Non dire che era un sogno di Terenci Moix: recensione
Buon lunedì, la recensione di oggi riguarda un romanzo che ci porta molto indietro nel tempo, all'epoca della grande regina d'Egitto, Cleopatra, in un luogo in cui amore e politica si intrecciarono in maniera indissolubile. Il romanzo in questione è Non dire che era un sogno, un classico scritto da Terenci Moix e portato per la prima volta in Italia da DeA Planeta.
NON DIRE CHE ERA UN SOGNO
Terenci Moix
Editore: DeA Planeta
Genere: Romanzo storico
Data di uscita: 30/04/219
Pagine: 482
Prezzo cartaceo: €. 18,00
Prezzo ebook: €. 9,99
Link acquisto: DeA Planeta
LA MIA OPINIONE
Può l'amore da solo essere artefice della distruzione di un Impero?
Terenci Moix ci porta nella storia, al cospetto di uno dei nomi che è diventato leggenda: Cleopatra. La Cleopatra la cui vita è stata travolta dall'amore per quel Marco Antonio che l'ha portata alla morte, ma anche la Cleopatra capace di governare un intero popolo con il suo fascino, la sua intelligenza e le sue azioni.
Non dire che era un sogno non è un testo leggero, ma è certamente affascinante. L'antico Egitto è un periodo storico che ha portato con sé grandi personaggi e avvenimenti, e la storia della vita di Cleopatra ha sempre attratto in molti.
Lo stile di Terence Moix è evocativo, molto descrittivo e approfondito. Questo fa sì che il lettore si senta ammaliato da un luogo e un tempo in cui trame di stato, amori, lussuria e misteri avevano radici profonde, ma tende anche a renderne la lettura meno fluida, necessaria di attenzione per non perdere nessun particolare.
Il testo è suddiviso in quattro libri, in ognuno dei quali ci si ritrova a contemplare la storia principalmente prendendo come punto di riferimento uno dei protagonisti. In questo modo è possibile conoscerne molte sfaccettature, anche grazie alla cura e alla passione con cui l'autore descrive ognuno di loro.
La Cleopatra che ci viene descritta all'inizio del romanzo è una donna abbandonata dall'amore della sua vita, in lei la disperazione sembra aver cancellato quel lato di grande regina temuta e amata da tutti per lasciare il posto a una donna annientata, caduta in una profonda disperazione. Cleopatra tenta ogni strada per recuperare la sua dignità di sovrana ed è la sua forza a permetterglielo, quella forza che le è sempre stata riconosciuta e che le ha permesso di diventare leggenda.
Lentamente il lettore riesce a entrare a far parte di quel tempo al cospetto di una donna la cui vita è stata segnata da un amore che non l'abbandonerà mai, e al contempo da un'arguzia e una tempra che ne hanno fatto la figura leggendaria che è diventata.
Ma non è solo la storia di Cleopatra, è anche quella di Marco Antonio e Ottavia, un triangolo che se sentimentalmente parlando non lo è mai stato, perché Antonio e Cleopatra non hanno mai perso il loro amore reciproco, è però un triangolo fatto di tre personalità diverse, ognuna delle quali è capace di suscitare sentimenti differenti nel lettore, ma che sicuramente non passano inosservate.
Sono sincera quando dico che il Marco Antonio che ho incontrato durante la lettura del romanzo non ha certamente incontrato i miei favori: in fin dei conti un debole corrotto dal desiderio di potere, un marito fedifrago, un amante incostante e un uomo dedito ai piaceri della carne, il cui tormento per l'amore perduto di Cleopatra non fa altro che trasformare in un debole quello che dovrebbe essere uno dei più grandi generali romani.
Cleopatra rimane una figura affascinante, misteriosa e allo stesso tempo umana, come sospesa tra realtà e mito. Ho apprezzato la sua intelligenza e la sua forza, ma non sono riuscita a entrare pienamente in sintonia con lei.
Ottavia è invece la figura che ho più apprezzato. Molto diversa dalla regina Egizia, Ottavia è una donna controllata dove Cleopatra è impulsiva, consapevole là dove l'altra ha le sue più profonde insicurezze, capace di una compostezza che la rende degna di rispetto, lo stesso che Cleopatra ottiene per il suo essere passionale. Ottavia è la moglie per la quale Marco Antonio ha rinunciato a Cleopatra, una donna che ha capito ben presto di essere stata solo una pedina nel gioco di potere del marito, ma con un'intelligenza e una dignità che la rendono al pari della grande regina egiziana.
Attorno a questi tre protagonisti molti sono i personaggi che incontriamo, anche se credo alcuni di loro avrebbero avuto bisogno di un maggiore approfondimento.
Le descrizioni sono meravigliose, dettagliate, forse a volte fin troppo, e la sensazione + quella di ritrovarsi in quell'atmosfera.
Non dire che era un sogno è un testo attraversato dall'amore, quello che ha segnato la vita di Cleopatra e la sua condanna, ma anche quello che l'autore ha riversato in queste pagine verso quel tempo e i suoi protagonisti e che il lettore sente fortemente.
Terenci Moix ci porta nella storia, al cospetto di uno dei nomi che è diventato leggenda: Cleopatra. La Cleopatra la cui vita è stata travolta dall'amore per quel Marco Antonio che l'ha portata alla morte, ma anche la Cleopatra capace di governare un intero popolo con il suo fascino, la sua intelligenza e le sue azioni.
