Blogtour VAN HELSING. BLOOD NEVER LIES di Natascia Luchetti: La Genesi di Ravenheart - Leggendo Romance



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Blogtour VAN HELSING. BLOOD NEVER LIES di Natascia Luchetti: La Genesi di Ravenheart


Fine settimana all'insegna del gotico qui sul blog. Tocca a me ospitare la tappa relativa al romanzo Van Helsing. Blood never lies, di Natascia Luchetti, pubblicato da Delrai Edizioni.

La storia è quella del leggendario Van Helsing, il cacciatore di vampiri che racconta la sua discesa nell'oscurità in questo diario scritto dalla Luchetti. 

Dopo Dracula e Il battesimo di sangue, l'autrice riporta in vita un'altra figura emblematica di questo genere, un romanzo di cui vi darò la mia opinione la prossima settimana e del quale oggi vi lascio un interessante extra nel quale si racconta la genesi di Ravenheart, ovvero le origini alla base del culto che sembrano seguire le donne assassine dalla forza sovrumana che un giovane Abraham Van Helsing deve affrontare all'inizio della sua storia.

Gli appunti sono di Sylvester Carvill, il professore e mentore di Van Helsing.

VAN HELSING. BLOOD NEVER LIES
Natascia Luchetti

Van Helsing cover 
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Gotico
Prezzo:  €. 3,99 ebook  | €. 16,50 cartaceo
Pagine: 312
Data di uscita: 1 ottobre 2018
Link acquisto: Delrai Edizioni


La vera storia dell’uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un’arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing. L’essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell’approcciarsi all’università e al suo futuro da medico, ma l’oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l’incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell’ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l’abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai.


LA GENESI DI RAVENHEART


Lettera di Sylvester Carvill al professore Van Hunjaar

Mio stimabile collega,
Vi scrivo per informarla dei progressi sui miei studi in merito alle abiette assassine. Sicuramente c’è un’analogia con casi che ho studiato a Londra anni fa. Stesso modo di uccidere, stesse mutazioni e, purtroppo, nessuna cura.
Non è ancora chiaro che cosa sia tutto questo.
Un morbo del sangue? 
Una maledizione? 
Signori, non è facile rispondere, poiché le mutazioni dei soggetti analizzati sono così aberranti che verrebbe da escludere lo studio scientifico e considerare il visionario panorama dell’occulto. 
Le donne che sono state portate alla mia attenzione ancora vive, mostravano la totale mancanza di autocontrollo e della capacità di compiere un ragionamento logico. Il corpo, benché sciupato, come da una prolungata mancanza di cibo, la pelle screpolata, come se disidratata, dimostra una potenza superiore a quella degli esseri umani. Quindi non sono i muscoli a rendere così forte la loro stretta, ma è la disperazione e il sangue. Il sangue che scorre nelle loro vene è diverso. 
L’ho analizzato e ho riscontrato delle grosse anomalie. È come se nelle vene delle donne infette scorresse sangue di cadavere. Putrido, quasi coagulato, morto. La pelle è fredda, le iridi degli occhi sono gialle e luminose, i denti si inspessiscono come le unghie. Il tessuto osseo è decine di volte più coriaceo del normale.
Sono vere e proprio macchine da guerra, peccato che la mente sia annebbiata, e non diriga bene tutto quel potenziale e questi corpi, per quanto potenziati e aggressivi muoiano per un colpo al cuore dato con una lama o un proiettile. È proprio il cuore il problema, molle, debole, vulnerabile. 
Non c’è verso di farle tornare allo stato normale. Le trasfusioni di sangue umano non recano alcun effetto positivo sul loro fisico, anzi, non fanno che renderle più forti e selvagge.
L’unica cosa che può farle rinsavire, mio caro amico, è la morte per mezzo di lama e fuoco. 
Non c’è modo di salvare quelle vite, ma possiamo rendere libere le anime innocenti di quelle persone, dando loro la pace celeste. 
Domani verrò da voi assieme al mio allievo e pianificheremo come sistemare la faccenda. 
Sono sinceramente intristito dall’esito negativo della ricerca della cura. Le mie risorse e le mie conoscenze non sono bastate. 

Vostro, Sylvester Carvill. 

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Appunti di Sylvester Carvill – Caso Ravenheart

