Recensione in anteprima LA VIA DI CASA di Louise Penny
Buon martedì, eccomi qui a parlarvi di un nuovo romanzo, questa volta un thriller psicologico: La via di casa di Louise Penny, pubblicato proprio oggi da Piemme.
Il romanzo fa parte della serie che vede per protagonista l'ispettore Armand Gamache ma può essere tranquillamente letto come stand alone.
Il Romanzo
LA VIA DI CASA
Louise Penny
Serie: Chief Inspector Armand Gamache #10 | Editore: Piemme | Genere: Thriller Psicologico | Pagine: 420
Prezzo: € 19,50 cartaceo - € 9,99 digitale | Link acquisto: Piemme
Data pubblicazione: 17 ottobre 2017
C'è una sola cosa, oltre la morte,
cui nessun uomo può sfuggire.
Il suo passato.
A Three Pines, piccola cittadina del Québec, immersa nell'idilliaco sud dai paesaggi punteggiati di pini maestosi, è difficile che accada qualcosa. È qui che Armand Gamache sta vivendo gli anni della pensione, dopo una carriera come ispettore capo della Omicidi. Ma c'è qualcuno che viene a disturbare la sua quiete, fatta di letture colte e tranquille serate estive. Clara Morrow, la vicina di casa, famosa pittrice. Suo marito Peter, un artista anche lui, sembra scomparso: Clara ha un brutto presentimento e un grande bisogno di ritrovarlo. Per l'ex ispettore, lasciare Three Pines è uno sforzo sovrumano, ma alla fine accetta di aiutarla. Comincia così un viaggio alla ricerca di un uomo che diventa sempre più misterioso man mano che il tempo passa. Un viaggio che porterà Gamache fino all'area più desolata della regione, quella del grande fiume San Lorenzo, un posto talmente "dannato" che i primi marinai che vi capitarono lo definirono «la Terra che Dio donò a Caino». E lì, lontano da casa e sempre più vicino al cuore nero dell'uomo che sta cercando, Gamache scoprirà qualcosa che non avrebbe creduto possibile.
La mia opinione
Smarrirsi può rivelarsi l'unico modo per ritrovarsi, per allontanare i propri demoni e le proprie insicurezze. La via di casa è spesso tortuosa, cosparsa di fragilità e cedimenti, una strada che mette a nudo la propria essenza e costringe a scoprirsi realmente, cercando soluzioni e inciampando in errori prima di approdare nel luogo giusto.
Ispettore capo Gamache. L'ex capo della Squadra omicidi della Sûreté du Québec. Ma era anche Armand. Il suo amico. Che era venuto qui per ritirarsi da quella vita, e da tutta quella morte. Non per nascondersi dalla sofferenza, ma per non accumularne altra.
Per l'ispettore Armand Gamache è giunto il momento di ritirarsi e lasciare ad altri il compito di risolvere omicidi ed enigmi, per questo decide di ritirarsi con la moglie a Three Pines, un luogo accogliente e suggestivo, in una routine fatta di piccoli e semplici gesti e accerchiato da vicini che sono diventati amici. Gamache vorrebbe lasciarsi alle spalle gli anni di lavoro, le sofferenze e ciò che ha visto e la moglie spera di poter vivere finalmente in tranquillità . Questa vita apparentemente idilliaca viene però scossa dalla scomparsa di Peter, marito dell'amica Clara.
Clara è un'artista, ha un talento innato capace di trasmettere emozioni attraverso i suoi dipinti ed è proprio questo che in un certo senso ha compromesso il suo matrimonio. Peter è anch'esso un pittore, ma il suo talento si è andato via via perdendo negli anni, sostituito dal rancore e dall'invidia per quello di Clara, sentimenti che l'hanno portato a rovinare il matrimonio.
Clara è un'artista, ha un talento innato capace di trasmettere emozioni attraverso i suoi dipinti ed è proprio questo che in un certo senso ha compromesso il suo matrimonio. Peter è anch'esso un pittore, ma il suo talento si è andato via via perdendo negli anni, sostituito dal rancore e dall'invidia per quello di Clara, sentimenti che l'hanno portato a rovinare il matrimonio.
