E ALL' IMPROVVISO SEI ARRIVATO TU di Hélène Battaglia - Leggendo Romance



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E ALL' IMPROVVISO SEI ARRIVATO TU di Hélène Battaglia


Nuova recensione oggi per il libro di Hélène Battaglia fresco d'uscita. Mi sento di dire ai lettori che vorranno intraprendere questa lettura di non aspettarsi un romance, quanto piuttosto la narrazione di una crescita interiore della protagonista. Ma cominciamo dal principio…

«La vita è bella perché fatta di imprevisti.
»

E all'improvviso sei arrivato tu (FILEminimizer)


Titolo: E all’improvviso sei arrivato tu 

Autore: Hélène Battaglia
Autoconclusivo
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa sentimentale
Pagine: 143
Sinossi

Ava, brillante trentasettenne, con una avviata carriera di reporter e una fantastica famiglia che la circonda di amore, sente l’irrefrenabile desiderio di allontanarsi per qualche tempo dalla sua vita perfetta.
Ma cosa c’è dietro quella sfrenata voglia di cambiamento che, da mesi ormai, l'ha assalita, e che non riesce a placare? Cosa potrebbe mai desiderare di più di quanto il destino le abbia già regalato? A offrirle una via di fuga temporanea per tentare di superare, da sola, questa piccola e insospettabile crisi esistenziale, è un'improvvisa e irrinunciabile opportunità di lavoro. Con il cuore stretto, ma convinta di fare la cosa giusta, Ava vola oltreoceano, nella Grande Mela per realizzare un reportage sul museo dell'immigrazione di Ellis Island.
Ma quello che doveva essere solo un viaggio di lavoro di 3 settimane e una pausa di riflessione dai suoi affetti, si trasformerà per Ava in un percorso formativo che la porterà sulle tracce del suo passato.

♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣
La mia opinione


Trentasette anni significa un’età di bilanci, lo spettro dell’arrivo dei tanto temuti “anta”.  È quell’età in cui fare i conti con ciò che hai realizzato nella vita, come stai vivendo e decidere se ne è valsa la pena o se vorresti fare tutto diversamente.

Ava è una donna brillante, indipendente, sicura di sé e che ha sempre girato il mondo come reporter. Tutto questo fino a quando, proprio durante uno dei suoi viaggi a Copenhagen incontra Sven e con lui l’amore, quello che le fa decidere di fermarsi e metter su famiglia. La sua vita scorre felice accanto al marito e al piccolo Thor, l’amore è forte e, nonostante il marito sia molto preso dal lavoro non la trascura e non le fa mancare dimostrazioni del suo sentimento verso di lei. 

Vicina ai quaranta però, Ava comincia a sentirsi insofferente. Nonostante le cose con il marito vadano benissimo e distaccarsi dal figlio sia una sofferenza, decide che é il momento di riprendere il lavoro e approfitta dell’occasione di un reportage a New York sugli emigrati italiani in America, un argomento che la affascina proprio perché Ava arriva dall’Italia e nella sua famiglia c’è stato un emigrato.

Ava crede che la sua insofferenza sia dovuta alla sua inattività, è sicura di essere legata alla sua famiglia in modo indissolubile e non si aspetta, durante il suo soggiorno a New York, che nella sua vita entri improvvisamente Montgomery, l’affascinante direttore del museo di Ellis Island a cui deve far visita Ava. Lei in una crisi esistenziale, lui appena lasciato dalla moglie che ama e totalmente depresso, si trovano come amici, anche se fin da subito non possono negare di essere attratti.

Saprà Ava resistere alla tentazione per tornare dalla sua famiglia, o quel viaggio a New York si rivelerà un nuovo inizio?

Questo romanzo racconta qualcosa che può realmente accadere, personaggi veri con le loro insicurezze e le loro debolezze, il percorso di crisi interiore che si attraversa ed è necessario ad un certo punto della propria vita per proseguire il proprio cammino verso la direzione più giusta per noi. Devo dire che c’è del potenziale, si riconosce una ricerca soprattutto riguardo la storia dell’emigrazione degli italiani verso l’America, argomento a cui l’autrice riserva molto spazio nel libro con racconti e descrizioni dettagliate. Purtroppo non sono entrata in empatia con la protagonista, probabilmente perché troppo diversa da me e la narrazione in terza persona non mi ha aiutato in tal senso, non approfondendo le implicazioni psicologiche che hanno portato Ava alle sue azioni e a provare certe sensazioni, non ho compreso a fondo le sue problematiche e non mi sono sentita abbastanza coinvolta dalle sue emozioni.

L’autrice ha una scrittura semplice e diretta, narrativa. Qualche refuso che si potrebbe sistemare con una rilettura, ma nel complesso la storia si legge molto velocemente e, come ho detto inizialmente, se non ci si aspetta un romanzo d’amore è una lettura piacevole.

La mia valutazione:    CUORECUORECUORE 


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4 Commenti

  1. Mi ha sempre affascinato la storia degli emigrati italiani in America.. Del libro ho tratto una sensazione contrastante. Come di un'idea che poteva essere buona ma non sviluppata al meglio.. magari l'ho inteso così perchè hai detto che non sei riuscita ad immedesimarti.. Buona serata :)

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  2. Bella recensione Deb, precisa e attenta. La mia arriva il 23
    Baci

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