Non dire che era un sogno non è un testo leggero, ma è certamente affascinante. L'antico Egitto è un periodo storico che ha portato con sé grandi personaggi e avvenimenti, e la storia della vita di Cleopatra ha sempre attratto in molti.
Lo stile di Terence Moix è evocativo, molto descrittivo e approfondito. Questo fa sì che il lettore si senta ammaliato da un luogo e un tempo in cui trame di stato, amori, lussuria e misteri avevano radici profonde, ma tende anche a renderne la lettura meno fluida, necessaria di attenzione per non perdere nessun particolare.
Il testo è suddiviso in quattro libri, in ognuno dei quali ci si ritrova a contemplare la storia principalmente prendendo come punto di riferimento uno dei protagonisti. In questo modo è possibile conoscerne molte sfaccettature, anche grazie alla cura e alla passione con cui l'autore descrive ognuno di loro.
La Cleopatra che ci viene descritta all'inizio del romanzo è una donna abbandonata dall'amore della sua vita, in lei la disperazione sembra aver cancellato quel lato di grande regina temuta e amata da tutti per lasciare il posto a una donna annientata, caduta in una profonda disperazione. Cleopatra tenta ogni strada per recuperare la sua dignità di sovrana ed è la sua forza a permetterglielo, quella forza che le è sempre stata riconosciuta e che le ha permesso di diventare leggenda.
Lentamente il lettore riesce a entrare a far parte di quel tempo al cospetto di una donna la cui vita è stata segnata da un amore che non l'abbandonerà mai, e al contempo da un'arguzia e una tempra che ne hanno fatto la figura leggendaria che è diventata.
Ma non è solo la storia di Cleopatra, è anche quella di Marco Antonio e Ottavia, un triangolo che se sentimentalmente parlando non lo è mai stato, perché Antonio e Cleopatra non hanno mai perso il loro amore reciproco, è però un triangolo fatto di tre personalità diverse, ognuna delle quali è capace di suscitare sentimenti differenti nel lettore, ma che sicuramente non passano inosservate.
Sono sincera quando dico che il Marco Antonio che ho incontrato durante la lettura del romanzo non ha certamente incontrato i miei favori: in fin dei conti un debole corrotto dal desiderio di potere, un marito fedifrago, un amante incostante e un uomo dedito ai piaceri della carne, il cui tormento per l'amore perduto di Cleopatra non fa altro che trasformare in un debole quello che dovrebbe essere uno dei più grandi generali romani.
Cleopatra rimane una figura affascinante, misteriosa e allo stesso tempo umana, come sospesa tra realtà e mito. Ho apprezzato la sua intelligenza e la sua forza, ma non sono riuscita a entrare pienamente in sintonia con lei.
Ottavia è invece la figura che ho più apprezzato. Molto diversa dalla regina Egizia, Ottavia è una donna controllata dove Cleopatra è impulsiva, consapevole là dove l'altra ha le sue più profonde insicurezze, capace di una compostezza che la rende degna di rispetto, lo stesso che Cleopatra ottiene per il suo essere passionale. Ottavia è la moglie per la quale Marco Antonio ha rinunciato a Cleopatra, una donna che ha capito ben presto di essere stata solo una pedina nel gioco di potere del marito, ma con un'intelligenza e una dignità che la rendono al pari della grande regina egiziana.
Attorno a questi tre protagonisti molti sono i personaggi che incontriamo, anche se credo alcuni di loro avrebbero avuto bisogno di un maggiore approfondimento.
Le descrizioni sono meravigliose, dettagliate, forse a volte fin troppo, e la sensazione + quella di ritrovarsi in quell'atmosfera.
Non dire che era un sogno è un testo attraversato dall'amore, quello che ha segnato la vita di Cleopatra e la sua condanna, ma anche quello che l'autore ha riversato in queste pagine verso quel tempo e i suoi protagonisti e che il lettore sente fortemente.
CALENDARIO RECENSIONI
Terenci Moix (1942-2003), con una formazione da autodidatta e grande appassionato di cinema, ha lavorato in televisione, come traduttore, giornalista e autore teatrale. Durante gli anni Sessanta ha vissuto a Londra, a Parigi e a Roma. Ha trascorso lunghi periodi anche in Egitto, paese che amava moltissimo e che alla sua morte gli ha tributato i funerali di Stato. Vincitore di numerosi riconoscimenti letterari, con Non dire che era un sogno si è aggiudicato il Premio Planeta.
8 Commenti
Io ho odiato Marco Antonio. Concordo con te su Cleopatra (troppo umanizzata) e Ottavia (una vera regina)
RispondiEliminaCredo che alla fine abbiamo tutte apprezzato Ottavia, mentre Marco Antonio...
Eliminavedo che siamo in tre ad essere d'accordo sia sul bell'antonio (ironico) che sulle donne del libro. ottavia mi ha spiazzata. non credevo potesse piacermi così
RispondiEliminaSì nemmeno io lo credevo!
EliminaIn effetti Marco Antonio non ne esce molto bene da questo romanzo e, come te, ho apprezzato molto la figura di Ottavia
RispondiEliminaNo Marco Antonio fa una figura che meglio lasciare stare xD
EliminaOttavia una vera scoperta!!!
RispondiEliminaVero, l'abbiamo tutte apprezzata :D
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