UNA DELIZIOSA PASTICCERIA A PARIGI di Laura Madeleine - Recensione
Oggi e per qualche giorno vi proporrò sul blog almeno un paio di recensioni, devo recuperare letture arretrate prima di proseguire con le prossime quindi eccomi qui con la prima.
In questo post vi parlo di un romanzo che si divide tra passato e presente e mi ha conquistata. Ringrazio Piemme per la copia omaggio, se siete curiosi di “entrare” nel libro potete andare a leggere la tappa del blogtour a cui ho partecipato in cui trovate il mio ideale dreamcast.
E ora è giunto il momento che ve ne parli…
In questo post vi parlo di un romanzo che si divide tra passato e presente e mi ha conquistata. Ringrazio Piemme per la copia omaggio, se siete curiosi di “entrare” nel libro potete andare a leggere la tappa del blogtour a cui ho partecipato in cui trovate il mio ideale dreamcast.
E ora è giunto il momento che ve ne parli…
Titolo: Una deliziosa pasticceria a Parigi
Autore: Laura Madeleine
Genere: Narrativa romantica
Editore: Piemme
Parigi, 1909. In una stradina appartata c'è un luogo dove, a ogni ora, il profumo che si sente nell'aria è quello di zucchero a velo e crema pasticcera. La Pâtisserie Clermont è la più elegante della città , famosa per le vetrine colorate di macarons e per la gentilezza di Jeanne, la figlia del proprietario. Eppure Jeanne, dietro le apparenze di ragazza tranquilla e sorridente, ha un segreto. Un amore proibito che non può confessare a nessuno. Quando ha visto per la prima volta Guillaume du Frère, un ragazzo di Bordeaux arrivato in città per guadagnarsi da vivere come ferroviere, è stato per caso. Da allora i due non si sono più staccati, pur sapendo di non avere alcun futuro. Fino a che un terribile tradimento ha svelato a tutti il loro amore, e li ha separati, forse per sempre. Ai giorni nostri, Petra è una studentessa di storia a Cambridge, che sta studiando la vita di suo nonno, un importante storico, e si imbatte in una strana lettera a sua firma. Datata 1910, la lettera è indirizzata a un certo G. Du Frère, e chiede una cosa sola: perdono. Petra scoprirà così la storia di Jeanne e Guillaume, e la parte che vi ebbe suo nonno, gettando luce su quello che avvenne davvero.
Passato e presente, Francia e Inghilterra, amori contrastati e amori che nascono si intrecciano in questa storia piena di dolcezza e romanticismo, ma anche di misteri da svelare, ostacoli, inganni e tradimenti. Un romanzo a volte struggente e amaro, ma anche dinamico e appassionante in cui i sentimenti scorrono in ogni riga: amore romantico, affetto, amicizia vera.
L’autrice ci catapulta subito nel 1900, a Parigi facendoci incontrare quelli che saranno i protagonisti della vera storia d’amore del romanzo, quella vissuta da Jeanne Clermont e Guillaume du Frère. Una storia contrastata principalmente dai pregiudizi di classe del tempo e dall’importanza data al proteggere le apparenze e il buon nome a discapito anche della felicità di chi si dovrebbe amare e volere felice.
Jeanne è la figlia del proprietario di una rinomata pasticceria di Parigi. Una giovane ragazza molto bella, sempre gentile e amabile, ma anche indipendente e testarda e in un certo senso “ribelle” alle imposizioni del tempo, tanto da spingersi a mantenere contatti con persone di classe sociale diverse dalla sua e dal voler lavorare nella pasticceria del padre incurante delle convinzioni dell’epoca che vorrebbero le donne di famiglie altolocate a fare vita ritirata e lontane da qualsiasi pettegolezzo.
Il padre di Jeanne, Monsieur Clermont sembra inizialmente disponibile verso quelli che ritiene i “capricci” della figlia, spinto dal senso di colpa per un episodio passato capitato alla ragazza; andando avanti nel racconto però, si scopre come anche quest’uomo, che forse più di tutti dovrebbe volere la felicità della figlia sia più preoccupato di non “dare scandalo” e di mantenere in auge la sua pasticceria. Clermont si dimostra un padre autoritario che non ha nessuna considerazione dei sentimenti della figlia e che non si fa scrupolo di trattarla come una sorta di merce di scambio per accrescere il suo prestigio, imponendole le sue regole e le sue decisioni relegando a “capricci” quelle che sono le speranze e le idee di Jeanne.
