La madre bugiarda di Colette McBeth
Si inizia questo martedì con la recensione in anteprima del thriller La madre bugiarda, il nuovo romanzo di Colette McBeth, pubblicato proprio oggi da Piemme.
Avevo avuto modo di leggere il precedente romanzo di Colette McBeth, l’intrigante e inquietante La vita di prima (la recensione qui) e anche questa volta l’autrice mi ha colpita in maniera più che positiva. In La madre bugiarda l’autrice ha creato qualcosa di nuovo, ha mantenuto la connotazione del thriller psicologico, ma ha regalato anche scorci di un mondo realisticamente sconvolgente.
Quella che state per leggere è la mia opinione, ma vi ricordo che potete trovarne altre in occasione del review party per la pubblicazione del romanzo passando dalle mie amiche blogger su L’universo dei libri | Il colore dei libri | Bookspedia | Reading at Tiffany’s.
LA MADRE BUGIARDA
Colette McBeth
Editore: Piemme | Collana: ---
Genere: Thriller psicologico
Prezzo cartaceo: €. 18,50 cartaceo
Prezzo ebook: €. 9,99 cartaceo
LA MIA OPINIONE
Fino a dove saremmo disposti a spingerci per proteggere chi amiamo?
Quando Linda riceve la visita inaspettata del figlio Gabriel che le chiede aiuto non si aspetta che tutte le bugie costruite nel tempo possa far emergere verità scomode e pericolose, al punto da far crollare il mondo che si è costruita.
Gabriel ha avuto una vita interiormente problematica, l'unica cosa che desidera è che la fiduci di quella madre con la quale ha sempre avuto un rapporto particolare, fatto sì di grande amore ma minato da qualcosa che non si è mai riuscito a spiegare.
La McBeth inizia la sua storia ponendo l'accento su uno dei temi cardine del romanzo, il rapporto madre e figlio. Un legame normalmente già complesso e importante sulla formazione di un individuo, che qui tocca apici in cui l'istinto di protezione si scontra con un senso di colpa e un timore capaci di mantenere innalzate delle barriere che sembrano impossibili da abbattere.
Sia Linda che Gabriel sono dei protagonisti dalle molte sfaccettature, complessi, realistici. Linda è una madre che certamente ama il figlio, ma c'è qualcosa che nasconde che è causa del suo costante essere diffidente, per lui farebbe qualsiasi cosa, ma non l'unica che Gabriel vorrebbe: essere creduto.
Gabriel è un personaggio ambivalente, per certi aspetti ambiguo, mai totalmente buono, ma nemmendo cattivo. In lui sembrano convivere due persone, qualcosa che a volte lo fa agire in modi non accettabili, l'autrice è stata perfetta nel farci fare un giro in questa mente di uomo che in qualche modo è rimasto ancora un ragazzo in cerca della fiducia della madre, dell'amore incondizionato del quale non si è mai sentito oggetto.
La particolarità di questo thriller è di farci osservare gli avvenimenti da diversi punti di vista. Anche se quella di Linda rimane la voce principale, colei che ha nelle sue mani ogni spiegazione, in realtà quelle scomode verità verranno alla luce grazie ai capitoli in cui il lettore può osservare la vita del figlio Gabriel certo, ma anche quella dell'amico di famiglia e giornalista, quella di una ragazza che si è vista al centro di eventi terribili, e poi di personaggi pericolosi che hanno tessuto le trame di un mondo fatto di abusi e corruzione.
L'autrice parla di rapporti famigliari, di corruzione e intrighi politici, di violenze fisiche e psicologiche, un intreccio di vite che in mani di altri sarebbe stato difficile da tenere in equilibri e che invece il suo stile narrativo riporta in modo diretto, immediato, emozionante.
La sua capacità descrittiva degli eventi riesce a mettere il lettore nella posizione di spettatore in prima fila di eventi capaci di smuovere una varietà di sentimenti tra cui la pena, la comprensione, la rabbia, il dolore e il rancore. Nulla viene celato, ogni particolare ricostruito anche se vuol dire sofferenza, ed è questo che rende il romanzo ricco di pathos.
Non solo avvenimenti, ma anche luoghi ben descritti che sembrano prendere vita, ma soprattutto una grande capacità di approfondire la psicologia e i caratteri dei suoi personaggi. Tutto questo crea un gioco di eventi che porteranno a galla verità capaci di mettere fine, in un modo o nell'altro alle precedenti vite di tutti i personaggi.
