Blogtour IL PROFUMO DELLA MIMOSA | Il contesto storico: l’emancipazione femminile
Oggi sul blog parliamo di donne grazie al romanzo di Claudia Musio, Il profumo della mimosa. Pubblicato da edizioni La Zattera, la Musio ci presenta la storia di Elisa, bambina prima e donna poi che lotta per il suo diritto di avere la vita che desidera, lotta contro una società che nonostante i diritti acquisiti delle donne è ancora fortemente maschilista e vede le donne solo nel ruolo di moglie.
Il mio compito è quello di guidarvi proprio in questo aspetto, nel contesto storico del romanzo approfondendo l'argomento dell'emancipazione femminile. E non dimenticate che in fondo al post c'è una sorpresa per voi!
IL PROFUMO DELLA MIMOSA
Claudia Musio
Genere: Narrativa
Pagine: 235
Prezzo: €. 18,00 cartaceo
Link acquisto: Edizioni La Zattera
Elisa ha undici anni e lavora a Cagliari presso la bottega di una modista, la signora Alba. È una bambina vivace, intelligente, ma prigioniera di una vita che non le permette di realizzare i suoi sogni di un futuro migliore. Quando la modista, resasi conto di provare dell’affetto per lei, cercherà di strapparla alla realtà di povertà della sua famiglia, troverà un muro d’incomprensione e ostilità.
Tornata nel suo paese natio, molti anni dopo Elisa comprenderà che il proprio futuro è solo nelle sue mani e combatterà per realizzarsi e trovare finalmente la sua strada. Insieme a lei, in questo percorso ci sarà Giacomo, un padroncino con il sogno di essere libero.
CONTESTO STORICO: L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE
"Non metterò il mio futuro nelle mani di una speranza".
"E nelle mani di chi lo metterai, allora?".
Elisa sorrise."Nelle mie".
La protagonista della storia della Musio rappresenta appiena il sentimento di orgoglio, ricerca di indipendenza e desiderio di realizzazione delle donne che, partendo dal primo dopoguerra hanno lottato per la loro emancipazione.
Il contesto storico in cui vive è ancora molto maschilista, una realtà che, nonostante le piccole conquiste che si stanno lentamente ottenendo rimane ancora legata alla figura femminile destinata ad essere una moglie e una madre, a questo va aggiunta la vita lontano dalla città tra gente fortemente legata a tradizioni difficili da sradicare.
La realtà di Elisa è un mondo in cui la donna non esiste senza un uomo, in cui il mondo del lavoro inizia a creare qualche spiraglio ma è ancora ben lontano il momento della parità.
Accennando a un po' di storia la seconda Guerra Mondiale segna il momento in cui le donne vennero finalmente prese in considerazione anche nel mondo del lavoro, potendo essere assunte in vari ruoli, probabilmente anche grazie al fatto che gli uomini sono impegnati nel conflitto e la società deve andare avanti senza di loro. A dimostrazione di questo è il primo dopo guerra, il momento in cui inizia la storia di Elisa, quando gli uomini rientrati a casa riprendono possesso di ciò che credono i loro diritti.
Le donne ormai hanno però capito la necessità di emanciparsi e i movimenti femminili iniziano il loro fermento, anche in politica quando nel 1946 viene loro riconosciuto il diritto di votare. Anche la Costituzione sembra finalmente sancire la parità tra coniugi e l'Italia fa un ulteriore passo avanti.
La lotta femminile per l'emancipazione però è ancora lunga (se ci pensiamo non ha ancora effetti pieni nemmeno oggi), le donne che cercano di rendersi indipendenti si vedono mettere i bastoni tra le ruote, non solo per una mentalità di superiorità maschile ancora troppo radicata, ma anche a livello pratico, dove i salari maggiori continuano a essere destinati agli uomini e il lavoro femminile è accettato quasi esclusivamente come secondo reddito famigliare. La donna che cerca di affermarsi da sola, senza un uomo accanto è ancora vista con sospetto, suscita spesso malignità e pregiudizio.