In questo quadro che ben delinea lo stile di vita e gli ideali dell’epoca si inserisce la figura di Guillaume, un ragazzo povero che cerca fortuna trasferendosi a Parigi per andare a lavorare come manovale nella ferrovia e con il sogno di poter un giorno diventare ferroviere ed elevare la sua classe sociale. Guillaume è quello che si dice un emarginato, almeno fino a che non incontra Jeanne e con lei l’arte della pasticceria.
Inutile dire che tra questi due ragazzi scocca sin da subito la scintilla dell’amore. Un sentimento che l’autrice ci trasmette con infinita dolcezza, tra giochi di sguardi, passeggiate segrete, carezze e teneri baci rubati. Un amore soffice e intenso come i deliziosi dolci che vengono creati nella pasticceria e con i quali lo stesso Gui avrà modo di cimentarsi scoprendo in sé ottime doti da pasticcere.
Ai giorni nostri Petra, studentessa di storia a Cambridge si trova inaspettatamente a doversi confrontare con la storia di Jeanne e Guillaume. Con una vita famigliare complicata e rapporti difficili con il padre, Petra sin da bambina ha avuto un legame speciale e intenso con il nonno paterno, J.G.Stevenson, un famoso storico che ha lasciato in lei un vuoto enorme e in memoria del quale ha intrapreso gli stessi studi. Petra è istintiva, tenace e a volte ingenua, incapace di pensare anche per un solo istante che il suo adorato nonno possa aver fatto del male a qualcuno, almeno sino a quando non si ritrova a leggere una lettera dove proprio il nonno di suo pugno chiede accoratamente perdono a un certo Guillaume du Frère. Sono passati anni, ma Petra vuole saperne di più e vuole impedire che il nome del nonno venga infangato da uno storico che non si fa scrupoli di ingannare e mentire per poter riportare a galla errori e scheletri nell’armadio di personaggi noti e importanti.
Inizia così una ricerca che porterà Petra a investigare sul passato del nonno seguendo le poche tracce lasciate su questo mistero, e noi lettori a ripercorrere la storia tra Jeanne e Guillaume. L’autrice in un'alternanza di passato e presente coinvolge lo stesso lettore nelle indagini di Petra, permettendogli allo stesso tempo di immergersi nelle atmosfere parigine dell’epoca, luogo affascinante e ammaliante, raccontandone vizi e virtù, descrivendone alla perfezione luoghi, mentalità e personaggi al punto da sentirsene parte.
Riuscirà Petra a districare la matassa e scoprire il segreto del nonno? Jeanne e Guillaume saranno stati capaci di vincere i pregiudizi e vivere il loro amore? Il finale non è per nulla scontato in questo caso e riserva sorprese sino all’ultima pagina.
Un’autrice che è stata capace di ammaliarmi con il suo modo di scrivere semplice, scorrevole, fatto di dialoghi e descrizioni equilibrate, con personaggi “di carattere”, una trama avvincente e un’alternanza temporale perfettamente gestita anche grazie alla scelta di utilizzare la terza persona al passato dal punto di vista di Gui per parlare del 1900, e la prima persona (Petra) al presente per raccontare l'oggi.
Non ho parlato di alcuni personaggi secondari che fanno parte delle vite di Jeanne e di Petra, ma vi assicuro che tutti hanno un loro spazio e ruolo, con caratteristiche ben definite, al punto che il lettore non può esimersi dall’affezionarsi ad alcuni di loro e provare rabbia verso altri. Per le romantiche ci sono due storie d’amore: anche se la scena è rubata da quella tra Jeanne e Gui, forse anche per Petra questa indagine potrebbe far venire a galla qualche emozione tenuta nascosta…
Un libro che trasmette sapori delicati e incantevoli.
L’autrice ci catapulta subito nel 1900, a Parigi facendoci incontrare quelli che saranno i protagonisti della vera storia d’amore del romanzo, quella vissuta da Jeanne Clermont e Guillaume du Frère. Una storia contrastata principalmente dai pregiudizi di classe del tempo e dall’importanza data al proteggere le apparenze e il buon nome a discapito anche della felicità di chi si dovrebbe amare e volere felice.
Jeanne è la figlia del proprietario di una rinomata pasticceria di Parigi. Una giovane ragazza molto bella, sempre gentile e amabile, ma anche indipendente e testarda e in un certo senso “ribelle” alle imposizioni del tempo, tanto da spingersi a mantenere contatti con persone di classe sociale diverse dalla sua e dal voler lavorare nella pasticceria del padre incurante delle convinzioni dell’epoca che vorrebbero le donne di famiglie altolocate a fare vita ritirata e lontane da qualsiasi pettegolezzo.