Ho apprezzato che nulla fosse dato per scontato, che la storia venisse raccontata attraverso varie fasi della vita di ognuno in modo da poter in qualche modo comprendere da dove tutto avesse avuto inizio, c'è qualcosa di celato sino alla fine, tanti tasselli da scoprire di volta in volta, ma c'è anche azione e tensione, molte vite in gioco, moltitudini di emozioni.
Quando Linda riceve la visita inaspettata del figlio Gabriel che le chiede aiuto non si aspetta che tutte le bugie costruite nel tempo possa far emergere verità scomode e pericolose, al punto da far crollare il mondo che si è costruita.
Gabriel ha avuto una vita interiormente problematica, l'unica cosa che desidera è che la fiduci di quella madre con la quale ha sempre avuto un rapporto particolare, fatto sì di grande amore ma minato da qualcosa che non si è mai riuscito a spiegare.
La McBeth inizia la sua storia ponendo l'accento su uno dei temi cardine del romanzo, il rapporto madre e figlio. Un legame normalmente già complesso e importante sulla formazione di un individuo, che qui tocca apici in cui l'istinto di protezione si scontra con un senso di colpa e un timore capaci di mantenere innalzate delle barriere che sembrano impossibili da abbattere.
Sia Linda che Gabriel sono dei protagonisti dalle molte sfaccettature, complessi, realistici. Linda è una madre che certamente ama il figlio, ma c'è qualcosa che nasconde che è causa del suo costante essere diffidente, per lui farebbe qualsiasi cosa, ma non l'unica che Gabriel vorrebbe: essere creduto.
Gabriel è un personaggio ambivalente, per certi aspetti ambiguo, mai totalmente buono, ma nemmendo cattivo. In lui sembrano convivere due persone, qualcosa che a volte lo fa agire in modi non accettabili, l'autrice è stata perfetta nel farci fare un giro in questa mente di uomo che in qualche modo è rimasto ancora un ragazzo in cerca della fiducia della madre, dell'amore incondizionato del quale non si è mai sentito oggetto.
La particolarità di questo thriller è di farci osservare gli avvenimenti da diversi punti di vista. Anche se quella di Linda rimane la voce principale, colei che ha nelle sue mani ogni spiegazione, in realtà quelle scomode verità verranno alla luce grazie ai capitoli in cui il lettore può osservare la vita del figlio Gabriel certo, ma anche quella dell'amico di famiglia e giornalista, quella di una ragazza che si è vista al centro di eventi terribili, e poi di personaggi pericolosi che hanno tessuto le trame di un mondo fatto di abusi e corruzione.
L'autrice parla di rapporti famigliari, di corruzione e intrighi politici, di violenze fisiche e psicologiche, un intreccio di vite che in mani di altri sarebbe stato difficile da tenere in equilibri e che invece il suo stile narrativo riporta in modo diretto, immediato, emozionante.
La sua capacità descrittiva degli eventi riesce a mettere il lettore nella posizione di spettatore in prima fila di eventi capaci di smuovere una varietà di sentimenti tra cui la pena, la comprensione, la rabbia, il dolore e il rancore. Nulla viene celato, ogni particolare ricostruito anche se vuol dire sofferenza, ed è questo che rende il romanzo ricco di pathos.
Non solo avvenimenti, ma anche luoghi ben descritti che sembrano prendere vita, ma soprattutto una grande capacità di approfondire la psicologia e i caratteri dei suoi personaggi. Tutto questo crea un gioco di eventi che porteranno a galla verità capaci di mettere fine, in un modo o nell'altro alle precedenti vite di tutti i personaggi.
Ho apprezzato che nulla fosse dato per scontato, che la storia venisse raccontata attraverso varie fasi della vita di ognuno in modo da poter in qualche modo comprendere da dove tutto avesse avuto inizio, c'è qualcosa di celato sino alla fine, tanti tasselli da scoprire di volta in volta, ma c'è anche azione e tensione, molte vite in gioco, moltitudini di emozioni.
La madre bugiarda è un thriller che riesce a coinvolgere sin dalle prime pagine, crea turbamento nel lettore che sente sottopelle la presenza di una verità strisciante apparentemente inafferrabile. La tensione rimane alta, grazie ai dubbi iniziali che la McBeth instilla in chi sta leggendo, dubbi che poi si dipanano di capitolo in capitolo mettendo in risalto una realtà credibile, particolarmente inquietante e dolorosa.
Un thriller da leggere assolutamente!
Un thriller da leggere assolutamente!
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