La posta del cuore di Mrs Bird di A. J. Pearce: 5 domande a Mrs Bird - Leggendo Romance



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La posta del cuore di Mrs Bird di A. J. Pearce: 5 domande a Mrs Bird


Buongiorno a tutti, oggi ospito una nuova tappa del blogtour dedicato a La posta del cuore di Mrs Bird, di A. J. Pearce e pubblicato da Sperling & Kupfer

Ho letto questo romanzo in una giornata e questa protagonista, la sua storia, ma anche quella di tutti coloro che hanno vissuto in tempi di guerra mi hanno saputa coinvolgere. È proprio la protagonista che ospito oggi qui sul mio blog, ho preparato 5 domande da porle che spero possano incuriosirvi e darvi un motivo in più per leggere questo romanzo. Prima della breve intervista però, vi ricordo che troverete in fondo al post il calendario con tutte le tappe del blogtour. 

LA POSTA DEL CUORE DI MRS BIRD
A. J. Pearce


Serie: autoconclusivo
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Narrativa 
Data di uscita: 09/04/19
Pagine: 272
Prezzo cartaceo:  €. 17,90
Prezzo ebook:  €. 9,99
Link acquisto: Sperling & Kupfer

Londra, 1940. Il sogno di Emmeline è diventare una giornalista. O meglio, una reporter. In quei difficili tempi di guerra, a soli ventitré anni, si guadagna da vivere come segretaria presso uno studio legale e contribuisce allo sforzo bellico facendo il turno di notte come centralinista presso la stazione dei vigili del fuoco. Ma già si vede indossare i pantaloni e guidare un'auto tutta sua, sigaretta tra le labbra, a caccia di notizie. Così, quando sul London Evening Cronicle trova l'annuncio per un posto da praticante, si candida senza esitazione. Ben presto, però, si rende conto che è un terribile equivoco. Si tratta semplicemente di un ruolo da dattilografa, al servizio della direttrice di una rivista femminile in crisi di vendite: la temibile Mrs Henrietta Bird. Per lei, Emmeline deve anche vagliare la corrispondenza delle lettrici che le scrivono in cerca di consigli e cestinare prontamente quelle contenenti «sgradevolezze». Esiste un lungo elenco di argomenti giudicati impubblicabili: le relazioni extraconiugali così come i rapporti matrimoniali, senza contare parole come «baci» e «abbracci». Insomma, una posta del cuore in cui non si può parlare dei veri problemi di cuore. Perché, secondo l'arcigna e insensibile Mrs Bird, le nuove generazioni si stanno troppo lasciando andare, ed è giunto il tempo di riportare un po' di rigore. Ma Emmeline non può restare indifferente ai messaggi disperati di tante sue coetanee, in cui rivede la vita delle sue amiche, e in fondo anche la sua. Sa sulla propria pelle quanto possa fare bene una semplice parola di conforto ed è disposta a tutto pur di aiutare quelle ragazze in difficoltà. Persino a rispondere al posto di Mrs Bird. Dopotutto, se la battaglia volge alla sconfitta, non vale forse la pena tentare il tutto per tutto? Nel coraggio ribelle di Emmeline rivive lo spirito delle ragazze che nel corso della Storia hanno cercato la propria strada a costo di sfidare le convenzioni.




5 domande a Mrs Bird


 1) Buongiorno Emmeline, benvenuta sul blog. Prima di iniziare questa intervista devo svelare un segreto: tu non sei la vera Mrs Bird, ma se dobbiamo essere onesti ti sei in qualche modo "appropriata" del suo nome per poter dare consigli a donne che scrivevano alla posta del cuore della redazione in cui sei stata assunta. Come mai hai voluto fare questa cosa?

