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Un libro per...

Film: CITTÀ DI CARTA


E finalmente venerdì sera sono riuscita a infilarmi in un cinema dopo tantiiiiiissimo tempo!! E l’ho fatto per andare a vedere uno dei film più attesi del momento, CITTÀ DI CARTA tratto dall’omonimo romanzo di John Green (lo stesso autore di Colpa delle Stelle). 

Due antefatti:
1) Non ho letto il libro, quindi a parte la trama generica non sapevo cosa aspettarmi esattamente (da notare che invece per "Colpa delle Stelle" ho letto il libro ma non ho ancora visto il film, ho equamente diviso)
2) Mi sono sentita tremendamente anziana in una sala (neanche tanto gremita) di ragazzine esaltate. Fortunatamente 4/5 persone di età più avanzata alzavano (leggermente) la media 

Detto questo ecco cosa ne penso del film visto.

CITTÀ DI CARTA 
Città di carta (FILEminimizer)


Titolo: Città di carta
Protagonisti:Cara Delevingne, Nat Wolff, Halston Sage,Cara Buono, Austin Abrams, Meg Crosbie, Caitlin Carver
Genere: Sentimentale
anno: 2015

Vi aspettate un film per giovani che vi racconti la classica storia d’amore a lieto fine? Sbagliato! (Però tranquilli, niente lacrime). 
Avete voglia di rituffarvi in quel periodo di passaggio così confuso e pieno di timori ma altrettanta speranza che è la fine dell'adolescenza? Avete centrato l’obiettivo. 

Non avendo letto il libro non sapevo cosa aspettarmi, e di certo le ragazzine urlanti in sala non promettevano nulla di buono per qualcuno della mia generazione. Grazie al cielo non mi sono ritrovata davanti a una storia scontata, e questa originalità, unita a un pizzico di mistero, a qualche risata e a un messaggio di fondo adatto a ogni età, si è tradotta in un paio d’ore davvero gradevoli. 

Margo (Cara Delevingne) e Quentin (Nat Wolff) sono vicini di casa dall’infanzia, ma con l’andare degli anni l’attrazione per i misteri e l’incuranza delle regole della ragazza li allontana. Tanto Margo è bella, indipendente, enigmatica e popolare, quanto Quentin è ligio alle regole, insicuro e praticamente invisibile. Nonostante questo lui è sempre stato innamorato di Margo, ha sempre sperato che tra loro potesse rinascere l’amicizia che li univa da piccoli e, quando una sera i suoi sogni sembrano materializzarsi, decide per una volta di lasciarsi andare e accompagnare la ragazza nella sua folle serata di vendetta verso quegli amici colpevoli di averla tradita. Una serata avventurosa che, però, non sfocia in ciò che Quentin auspicava, perché Margo scompare il giorno seguente senza lasciare traccia, se non alcuni indizi che dovrà decifrare se vuole ritrovarla. 

Ha inizio così un viaggio alla ricerca di quello che considera l'amore della sua vita, che Quentin affronta assieme ai suoi amici. Gruppo che rispecchia il più classico dei cliché, ma che non per questo risulta meno simpatico: il ragazzo responsabile, il giullare, la bella ma intelligente, la ragazza dell’amico, e poi il protagonista, emblema della normalità.

Il film è evidentemente di stampo young adult e adatto a un pubblico giovane, anche se godibile anche da chi ha passato da un po' quella fase. La prima parte a mio parere stenta un pochino a decollare, ho avuto la sensazione che il protagonista fungesse più da “spalla”, prima di Margo e poi dei suoi due amici, che appaiono in un certo senso molto più divertenti e briosi. Il ritmo cambia quando il gruppo parte alla ricerca di Margo, la grande protagonista “fantasma” del film, che compare solo in pochissime scene e diventa più un mezzo attraverso il quale i giovani intraprendono un viaggio che, da reale, si trasforma in un percorso di ricerca di loro stessi. 

Si tratta di un film che non definirei sentimentale, quanto di formazione; il racconto del passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta, ricco di incertezza e di ricerca interiore per la definizione di sé. Una pellicola che ruota attorno ai sentimenti d’amicizia e amore visti con gli occhi di un gruppo d’adolescenti, con un'ottima colonna sonora pronta a risollevare i momenti più “deboli”, battute che strappano qualche risata nostalgica e attori che ho trovato particolarmente bravi e adatti ai ruoli interpretati, nonostante non si tratti di nomi noti. (A parte forse la protagonista, di cui non posso dire molto proprio per le sue scarse apparizioni).

Un paio d’ore piacevoli e di cui ho apprezzato il messaggio: l’importanza di  saper cogliere la felicità negli attimi, nelle persone e nei “miracoli” che ci accadono ogni giorno, piuttosto che renderla dipendente da un futuro incerto.

Innocentemente piacevole

Se volete anche un parere maschile cliccate qua sotto

Il Ritorno di Melvin



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4 Commenti

  1. Ciao cara, grazie per la recensione, non penso che lo andrò a vedere perchè non mi piace Green, poi me lo spoileri in pvt? :P

    RispondiElimina
  2. Devo assolutamente leggere qualcosa di Green... Non posso sopportare di avere questa lacuna, almeno vedo com'è! Il film mi sembra carino
    Baci

    RispondiElimina

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