ABBRACCIAMI PIÙ FORTE di Marilena Boccola - Recensione - Leggendo Romance



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ABBRACCIAMI PIÙ FORTE di Marilena Boccola - Recensione

Questa settimana ci saranno tanti appuntamenti sul blog, quindi iniziamo subito con una delle recensioni che vi posterò. Si tratta di una delle mie letture di settembre, che vi assicuro sono parecchie.
È il secondo romance che leggo di Marilena Boccola, e devo dire che si conferma un’autrice che riesce a raccontare storie romantiche che tengono con leggerezza compagnia al lettore addolcendone qualche ora di relax.
- … che cosa vuol dire “addomesticare”?- È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…- Creare dei legami?- Certo – disse la volpe – tu finora per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondoAntoine de Saint-Exupéry – Il Piccolo Principe


ABBRACCIAMI PIU' FORTE


Titolo: Abbracciami più forte
Autore: Marilena Boccola 
Autoconclusivo
Editore: Self Publishing
Genere: Romance Contemporaneo
Pagine: 154
Sinossi

Simone è il neo direttore di un’importante Fondazione bancaria; tuttavia, il successo professionale non riesce a ripagarlo dall’amarezza che gli ha lasciato la relazione con la direttrice alla quale è succeduto. Ora che lei se ne è andata, non si sente ancora pronto a cedere all’attrazione che in fondo prova per Martina, una ragazza intelligente e spigliata che non nasconde l’interesse nei suoi confronti e che con pazienza torna ogni volta da lui, cercando di farsi addomesticare come la volpe del “Piccolo Principe”.
Martina ha un master in editoria digitale, è al suo primo vero lavoro e, soprattutto, ha sette anni meno di lui. "E’ solo una bambina…" si dice Simone, anche quando i suoi occhi profondi e scuri si posano sul corpo slanciato di lei, sui suoi seni appuntiti sotto alla maglietta, sulla bocca innocente che desidererebbe schiudere in un bacio appassionato… Però non è come con Anna Laura, con lei la passione si confonde con la tenerezza, la semplice amicizia si mescola ad un sentimento ancora difficile da ammettere, eppure Simone non vuole rischiare di perdere la testa e di soffrire ancora una volta…

"Accidenti a te!" Pensa, rivolto all’amico Fabio che gli chiede di intercedere con la ragazza, affinché la sua amica Carlotta torni a parlargli, anche se Fabio sa bene di aver sbagliato. In più, ci si mettono il collega gay Luca, la madre, la sorella, il nipotino Francesco, la nonna di Mantova, due scheletri preistorici abbracciati e persino Mirò… tutto sembra concorrere perché i pretesti per vedersi e stare insieme si trasformino in rituali che creano legami, anche se Simone non è per niente convinto che sia il caso…

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La mia opinione

A volte siamo noi stessi a porci dei limiti, delle condizioni da non oltrepassare, e la ragione è solo una: tentare di stare lontani dalla sofferenza. Ma se siamo abbastanza fortunati la nostra strada si incrocerà con quella di qualcuno più forte di noi, in grado di legarci a lui o lei, con la pazienza e le piccole attenzioni che toccano le corde giuste della nostra anima.

Simone è un uomo poco più che trentenne che ha raggiunto il successo lavorativo diventando il direttore della fondazione bancaria per cui lavora. Nonostante la sua giovane età i suoi atteggiamenti e le sue convinzioni lo fanno apparire più adulto e serioso. Ha da poco concluso una relazione con una donna più grande nella quale aveva riposto molte speranze e non vuole altri coinvolgimenti. Proprio per questo, quando nella sua vita fa capolino la giovane Martina, così frizzante e piena di vita, ma soprattutto interessata a lui, vuole mettere a tutti i costi un muro tra loro per evitare una nuova sofferenza.   

Martina dal canto suo è fresca, non ha timore di esprimere e far capire ciò che prova, è una ragazza molto moderna e spigliata. Sin dalla prima volta in cui ha visto Simone ha provato un’attrazione, e ora che lo ha rincontrato vorrebbe che tra loro nascesse qualcosa.
Il loro rapporto è strano, più Simone tenta razionalmente di allontanarsene, più qualcosa dentro di lui lo spinge a pensarla e non dispiacersi della sua vicinanza, tanto da mettere in atto comportamenti contraddittori. Tra loro è un continuo avvicinamento e allontanamento, flirtare per poi ritrarsi, mostrare una parte di sé più intima per poi lasciarsi prendere dalle paure. Come fare allora per non cedere a questa attrazione? Il miglior modo è trovare un motivo per il quale non possa succedere, e allora perché non porre come barriera la differenza d’età? Avete capito bene, Simone è sicuro che non potrà mai esserci nulla tra lui e Martina perché lei ha sette anni meno di lui. 

Cosa farà Simone? Si lascerà condizionare o si farà conquistare dalle piccole attenzioni e dalla costanza di Martina? 

Ci sono alcuni aspetti che ho molto apprezzato in questo romanzo. In primo luogo il protagonista. Seppure non condividendone le motivazioni, a me è piaciuto il suo essere una persona tranquilla, il suo attaccamento alla famiglia, agli amici e il fatto che non sia in cerca di storielle. Martina nell’ immediato non mi ha coinvolto più di tanto, non mi sono ritrovata nella sua intraprendenza e nella sua insistenza, anche se, a conti fatti, probabilmente è proprio la sua carta vincente. L’ho apprezzata molto di più verso la fine, quando l’autrice mostra anche la sua parte più sentimentale e romantica, i suoi dubbi e la sua insicurezza. 
Un altro particolare a mio parere positivo è il fatto che il romanzo sia centrato sul protagonista maschile e il suo punto di vista e, come ormai saprete apprezzo moltissimo questa scelta. 

In più azzeccatissimi i riferimenti al Piccolo Principe con la storia della volpe che si fa addomesticare e al tempo stesso addomestica, che rispecchia il modo in cui i due protagonisti si avvicinano. 

La lettura è davvero piacevole e scorrevole, scrittura in terza persona adatta a questo tipo di narrazione. L'unico particolare che mi ha lasciato leggermente perplessa è la motivazione della differenza d’età scelta dall’autrice riferendosi a due ragazzi di 25 e 32 anni. L’avrei compresa se fosse stata una differenza maggiore o in una fascia generazionale diversa, mentre tra i venti e i trenta non mi pare comporti insuperabili differenze.

Una storia che racconta con semplicità e leggerezza la difficoltà di lasciarsi andare di nuovo, le paure che diventano ostacoli verso la felicità sentimentale.

La mia valutazione:  quasi 1 punto  1 punto   1 punto  1 punto

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2 Commenti

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