- Chiamami Emmy, lo fanno tutti gli amici. Sarò onesta con te, in realtà non era mia intenzione iniziare a rispondere alle lettere che arrivavano indirizzate al mio capo, Mrs Bird. Poi però in me è scattato qualcosa, probabilmente il mio desiderio di aiutare e fare del buono verso donne che si trovano in situazioni difficili ha avuto la meglio. E poi Mrs Bird è una persona rigida, algida, sempre arrabbiata, ma quel che è peggio è che sceglie di rispondere solo a chi vuole, mi ha addirittura dato una lista di argomenti off-limits, ma andiamo? Le relazioni non si possono nominare, men che meno parlare di donne che si sentono sole perché i compagni sono al fronte, rapporti "compromettenti", donne che si sono allontanate dai propri figli per non metterli sotto il pericolo dei bombardamenti, altre che invece sono rimasti con loro ma vivono nella paura. Ecco, io penso che in realtà siano proprio a queste donne che dobbiamo essere più vicine. Io poi ho la tendenza a prendermi a cuore le situazioni, a cercare di aiutare, anche se a volte mi capita di sbagliare seppure a fin di bene.

2) E infatti sin da subito mi hai incuriosita per questo tuo modo di buttarti a capofitto nelle cose, forse con incoscenza. Tu come ti descriveresti?

- Domanda non semplice. In effetti a 23 anni ancora non so quale sarà realmente il mio futuro, ma quello che so per certo è che ho un sogno che porto avanti da anni nonostante la realtà e gli anni in cui vivo navighino contro la mia passione. Cosa penso di me stessa; beh, sono certamente testarda, caparbia, un'amica sincera, voglio diventare una donna indipendente, poter avere il lavoro dei miei sogni e una famiglia, e poter aiutare gli altri in qualche modo.

3) Vivi in una Londra degli anni '40 sotto attacco delle bombe naziste. Come reagisci alla paura che ogni giorno la morte possa toccarti da vicino? Hai paura o tieni lontano da te questi pensieri?

- La Guerra è qualcosa di tremendo, viviamo in un continuo stato di allerta, in ogni momento una bomba può cadere sulle nostre teste e sempre più spesso intere strade e quartieri vengono devastati durante questi attacchi. Se ho paura? Certo, ne abbiamo tutti, ma credo anche che sia necessario affrontare questa paura, cercare di fare qualcosa di concreto al riguardo. Ammetto che vedere accadere queste cose mi strazia e accende sempre di più in me il desiderio di rendermi utile ma anche di potermi trovare al centro dell'azione, ma esserne toccata in prima persona è ancora più devastante e mi ha fatto riflettere molto su me stessa e gli errori commessi.

4) Credi nell'amicizia e nell'amore? Quanto contano per te?

- Ci credo fortemente, non potrei vivere senza l'affetto degli amici, soprattutto quello della mia amica del cuore, Bunty. Con lei sono cresciuta, abbiamo vissuto insieme tutte le nostre esperienze, ora conviviamo e siamo entrambe fidanzate con ragazzi che conosciamo da sempre. È vero, siamo diverse caratterialmente, mentre io mi deprimo lei è sempre pronta a spronarmi e vedere il bicchiere mezzo pieno, è capace di un'ironia che rende sempre tutto più semplice. È il mio punto fermo.
Per quanto riguarda l'amore, mi dico sempre che sono una donna in carriera, non mi faccio condizionare dalla mia metà, ma penso anche di poter avere entrambe le cose, realizzazione personale e amore. È una convinzione che mi hanno trasmesso i miei genitori, l'esempio del loro amore e la forza di mia madre.

5) Ultima domanda. Cosa ci dobbiamo aspettare leggendo la tua storia?

- Innanzitutto spero vi emozionerete a entrare nella mia vita, perché per me vivere tutto ciò che mi è capitato è stato un tumulto di emozioni. Ho sofferto, ma ho anche imparato delle cose. Quello che troverete è una storia di vita, di una ragazza nata in un periodo storico tremendamente difficile e pericoloso, ma che ha trovato comunque la forza di avere un proprio spazio, di lottare per conquistarlo a dispetto di preconcetti e situazioni difficili. Ecco, quello che spero realmente è che vi arrivi un messaggio positivo, perché anche se la strada verso i propri sogni può prendere percorsi diversi e lontani, anche queste esperienze sono necessarie per crescere, capire i propri errori, cambiare punti di vista e allargare i propri orizzonti. Io personalmente ho capito che, anche se a fin di bene, a volte si sbaglia, ma si può rimediare accettando le proprie debolezze e combattendo per ciò che è importante.


Grazie a Emmy per averci aperto una finestra sulla sua vita, domani tappa sul blog Reading at Tiffany's.


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