Segnalazione: A UN PASSO DALLA VITA di Thomas Melis - Oltre il Romance
Questa volta vi presento per la sezione Oltre il Romance un libro adatto a chi ama il genere noir/hard boiled di un autore 34enne al suo romanzo d'esordio.
Le recensioni devo dire che sono ottime, sicuramente un testo che parla di uno spaccato di società in maniera cruda e diretta.
E' lo stesso autore a descriverlo come un libro in cui i protagonisti sono un gruppo di giovani, nati negli anni ’80, con i drammi e le contraddizioni di quella che un uomo come Mario Monti non ha esitato a definire “generazione perduta".
Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Editore: Lettere Animate
Genere: Noir/Hard boiled
Pagine: 326
Formato: ebook
Genere: Noir/Hard boiled
Pagine: 326
Formato: ebook
Prezzo: € 0,99
Data pubblicazione: 24 ottobre 2014
Sinossi: È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia – gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città . Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.
Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.
Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.
ESTRATTO
Sedevo su una panchina al centro di una piccola piazza di periferia. Il
posto era decisamente anonimo, e forse anche un po’ squallido: il risultato
di uno delle centinaia di interventi di riqualificazione urbana che
nell’ultimo decennio avevano fatto comparsa in città .
Guardandomi intorno vedevo una distesa sterminata di cemento armato,
modellata attraverso una sorta di razionalismo “artistico” che, ai miei
occhi, tradiva la fallita ambizione dell’artefice a superare il grigiore
imposto dal progetto iniziale. A un lato della livida distesa polverosa il
vento faceva cigolare un’altalena, collocata in uno spazio dedicato ai
bambini. C’erano diversi giochi da parco: un gatto a molla, uno scivolo,
una piccola giostra manuale. Non c’erano bambini però, e pensai subito
che difficilmente avrei portato mio figlio in un posto simile. No, non era
proprio il posto adatto a un bambino.
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