Blogtour di Baci da Polignano, l'ultimo romanzo scritto da Luca Bianchini, pubblicato da Mondadori.
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| Copia digitale fornita dalla Casa Editrice |
Eccoci arrivati a una nuova tappa del blogtour per presentarvi l'ultimo libro di Luca Bianchini, Baci da Polignano, seguito di Io che amo solo te e La cena di Natale.
Il mio compito è quello di portarvi proprio a Polignano, nel luogo in cui è ambientato il romanzo. Pronti a partire?
Il mio compito è quello di portarvi proprio a Polignano, nel luogo in cui è ambientato il romanzo. Pronti a partire?
BACI DA POLIGNANO
Luca Bianchini
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Editore: Mondadori
Prezzo cartaceo: €. 18,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 240
Ninella e don Mimì si sono sempre amati, anche se le loro vite hanno preso da molto tempo strade diverse. Da giovani le loro famiglie si erano opposte al matrimonio, a sposarsi invece sono stati i rispettivi figli Chiara e Damiano.
Gli anni passano e davanti a don Mimì Ninella resta sempre una ragazzina. L’arrivo di una nipotina, anziché avvicinarli, sembra averli allontanati ancora di più, anche perché Matilde, l’acida moglie di don Mimì, fa di tutto per essere la nonna preferita, viziando a dismisura quella che tutti chiamano semplicemente “la bambina”.
La situazione cambia all’improvviso quando Matilde perde la testa per Pasqualino, il tuttofare di famiglia. Mimì decide così di andare a vivere da solo nel centro storico di Polignano: è la sua grande occasione per ritrovare Ninella, che però da qualche tempo ha accettato la corte di un architetto milanese.
Con più di cento anni in due, Ninella e Mimì riprendono una schermaglia amorosa dall’esito incerto, tra dubbi, zucchine alla poverella e fughe al supermercato.
Intorno a loro, irresistibili personaggi in cerca di guai: Chiara e Damiano e la loro figlia che li comanda a bacchetta; Orlando e la sua “finta” fidanzata Daniela; Nancy e il sogno di diventare la prima influencer polignanese; la zia Dora, che corre dal “suo” Veneto per riscattare l’eredità contesa di un trullo.
Gli anni passano e davanti a don Mimì Ninella resta sempre una ragazzina. L’arrivo di una nipotina, anziché avvicinarli, sembra averli allontanati ancora di più, anche perché Matilde, l’acida moglie di don Mimì, fa di tutto per essere la nonna preferita, viziando a dismisura quella che tutti chiamano semplicemente “la bambina”.
La situazione cambia all’improvviso quando Matilde perde la testa per Pasqualino, il tuttofare di famiglia. Mimì decide così di andare a vivere da solo nel centro storico di Polignano: è la sua grande occasione per ritrovare Ninella, che però da qualche tempo ha accettato la corte di un architetto milanese.
Con più di cento anni in due, Ninella e Mimì riprendono una schermaglia amorosa dall’esito incerto, tra dubbi, zucchine alla poverella e fughe al supermercato.
Intorno a loro, irresistibili personaggi in cerca di guai: Chiara e Damiano e la loro figlia che li comanda a bacchetta; Orlando e la sua “finta” fidanzata Daniela; Nancy e il sogno di diventare la prima influencer polignanese; la zia Dora, che corre dal “suo” Veneto per riscattare l’eredità contesa di un trullo.
AMBIENTAZIONE
Aprì la finestra e si affacciò a guardare il mare, che invece non la stancava mai, perché ogni giorno era diverso e le raccontava una storia nuova.
Polignano, una piccola terrazza sul mare della Puglia in provincia di Bari. Polignano, che non è solo un luogo, ma è esso stesso uno dei protagonisti del romanzo di Bianchini. È qui infatti che i personaggi prendono vita, ed è grazie a questo luogo che i loro caratteri si sono formati.
Dopo una notte senza vento, il cielo sembrò accendersi di colpo, passando dal nero all’azzurro al giallo. Un regalo che la natura riserva a pescatori, panettieri, agricoltori, medici, dee-jay, baristi e innamorati.
Aveva però bisogno di stare un po' da solo e si fece lasciare alla statua di Modugno. Attraversò il ponte, che si affacciava su quella spiaggia che non si stancava mai di ammirare: a seconda del cielo, della luce e della stagione era sempre diversa.
Ninella aveva visto l'alba nascere allo scoglio dell'Eremita.
Per una volta era un po' in ritardo, così torno a casa senza abbassare lo sguardo, anzi sorridendo alle prime compaesane che cominciavano a fare le camminate sul lungomare, sempre con un po' di fiatone davanti al museo Pino Pascali, senza mai essere troppo convinte del proprio passo di marcia.
Come avrete capito da questi piccoli stralci del romanzo, Polignano fa parte, anzi è il fulcro su cui tutta la storia e i suoi personaggi possono vivere. Un luogo le cui descrizioni, concrete e contemporaneamente emotive, non si può che amare e desiderare di conoscere realmente.
Ci sono tantissimi altri luoghi di Polignano che l'autore ci "mostra" attraverso le sue parole, ma che non mi dilungo a presentarvi per lasciarvene scoprire le caratteristiche leggendo il romanzo.
C'è tempo anche per qualche piccola fuga, ad esempio a Budapest o a Mykonos; interludi che vanno a completare la trama, ma che non rubano la scena alla meravigliosa Polignano.
Allora cosa ne dite, vi intriga questo luogo? Avete voglia di scoprirlo? Allora non vi resta che leggere Baci da Polignano e poi, perché no, organizzare un piccolo viaggio!
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