Storicamente sono gli anni '70 quelli che segnano le prime reali conquiste, con la legge sul divorzio, la cancellazione dei diritti di superiorità del marito rispetto alla moglie e la legge sull'aborto.
Elisa si muove in questa società dove le discriminazioni verso la donna sono ancora forti, con determinazione, cercando di costruire il suo destino e non lasciarlo nelle mani di altri, emancipandosi da una famiglia che la ostacola nella sua realizzazione personale e differenziandosi da quelle donne che non hanno ancora trovato il coraggio di perseguire le loro aspirazioni, che accettano passivamente il loro ruolo rinunciando a una parte importante di loro stesse.
Il contesto storico in cui vive è ancora molto maschilista, una realtà che, nonostante le piccole conquiste che si stanno lentamente ottenendo rimane ancora legata alla figura femminile destinata ad essere una moglie e una madre, a questo va aggiunta la vita lontano dalla città tra gente fortemente legata a tradizioni difficili da sradicare.
La realtà di Elisa è un mondo in cui la donna non esiste senza un uomo, in cui il mondo del lavoro inizia a creare qualche spiraglio ma è ancora ben lontano il momento della parità.
Accennando a un po' di storia la seconda Guerra Mondiale segna il momento in cui le donne vennero finalmente prese in considerazione anche nel mondo del lavoro, potendo essere assunte in vari ruoli, probabilmente anche grazie al fatto che gli uomini sono impegnati nel conflitto e la società deve andare avanti senza di loro. A dimostrazione di questo è il primo dopo guerra, il momento in cui inizia la storia di Elisa, quando gli uomini rientrati a casa riprendono possesso di ciò che credono i loro diritti.
Le donne ormai hanno però capito la necessità di emanciparsi e i movimenti femminili iniziano il loro fermento, anche in politica quando nel 1946 viene loro riconosciuto il diritto di votare. Anche la Costituzione sembra finalmente sancire la parità tra coniugi e l'Italia fa un ulteriore passo avanti.
La lotta femminile per l'emancipazione però è ancora lunga (se ci pensiamo non ha ancora effetti pieni nemmeno oggi), le donne che cercano di rendersi indipendenti si vedono mettere i bastoni tra le ruote, non solo per una mentalità di superiorità maschile ancora troppo radicata, ma anche a livello pratico, dove i salari maggiori continuano a essere destinati agli uomini e il lavoro femminile è accettato quasi esclusivamente come secondo reddito famigliare. La donna che cerca di affermarsi da sola, senza un uomo accanto è ancora vista con sospetto, suscita spesso malignità e pregiudizio.
Storicamente sono gli anni '70 quelli che segnano le prime reali conquiste, con la legge sul divorzio, la cancellazione dei diritti di superiorità del marito rispetto alla moglie e la legge sull'aborto.
Elisa si muove in questa società dove le discriminazioni verso la donna sono ancora forti, con determinazione, cercando di costruire il suo destino e non lasciarlo nelle mani di altri, emancipandosi da una famiglia che la ostacola nella sua realizzazione personale e differenziandosi da quelle donne che non hanno ancora trovato il coraggio di perseguire le loro aspirazioni, che accettano passivamente il loro ruolo rinunciando a una parte importante di loro stesse.
UN REGALO PER VOI
C’è una copia autografata del romanzo che cerca casa, chi di voi lo potrà adottare? Compilate il form qui sotto per provarci.
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Ci leggiamo presto,
Claudia Musio, nata a Serrenti in provincia di Cagliari nel 1981, è un ingegnere elettrico con la passione per la scrittura. Preceduto da “Streghe” (ed. Aipsa) e “La sposa di Tutankhamon” (ed. Arkadia), “Il profumo della mimosa” è il suo terzo romanzo.
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