A Maxton Hall conta soltanto una cosa: i soldi.

Quando la luce del sole fa capolino dalla finestra ha inizio un nuovo giorno e noi stiamo per scoprire cosa significa passarlo a Maxton Hall.


Chi frequenta il Maxton Hall College arriva principalmente dai quartieri ricchi della città portandosi dietro lo stesso atteggiamento di superiorità che sembra aleggiare all'esterno della scuola, quella indifferenza riservata a coloro che abitano dalla parte meno benestante, quelli che nella migliore delle ipotesi restano invisibili e che in quella scuola sono arrivati per meriti e borse di studio. C'è però anche un notevole lato positivo: a Maxton Hall si respira l'aria delle possibilità, un luogo in cui le proprie passioni possono seguire il loro corso, dove l'intelletto e le attitudini vengono stimolate in ogni momento. Passare la giornata in questo luogo rende i propri sogni sempre più vicini, spronando ad agire per arrivare a realizzarli.

La scuola somiglia a un castello: cinque piani, un'ala sud, ovest ed est e tre edifici annessi dove si svolgono lezioni come musica e informatica.

Per chi è abituato al lusso Maxton Hall è certamente l'ambiente ideale, ma per chi vive ogni giorno una realtà più concreta varcare la soglia di quelle porte ogni mattina significa trovarsi risucchiati in una struttura imponente, la cui atmosfera sembra riecheggiare il passato, ciò che ci si aspetta da un istituto privato dell'Inghilterra.

Le biforcazioni e i corridoi per i quali ci si può perdere sono innumerevoli e il fatto che non tutte le scale portino a tutti i piani può condurre alla disperazione.

Le prime ore della giornata sono un susseguirsi di lezioni, corse tra i corridoi per raggiungere le aule, pronti a calarsi ora in una materia e ora nell'altra, tra chiacchiericcio, risate e studio. Spostarsi tra un piano e l'altro, tra una stanza e l'altra è come trovarsi al centro della cultura e della storia, una sensazione già di per sé affascinante, alla quale si aggiunge la possibilità di seguire lezioni sempre coinvolgenti in cui gli studenti sono diretti interpreti e non solo spettatori.

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