle come tali.

Le intenzioni sono le migliori, ma il passo tra mantenere la sua posizione e trasformarsi lei stessa in ciò che ha sempre criticato è breve. Emma sarà in grado di vedere la realtà delle cose o il suo femminismo estremo la porterà a un finale rovinoso per il suo cuore?

Ho sposato un maschilista è una commedia divertente, calata in un mondo, quello dei reality che oggi spopola e che, positivamente o negativamente fa parlare di sé. I riferimenti ai programmi presenti in TV sono palesi, ci si ritrova "dietro le quinte" a osservare tutto ciò che accade, nel bene e nel male. Ma non pensate che si riduca tutto a una trasposizione letteraria di una realtà televisiva che conosciamo bene, in realtà l'autrice ha avuto la grande capacità di utilizzare i suoi personaggi per mettere in primo piano tante personalità diverse e i molti aspetti e atteggiamenti che ne conseguono.

Emma è l'unica voce narrante della storia, per questo si è in grado di conoscere ogni suo pensiero, atteggiamento, dubbio e incertezza; l'ho ammirata per il suo voler portare avanti i diritti delle donne, ho provato tenerezza verso le sue insicurezze, l'avrei a volte bacchettata per i suoi comportamenti e altre volte avrei realmente voluto scuoterla per non farle fare la scelta sbagliata. Sì, Emma è una protagonista moderna, indipendente, sicura di sé in molti aspetti, ma anche altrettanto fragile in altri e non se ne rende conto perché si è gettata a capofitto nei suoi principi; mi è piaciuta, con tutti i suoi pregi e difetti, con tutta la sua umanità e i suoi sentimenti contrastanti.

Il gruppo di donne che ci viene presentato dall'autrice è vario e descritto in modo approfondito; inizialmente ne si esaltano il lati "negativi", la vanità, la ricerca del materiale, l'indifferenza verso i sentimenti, ma soprattutto l'incapacità di "fare gruppo", di essere solidali con le altre donne, un aspetto questo che si ritrova purtroppo molto spesso nel mondo reale.

Gli uomini, cosa dire di questi uomini presenti nel romanzo? Che, proprio come noi donne non sono esattamente come sembrano, a volte ciò che appare non è, altre volte è. Sono principalmente due i personaggi che travolgeranno la vita di Emma: Leonardo e Matteo, i due fratelli Bernardi, milionari e apparentemente completamente diversi. Leonardo è l'uomo perfetto, serio, sicuro di sé, capace e responsabile; Marco è il playboy, incapace di portare a termine qualcosa, dedito alla bella vita senza prendersi delle responsabilità. Ma vi ricordo che noi li conosciamo attraverso gli occhi (e il giudizio) di Emma...Io ho parteggiato apertamente per uno dei due sin (quasi) dall'inizio e ho temuto parecchie volte che le mie illusioni si infrangessero, ma fortunatamente ho avuto il mio perfetto lieto fine. Marco o Leonardo? Ovviamente non sarò io a svelarvelo...

La storia è colorata, spassosa, ma anche romantica e in alcuni momenti capace di intenerire. Le interazioni tra i vari personaggi mi hanno strappato ben più di qualche sorriso, ognuno di loro è stato capace di trasmettermi un' altalena di emozioni che ha saputo coinvolgermi sino alla fine. L'argomento che è stato toccato, quello del femminismo è certamente qualcosa di importante per noi donne, e in questo caso l'autrice l'ha saputo raccontare senza appesantirlo, mettendone in luce l'importanza, ma anche i pericoli di trasformarlo nel suo esatto contrario diventando lui stesso espressione di ciò che si è prefissato di combattere: la disuguaglianza tra i sessi.

Ho sposato un maschilista è una storia che fa divertire ma sa anche far riflettere, tiene sul filo del rasoio la lettrice divisa tra due possibilità e la fa sciogliere nel momento della scelta finale, con dei protagonisti capaci di innescare la nostra simpatia, intrigante e divertente. Niente di meglio per iniziare questo anno di romantiche letture. 



4 farfalle


Joanne Bonny è nata a Milano nel 1986, con un altro nome. Lo pseudonimo nasce dalla sua passione per i pirati, protagonisti del primo romanzo che ha scritto tra un esame di università e l’altro. La saga piratesca non andò mai in porto (e neanche la sua laurea in Beni culturali), ma l’amore per la scrittura è sopravvissuto. È stata finalista al Premio Il Battello a Vapore con un libro per bambini. Ho sposato un maschilista segna il suo esordio nella narrativa per adulti.


Alla prossima,
   



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