Quello che Clara aveva in mano era uno strano connubio, una specie di di alchimia, tra la realtà e la percezione. Tra ciò che vedevano e ciò che provava Peter.
Ritrovare Peter diventa lo scopo di Clara e per questo coinvolge l'unico in grado di poterla aiutare: l'amico Armand. È così che l'ex ispettore sente riemergere l'istinto e si fa coinvolgere, assieme a tutti quelli che gli sono accanto in una serie di indagini capaci di portare alla luce non tanto un delitto, quanto piuttosto i tormenti e i sentimenti forti dei personaggi che li portano a percorrere alcune strade piuttosto di altre.
Dov'è Peter? Clara è ancora in tempo per riportarlo a casa o per lui è ormai troppo tardi? Cosa si cela dietro la sua scomparsa, ma soprattutto nella sua anima?
La via di casa è un thriller psicologico che porta il lettore a percorrere un viaggio nella parte più oscura dell'animo umano. Louise Penny in questo nuovo volume della serie utilizza frasi suggestive e ricche di significato per trasmettere la parte più emotiva della storia soffermandosi dettagliatamente, soprattutto nella parte iniziale, sulle descrizioni dei luoghi e sull'approfondimento interiore dei personaggi, attraverso dialoghi e riflessioni che ne mostrano i rapporti che li uniscono e le caratteristiche umane. Un percorso introspettivo che l'autrice conclude con un finale dove la tensione è più alta e la soluzione all'enigma non così scontata.
Louise Penny ha creato una storia interessante, ricca di sfaccettature e dallo stile introspettivo, che riesce a catturare un lettore che ama le storie in cui la parte interiore dei personaggi è ben sviluppata. Il romanzo della Penny è riuscito a catturarmi sino alla fine scorrendo via velocemente, anche se lo stile narrativo non ha un ritmo elevato, cosa che comunque non inficia la mia opinione positiva. Ho molto apprezzato il finale, in cui ammetto a un certo punto di essermi persa tra chi aveva fatto cosa e chi era chi, ma proprio per questo mi ha intrigata e ha dato una scossa a tutto ciò che avevo appreso sino a quel momento. Il protagonista l'ho trovato un po' in secondo piano, lo definirei più un romanzo corale in cui tutti i personaggi sono ben collocati nel loro ruolo rispetto alla storia.
La via di casa è un thriller psicologico che porta il lettore a percorrere un viaggio nella parte più oscura dell'animo umano. Louise Penny in questo nuovo volume della serie utilizza frasi suggestive e ricche di significato per trasmettere la parte più emotiva della storia soffermandosi dettagliatamente, soprattutto nella parte iniziale, sulle descrizioni dei luoghi e sull'approfondimento interiore dei personaggi, attraverso dialoghi e riflessioni che ne mostrano i rapporti che li uniscono e le caratteristiche umane. Un percorso introspettivo che l'autrice conclude con un finale dove la tensione è più alta e la soluzione all'enigma non così scontata.
Louise Penny ha creato una storia interessante, ricca di sfaccettature e dallo stile introspettivo, che riesce a catturare un lettore che ama le storie in cui la parte interiore dei personaggi è ben sviluppata. Il romanzo della Penny è riuscito a catturarmi sino alla fine scorrendo via velocemente, anche se lo stile narrativo non ha un ritmo elevato, cosa che comunque non inficia la mia opinione positiva. Ho molto apprezzato il finale, in cui ammetto a un certo punto di essermi persa tra chi aveva fatto cosa e chi era chi, ma proprio per questo mi ha intrigata e ha dato una scossa a tutto ciò che avevo appreso sino a quel momento. Il protagonista l'ho trovato un po' in secondo piano, lo definirei più un romanzo corale in cui tutti i personaggi sono ben collocati nel loro ruolo rispetto alla storia.
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