Il padre di Jeanne, Monsieur Clermont sembra inizialmente disponibile verso quelli che ritiene i “capricci” della figlia, spinto dal senso di colpa per un episodio passato capitato alla ragazza; andando avanti nel racconto però, si scopre come anche quest’uomo, che forse più di tutti dovrebbe volere la felicità della figlia sia più preoccupato di non “dare scandalo” e di mantenere in auge la sua pasticceria. Clermont si dimostra un padre autoritario che non ha nessuna considerazione dei sentimenti della figlia e che non si fa scrupolo di trattarla come una sorta di merce di scambio per accrescere il suo prestigio, imponendole le sue regole e le sue decisioni relegando a “capricci” quelle che sono le speranze e le idee di Jeanne.
In questo quadro che ben delinea lo stile di vita e gli ideali dell’epoca si inserisce la figura di Guillaume, un ragazzo povero che cerca fortuna trasferendosi a Parigi per andare a lavorare come manovale nella ferrovia e con il sogno di poter un giorno diventare ferroviere ed elevare la sua classe sociale. Guillaume è quello che si dice un emarginato, almeno fino a che non incontra Jeanne e con lei l’arte della pasticceria.
Inutile dire che tra questi due ragazzi scocca sin da subito la scintilla dell’amore. Un sentimento che l’autrice ci trasmette con infinita dolcezza, tra giochi di sguardi, passeggiate segrete, carezze e teneri baci rubati. Un amore soffice e intenso come i deliziosi dolci che vengono creati nella pasticceria e con i quali lo stesso Gui avrà modo di cimentarsi scoprendo in sé ottime doti da pasticcere.
Ai giorni nostri Petra, studentessa di storia a Cambridge si trova inaspettatamente a doversi confrontare con la storia di Jeanne e Guillaume. Con una vita famigliare complicata e rapporti difficili con il padre, Petra sin da bambina ha avuto un legame speciale e intenso con il nonno paterno, J.G.Stevenson, un famoso storico che ha lasciato in lei un vuoto enorme e in memoria del quale ha intrapreso gli stessi studi. Petra è istintiva, tenace e a volte ingenua, incapace di pensare anche per un solo istante che il suo adorato nonno possa aver fatto del male a qualcuno, almeno sino a quando non si ritrova a leggere una lettera dove proprio il nonno di suo pugno chiede accoratamente perdono a un certo Guillaume du Frère. Sono passati anni, ma Petra vuole saperne di più e vuole impedire che il nome del nonno venga infangato da uno storico che non si fa scrupoli di ingannare e mentire per poter riportare a galla errori e scheletri nell’armadio di personaggi noti e importanti.
Inizia così una ricerca che porterà Petra a investigare sul passato del nonno seguendo le poche tracce lasciate su questo mistero, e noi lettori a ripercorrere la storia tra Jeanne e Guillaume. L’autrice in un'alternanza di passato e presente coinvolge lo stesso lettore nelle indagini di Petra, permettendogli allo stesso tempo di immergersi nelle atmosfere parigine dell’epoca, luogo affascinante e ammaliante, raccontandone vizi e virtù, descrivendone alla perfezione luoghi, mentalità e personaggi al punto da sentirsene parte.
Riuscirà Petra a districare la matassa e scoprire il segreto del nonno? Jeanne e Guillaume saranno stati capaci di vincere i pregiudizi e vivere il loro amore? Il finale non è per nulla scontato in questo caso e riserva sorprese sino all’ultima pagina.
Un’autrice che è stata capace di ammaliarmi con il suo modo di scrivere semplice, scorrevole, fatto di dialoghi e descrizioni equilibrate, con personaggi “di carattere”, una trama avvincente e un’alternanza temporale perfettamente gestita anche grazie alla scelta di utilizzare la terza persona al passato dal punto di vista di Gui per parlare del 1900, e la prima persona (Petra) al presente per raccontare l'oggi.
Non ho parlato di alcuni personaggi secondari che fanno parte delle vite di Jeanne e di Petra, ma vi assicuro che tutti hanno un loro spazio e ruolo, con caratteristiche ben definite, al punto che il lettore non può esimersi dall’affezionarsi ad alcuni di loro e provare rabbia verso altri. Per le romantiche ci sono due storie d’amore: anche se la scena è rubata da quella tra Jeanne e Gui, forse anche per Petra questa indagine potrebbe far venire a galla qualche emozione tenuta nascosta…
Un libro che trasmette sapori delicati e incantevoli.
1 Commenti
Che bella recensione! Sembra un libro davvero intrigante. Lo metto subito in WL! :)
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