Alcuni fanno risalire l’origine del morbo assassino a una storia discretamente famosa negli strati più bassi della popolazione femminile inglese. Ho dovuto interrogare diverse donne per collegare tutte le tradizioni frammentarie e raccogliere in un’unica vicenda.
Ravenheart, Cuore di Corvo, ha origini antiche, infatti i primi aneddoti risalgono al periodo della battaglia di Hastings.
La storia narra infatti che una giovane schiava normanna, si innamorò di un impavido cavaliere al servizio di un nobile anglosassone. Tentarono una fuga insieme, ma il signore, geloso della sua schiava, della sua amante, la trattenne alla sua corte, strappando il cuore al suo dolce innamorato e costringendo lei a mangiarlo.
La ragazza dapprima si mostrò restia ad approfittare del bizzarro pasto offerto, poi però strinse il cuore ancora caldo tra le dita di entrambe le mani, lo sollevò e fissandolo gridò parole nella sua lingua natia. Nessuno seppe cosa aveva detto, alcuni al tempo ipotizzarono che avesse scagliato una maledizione sul luogo e sugli spettatori di quel gesto efferato. 
Molti abitanti del Sud dell’Inghilterra credono ancora a questa leggenda, specialmente se appartenenti alle classi sociali più basse, visto che circa tre secoli dopo, una nobildonna della zona, mentre scontava la pena prigioniera nelle segrete del palazzo del marito tradito, riuscì a liberarsi e uccidere l’uomo, divorandogli il cuore. 
Molte, secondo più i racconti popolari, che per fonti attendibili, sono state le donne che hanno dimostrato una rabbia omicida verso mariti fedifraghi o violenti e si sono macchiate di assassinii simili, dove il cuore maschile veniva sempre strappato dal petto. Seguendo il ragionamento di queste persone, la ragazza normanna che ha scagliato la maledizione, si è suicidata all’interno del palazzo e ha iniziato a infestare quelle terre, ergendosi a difesa delle donne maltrattate. 
Il disagio sociale di quelle zone alimenta la credenza e ha fatto diffondere una sorta di culto per quest’oscura paladina. Si riuniscono in case abbandonate, villaggi vuoti, come vere e proprie streghe. Consumano strani intrugli che, inizio a sospettare, siano l’origine del contagio. 
Una delle donne ha rivelato alla mia informatrice che assumono sangue di agnello, contaminato da qualche goccia di quello delle “liberate”, quelle che hanno ricevuto la benedizione dello spettro di Ravenheart. Non ha saputo descrivere l’aspetto di una “liberata”, tuttavia. La mia informatrice doveva incontrarne una, ma è scappata quando ha visto che essa era una giovane affetta dal morbo che in tutti i modi sto cercando di comprendere.
Non sarà semplice trovare qualcuno così impavido da rintracciare uno dei luoghi di riunioni delle seguaci di Ravenheart, né trovare un’informatrice altrettanto sprezzante del pericolo. Dovrò farmi bastare le informazioni che ho per iniziare l’indagine.
***
Berserker. Forse sono proprio loro alla base dell’origine del culto di Ravenheart. Nella cultura del nord Europa, importata in Inghilterra nei primi anni dell’Undicesimo Secolo, questa figura ha un ruolo molto importante. 
Il popolo dei vichinghi era fatto di guerrieri, persone che come unico scopo nella vita avevano l’unico desiderio di morire lottando con onore. E proprio per dare il massimo in battaglia, alcuni guerrieri, i più temerari, divoravano cuori di bestie feroci come orsi e lupi, dopo aver assunto allucinogeni molto potenti, in grado di stordire il corpo nei confronti del dolore.
Si scagliavano così in battaglia, potenziati dal mix della convinzione di aver assunto il potere della bestia a cui avevano divorato il cuore e dagli allucinogeni e combattevano, nonostante le ferite mortali, fino a esaurire tutte le forze e morire dissanguati.
Erano macchine da guerra, capaci di impressionare anche l’organizzatissimo esercito romano. Erano la carta migliore a disposizione dei vichinghi e sono forse la chiave per risolvere il problema Ravenheart. 
Forse è una droga quella che le donne assumono per essere più forti dei loro aguzzini. Un insieme di sostanze che ne potenzia il corpo, rendendolo disumano, consumandolo. 
Unirò queste nozioni a quelle sulla leggenda e indagherò nei luoghi che sospetto facciano da teatro alle riunioni di quelle donne stanche e abbandonate.

CALENDARIO BLOGTOUR

Vi ricordo le tappe del blogtour, seguiteci nel nostro viaggio alla scoperta di Van Helsing. Blood Never Lies.

Van Helsing Blogtour
1 Ottobre: Recensione in anteprima - Milioni di Particelle

2 Ottobre: L'armeria del cacciatore - Leacomy in Wonderland

3 Ottobre: Gli ordini dei cavalieri - Voglio essere sommersa dai libri

4 Ottobre: Creature spaventose e dove trovarle - Bookish Girls

5 Ottobre: La genesi di Ravenheart - Leggendo Romance

6 Ottobre: Il Diavolo e il Cacciatore - I libri di Riccardino

7 Ottobre: La ballata del lupo e del falco - L'inchiostro dei Sogni


Alla prossima,




Natascia Luchetti è nata a Osimo nel 1988. Cresce poco distante da lì, in una famiglia amante del genere horror che l’ha influenzata enormemente facendola appassionare alla lettura. Il gotico fa parte della sua essenza; le tenebre in contrasto con la luce l’hanno sempre portata a voler sondare le sfumature dell’umanità e della mostruosità. La passione per il Medioevo e per il mistero ha poi fatto nascere in lei il bisogno di trasformare i suoi scritti da romanzi a vere e proprie leggende in cui il sogno si mescola all’incubo, in cui i confini tra bene e male si assottigliano e si perdono nella complessità del creato. Questo è il suo secondo romanzo per la Delrai Edizioni, Van Helsing, Blood Never Lies, che tenta di ricostruire la vita del più famoso cacciatore di vampiri.

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