Blogtour QUANDO UNA NAVE SI INCAGLIA L’HA DECISO IL MARE di Amanda Foley | Ambientazione
Il week-end di Pasqua è finito purtroppo, ma la voglia di partire per qualche meta affascinante è rimasta. Oggi allora parliamo di Irlanda e più specificatamente dell’Irlanda del 1892 grazie alla tappa del blogtour Quando una nave si incaglia l’ha deciso il mare, di Amanda Foley, edito Literary Romance.
Ebbene sì, tocca a me aprire le danze con questa prima tappa del blogtour che vi presenterà il romanzo e la sua autrice. Io amo l’Irlanda, sarebbe uno dei miei sogni visitarla ed è stata proprio l’ambientazione della storia una delle cose che mi ha attratto del romanzo di Amanda Foley e mi ha reso la scelta di leggerlo ancora più semplice. Un romance storico ricco di emozioni e colpi di scena sullo sfondo di una terra dilaniata da carestia, odio, crisi politica e religiosa, desiderio di indipendenza.
Per farvi fare questo tuffo nel passato vi lascio tre estratti che raccontano ognuno lo spaccato di vita di quei tempi attraverso alcuni dei personaggi protagonisti di questa storia, li trovate subito dopo la scheda del romanzo di cui vi lascerò prestissimo la mia opinione sul blog.
QUANDO UNA NAVE SI INCAGLIA L’HA DECISO IL MARE
Amanda Foley
Editore: Literary Romance
Genere: Romance Storico
Pagine: 260
Pagine: 260
Link acquisto: Ibs
AMBIENTAZIONE
- Ovunque si incontravano corpi scarniti, e spesso nei villaggi più isolati tutti gli abitanti morivano. Come ho detto, sia il governo sia i proprietari terrieri restavano indifferenti alla nostra sorte crudele. Non dovrei parlarvi in questo modo, vista la posizione che occupate, ma la verità è che, fatta eccezione per alcune persone caritatevoli, nessuno si è mosso per aiutarci. La manodopera era sovrabbondante, e da tempo i proprietari volevano diminuire il numero dei contadini che vivevano sulle loro terre; così molti di loro hanno considerato quell’evento come un benefico salasso. Per i devastanti effetti della carestia chi non poteva pagare l’affitto si è visto distruggere, spesso senza preavviso, la misera casa in cui viveva di stenti. I campi coltivati a patate venivano trasformati in prati dove allevare bestiame, fonte di guadagno più redditizio.
- È terribile!
- Per sfuggire a morte certa siamo stati costretti ad accettare la carità di un parente, che ci ha dato le cinque sterline a testa per la traversata in quelle enormi navi che portavano i disperati in America. Nostra madre non ce l’ha fatta, forse più per dolore di aver perso due figli che per la fame, e come lei tantissimi altri sono morti in quelle che venivano chiamate navi-bara. Nell’animo di noi sopravvissuti è ancora vivo l’odio per chi poteva aiutarci e se ne è lavato le mani. Fino a quando la nostra terra sarà calpestata da quegli assassini io non tornerò. La mia casa è qui, ma il mio cuore custodirà in eterno l’amore per le verdi colline d’Irlanda.
Un tonfo alle sue spalle, soffocato e pesante, cancellò quei pensieri agghiacciandola. Le sue orecchie lo riconobbero all’istante. Era quello che trasformava i suoi sogni in incubi, svegliandola ogni notte madida di sudore.
I piedi le si bloccarono e un forte formicolio la invase. Era venuta a Westport per allentare, anche se per poco, le spire della sua quotidianità che l’avvinghiava- no soffocandola ogni giorno di più, ma quel frastuono inconfondibile la riportò di colpo alla realtà. Dopo poco un altro tonfo ruppe nuovamente l’aria, e questa volta Kathleen si voltò tremante.
Poco lontano, una donna teneva in braccio un piccolo mentre altri due le si stringevano attorno con il terrore negli occhi, i piedi scalzi come la madre. Il volto di lei sembrava un pezzo di roccia grigio. Nei suoi occhi non c’erano più lacrime. Ferma, voltando le spalle a quella che fino a un attimo prima era stata la sua casa, stringeva i piccoli con muta rassegnazione. Un po’ più in là, un gruppo di soldati osservava in silenzio lo scempio che il loro comandante aveva ordinato di perpetrare.
Un altro tonfo più forte del primo e la facciata del piccolo cottage si frantumò a terra. I vetri delle finestre schizzarono nella nuvola di polvere mentre un boato riempiva l’aria. Si diffuse un odore acre di fumo e il fuoco iniziò a divorare la paglia del tetto.
Il copione era sempre lo stesso. Un grosso tronco colpiva più volte la casa fino a far crollare le mura, poi le torce dei soldati divoravano il tetto e una nuvola di polvere e fumo avvolgeva la povera gente che restava all’addiaccio.
In quegli interminabili minuti nella mente di Kathleen riaffiorarono le nitide immagini di quando, bambina, per la prima volta aveva vissuto quel disastro, il tronco che oscillava avanti e indietro appeso con delle corde alla sommità di un treppiedi e il sordo rumore che stritolava la sua casa.
Si sentì disarmata e rabbiosa. Troppe scene di disperata impotenza le si erano impresse a fuoco ogni volta che aveva visto soldati inglesi distruggere le case di chi non poteva pagare. Era stanca di essere povera e vivere nell’eterna angoscia di non avere soldi a sufficienza. Era stanca delle urla strazianti delle donne che perdevano i loro uomini negli scontri con i soldati. Avrebbe urlato anche lei, quando fosse inevitabilmente accaduto anche a Daniel? Era dunque quello il suo destino?
La sete di vendetta e gli animi infuocati non bastano. Ci vogliono soldi, armi e soldati che sappiano fare il loro mestiere, e noi non abbiamo niente di tutto questo. Poiché non possiamo sconfiggerli sul campo di battaglia, dobbiamo batterli in Parlamento con leggi a nostro favore. Non c’è altro mezzo. Ci vorrà più tempo, ma continuare a impregnare le nostre terre di sangue innocente non risolve nulla. Le condizioni di vita e di lavoro dei contadini sono opprimenti, e per questo molti vorrebbero risolvere tutto e subito con una rivolta, ma non sono in grado di organizzarla. Se pazienteranno ancora un po’ i loro figli saranno liberi dal giogo inglese, ma non lo capiscono. Se guardiamo indietro qualcosa è stato fatto: nel ’29 voi cattolici avete riacquistato il diritto al voto e ora stiamo cercando di far passare l’Home Rule*, abbiamo un partito irlandese dentro il Parlamento con 86 seggi, e non è poco. Non si cancellano secoli di predominio inglese con le rivolte. O facciamo una guerra vera, e non ne abbiamo i mezzi, o continuiamo con la linea politica intrapresa.
Si fermò davanti al caminetto, e appoggiando una mano sullo schienale della poltrona la guardò.
TAPPE BLOGTOUR
Dopo questi affascinanti estratti con i quali spero di avervi incuriosita, vi invito a seguirci in questo tour alla scoperta di Quando una nave si incaglia l’ha deciso il mare. Qui trovate il calendario con tutte le tappe. Inoltre per tutta la settimana il digitale del romanzo sarà in offerta a 0,99 centesimi!! Un’occasione da non perdere.
Al prossimo post,
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