Teaser Tuesdays #3 - SOGNANDO TE di Jennifer Probst
Rubrica ideata dal blog Should Be Reading |
Se volete partecipare lasciate il vostro teaser nei commenti seguendo queste semplici regole:
♥ Aprire il libro in lettura in un punto a caso
♥ Condividere un breve spezzone della pagina
♥ NON FARE SPOILER!
♥ Riportare il titolo e l'autore del libro, così altri lettori possono aggiungerlo alla loro wish-list
Buon martedì!
Lo so, non riesco sempre a pubblicare il teaser ma tra impegni, connessione che salta e impedimenti vari non mi è sempre possibile. Oggi è una buona giornata e quindi ho deciso di condividere un piccolo brano di un romance che aspettavo da un po' e devo dire non mi aspettavo fosse così, divertente e con un protagonista veramente carino e normale.
Lo so, non riesco sempre a pubblicare il teaser ma tra impegni, connessione che salta e impedimenti vari non mi è sempre possibile. Oggi è una buona giornata e quindi ho deciso di condividere un piccolo brano di un romance che aspettavo da un po' e devo dire non mi aspettavo fosse così, divertente e con un protagonista veramente carino e normale.
A Nate piaceva il modo in cui s’illuminava quando parlava di Kinnections. Apprezzava le donne sicure di loro stesse. Kennedy non solo amava il suo lavoro, ma aveva anche un proposito nobile. Era convinta di rendere il mondo migliore. Banale, forse. Ma decisamente sexy da morire.
«Hai mai avuto un cliente come me? Hai mai lavorato a stretto contatto con qualcuno come nel mio caso?»
«No, tu sei il primo.»
Lo guardò, e in quel momento si accese in lei una scintilla di consapevolezza. La mano intorno al bicchiere tremò, poi smise.
La risposta provocò in lui una rabbia inaspettata. Aveva davanti una donna bellissima, intelligente, divertente e fuori dalla sua portata. Le parole gli rotolarono fuori dalla bocca.
«Come mai? Perché ti faccio pena?»
Kennedy sussultò quando quella malcelata accusa raggiunse le sue orecchie. Osservò Nate con attenzione; gli occhi castani infuocati nascosti sotto quei ridicoli occhiali; la macchia di mostarda sul risvolto; il marsupio con dentro due matite perfettamente temperate, un minuscolo portablocco e una calcolatrice, serie La teoria del Big Bang incontra La rivincita dei nerds. Era seduto immobile in attesa della sua risposta.
Uno strano miscuglio di emozioni emerse dal profondo. Che strano. Il modo in cui la guardava, con quegli occhi penetranti, le impedivano di mentire. Avrebbe potuto scegliere una qualunque risposta standard dal suo repertorio, senza permettergli mai di avvicinarsi. Ma qualcosa era cambiato, e la sua domanda pretendeva sincerità . Si sforzò di mantenere un tono leggero.
«Non dire sciocchezze.» Lui si chinò in avanti, e il tono stizzito con cui le parlò evidenziò un lato del suo carattere che lei finora non aveva colto. «Sono solo la tua nuova sfida, Kennedy? Un tentativo di trasformare il rospo in principe, così non ti annoi? Mi va già di lusso che hai scelto me, giusto? Quindi dovrei chiudere la bocca e limitarmi a seguire le tue indicazioni.»
«No!» Le ribollì il sangue nel sentirsi aggredita, e quasi balzò in piedi. «Non posso credere che tu abbia così poca fiducia in questo progetto.»
«Non sono un esperimento.»
«Lo so!»
«Piantala con le risposte standard e dimmi la verità . Perché io?»
«Perché avevo bisogno di qualcuno in cui credere!»
Lui spalancò la bocca e un lampo gli attraversò gli occhi. Lei si sentì soffocare tutt’un tratto, come se lui l’avesse circondata con la sua energia e la stesse stringendo forte, facendole mancare il fiato. Cercò di distogliere lo sguardo per interrompere il momento, ma lui non glielo permise. Allungò la mano sul tavolo e intrecciò le dita alle sue.
«Grazie per avermelo detto.»
Le spinse il pollice sul palmo. I battiti aumentarono, ma si sentiva comunque inerte. Scosse la testa cercando di capire cosa le fosse preso, poi la cameriera si avvicinò col suo passo leggero a lasciare il conto sul tavolo, e lui ebbe la buona grazia di lasciarle la mano.
«Hai mai avuto un cliente come me? Hai mai lavorato a stretto contatto con qualcuno come nel mio caso?»
«No, tu sei il primo.»
Lo guardò, e in quel momento si accese in lei una scintilla di consapevolezza. La mano intorno al bicchiere tremò, poi smise.
La risposta provocò in lui una rabbia inaspettata. Aveva davanti una donna bellissima, intelligente, divertente e fuori dalla sua portata. Le parole gli rotolarono fuori dalla bocca.
«Come mai? Perché ti faccio pena?»
Kennedy sussultò quando quella malcelata accusa raggiunse le sue orecchie. Osservò Nate con attenzione; gli occhi castani infuocati nascosti sotto quei ridicoli occhiali; la macchia di mostarda sul risvolto; il marsupio con dentro due matite perfettamente temperate, un minuscolo portablocco e una calcolatrice, serie La teoria del Big Bang incontra La rivincita dei nerds. Era seduto immobile in attesa della sua risposta.
Uno strano miscuglio di emozioni emerse dal profondo. Che strano. Il modo in cui la guardava, con quegli occhi penetranti, le impedivano di mentire. Avrebbe potuto scegliere una qualunque risposta standard dal suo repertorio, senza permettergli mai di avvicinarsi. Ma qualcosa era cambiato, e la sua domanda pretendeva sincerità . Si sforzò di mantenere un tono leggero.
«Non dire sciocchezze.» Lui si chinò in avanti, e il tono stizzito con cui le parlò evidenziò un lato del suo carattere che lei finora non aveva colto. «Sono solo la tua nuova sfida, Kennedy? Un tentativo di trasformare il rospo in principe, così non ti annoi? Mi va già di lusso che hai scelto me, giusto? Quindi dovrei chiudere la bocca e limitarmi a seguire le tue indicazioni.»
«No!» Le ribollì il sangue nel sentirsi aggredita, e quasi balzò in piedi. «Non posso credere che tu abbia così poca fiducia in questo progetto.»
«Non sono un esperimento.»
«Lo so!»
«Piantala con le risposte standard e dimmi la verità . Perché io?»
«Perché avevo bisogno di qualcuno in cui credere!»
Lui spalancò la bocca e un lampo gli attraversò gli occhi. Lei si sentì soffocare tutt’un tratto, come se lui l’avesse circondata con la sua energia e la stesse stringendo forte, facendole mancare il fiato. Cercò di distogliere lo sguardo per interrompere il momento, ma lui non glielo permise. Allungò la mano sul tavolo e intrecciò le dita alle sue.
«Grazie per avermelo detto.»
Le spinse il pollice sul palmo. I battiti aumentarono, ma si sentiva comunque inerte. Scosse la testa cercando di capire cosa le fosse preso, poi la cameriera si avvicinò col suo passo leggero a lasciare il conto sul tavolo, e lui ebbe la buona grazia di lasciarle la mano.
0 Commenti
Lasciami un commento, risponderò con piacere. Spunta la casella Inviami notifiche per essere avvisato via email dei nuovi commenti inseriti.
Info sulla Privacy