Segnalazioni S.E.U
Un nuovo appuntamento con le pubblicazioni SEU
(Scrittori Emergenti Uniti), quattro libri di autori che hanno aderito
all’Associazione di scrittori emergenti S.E.U., segnalandovi che dal 18 al 22
maggio si terrà il Salone del libro di Torino e potrete trovare anche
l’Associazione allo stand Q10 nel padiglione 3, con tanti autori che si
alterneranno per vendere i libri e conoscere i lettori!
Titolo:
Black Angel – il figlio dei demoni
Autore:
Valentina Bellucci
Genere:
Fantasy
Pagine:
312
Primo volume
della serie Le Rose del Male
C'è un Marchio che si riflette nelle ere. Un Marchio molto antico, simbolo di
una Casta di vampiri. Un Marchio che legherà per sempre il destino di due vite.
Il Marchio de "Le Rose del Male".
In un mondo dove il Male si sta risvegliando tutto il Regno cade lentamente
nell’oscurità . La nascita di un nuovo Erede sul Regno di Fera porterà interi
popoli a tramare per il domino assoluto delle Terre. Ma come fare ad eliminare
l’Erede dichiarando guerra a un popolo unito all’altro da un’antica alleanza?
Sarà Elia, un vampiro affascinante e tenebroso dal passato oscuro e tormentato a
fare da pedina importante sull’enorme scacchiera dei Quattro Regni. Ma quando il
piano sembra procedere perfettamente, ecco che entra in gioco l’amore di una
strega: Mayah, ribelle e coraggiosa, pronta a sfidare il destino e il volere
della Casta per salvare il mondo e il suo unico amore
ESTRATTO
La musica si spandeva nella grande
sala da ballo. Mi guardai a uno specchio per controllare come mi stava il
vestito e sistemai le pieghe della gonna passandoci le mani. La festa era
iniziata da pochissimo, ma la sala era già gremita di gente. Le mie compagne di
corso all'accademia delle streghe stavano ridendo e ammiccavano i giovani
lanciando loro sguardi languidi e sorrisi provocanti.
Sorrisi alla mia immagine riflessa e
feci per voltarmi quando qualcuno mi sussurrò all'orecchio.
«Non guardare», disse la voce. E quel
suono glaciale mi impietrì. Non riuscivo a vedere né lo specchio né chi mi stava
parlando.
«Sei incantevole stasera», sussurrò
quella voce sul mio collo. Ero abbastanza certa di conoscere quella voce e avrei
voluto voltarmi per vedere a chi appartenesse.
«Non farlo», sussurrò ancora sul mio
collo. Il mio cuore prese a battere più veloce, era come se mi avesse letto nel
pensiero. Sentii che quel qualcuno ispirò profondamente nell'incavo dietro il
mio orecchio e rabbrividii di piacere.
«Chiudi gli occhi».
Chiusi gli occhi. Delle labbra mi
sfiorarono il collo e trattenni il respiro, mentre scendevano fino a una spalla
scoperta. Rabbrividii di nuovo. All'improvviso non m 'importava sapere chi
fosse, lo volevo, e basta. Era un desiderio così semplice.
Le labbra tornarono indietro, sul
collo, mi baciarono leggermente e si staccarono.
"No", avrei voluto dire.
"Continua".
Sentii una mano prendere la mia e
desiderai aprire gli occhi, ma li tenni ancora chiusi. Poi sentii qualcosa sul
palmo della mano, qualcosa che pungeva, che faceva male, ma non
troppo.
«Au Revoir», sussurrò la voce vicino
alle mie labbra. Aprii di scatto gli occhi. Non c 'era nessuno: solo chi ballava
e chi chiacchierava, fermo, in mezzo alla pista, eppure mi sembrò ugualmente di
vedere un lampo biondo scomparire tra la folla.
Guardai l'oggetto che aveva posato
sulla mia mano: era una rosa rosso sangue.
Titolo:
Neve Scura
Autore:
Simona Busto
Genere:
Racconto romance
Formato: Ebook
Pagine:
25
Stefano torna a casa, nel suo paese di origine, e lì tutto gli parla di
Maria, il suo primo unico amore.
La nostalgia muove i suoi passi, anche se lui fingerà fino all’ultimo un ironico distacco.
Il pensiero dell’amore perduto ritornerà prepotente e farà venire a galla ogni emozione sopita, come sotto la spinta di un fiume in piena.
Un breve racconto che vi trascinerà negli abissi dell’amore che si fa pura essenza, al di là di ogni convenzione e al di là dei ceti sociali.
Perché nulla può piegare i sentimenti e la passione.
La nostalgia muove i suoi passi, anche se lui fingerà fino all’ultimo un ironico distacco.
Il pensiero dell’amore perduto ritornerà prepotente e farà venire a galla ogni emozione sopita, come sotto la spinta di un fiume in piena.
Un breve racconto che vi trascinerà negli abissi dell’amore che si fa pura essenza, al di là di ogni convenzione e al di là dei ceti sociali.
Perché nulla può piegare i sentimenti e la passione.
ESTRATTO
Sobbalzai quando me la vidi accanto
all’improvviso. Non rideva più, ma i suoi occhi sembravano prendermi in giro. La
sua mano destra era tesa verso di me, con il palmo rivolto all’insù. La guardavo
perplesso, mi sembrava che quei capelli rossi e quel naso punteggiato di
lentiggini mi ricordassero qualcosa, ma non mi riusciva di mettere a fuoco
quella ragazzina dal volto sfrontato.
«Mi devi un croccante,» disse,
sorridendo della mia incertezza.
Avrei voluto chiederle il perché, ma
non me ne lasciò il tempo; mi tolse di mano il dolce già morsicato e se lo portò
in fretta alla bocca. Non ebbi la forza di protestare. Come dicevo, non sono mai
stato un uomo d’azione. E quella ragazzina mi metteva terribilmente a disagio.
La sua bellezza era diversa da quella delle mie compagne di scuola, aveva
qualcosa di selvaggio e indefinibile. Mi ricordò le volpi rosse che avevo
incrociato a volte nel bosco.
Autore: Giovanna Avignoni
Genere: Narrativa (disabilità )
Formato: Cartaceo ed ebook
Pagine: 192
Amazon
Le paure, la rabbia, le sconfitte, i progressi, le conquiste e l'amore
vissute da un bambino che diventa uomo tra realtà e fantasia. Un tumulto di
emozioni, commozione e felicità fino alle lacrime.
ESTRATTO
Sono nato troppo presto.
No, non nel senso che ho buttato tutti giù dal letto per correre all’ospedale
perché mia madre aveva le doglie.
Sono nato troppo presto, anzi, siamo nati troppo presto, forse perché nel
pancione di mamma stavamo stretti, oppure perché stavamo litigando, mio fratello
e io.
Sì, mio fratello Guido.
Con lui ho condiviso da sempre tutto e da subito ci siamo divisi lo spazio
nella pancia di nostra madre.
Lei era bellissima e passeggiava tranquilla sul lungomare per farci prendere
una boccata d’aria.
Era una bella giornata di metà estate e, a quell’ora, sul lungomare c’erano
solo qualche corridore e un gruppetto di ciclisti, oltre mia madre.
Lei guardava il mare e ci parlava, canticchiando, di tanto in tanto, qualche
motivetto perché, si sa, la musica fa bene e noi sembravamo apprezzare
rispondendo con piccoli, delicati calcetti.
Titolo: Il mio perfetto vestito
portafortuna
Autore: Manuela Chiarottino
Editore: La Corte editore
Genere: Chick-lit
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 211
Arianna non ha un fidanzato da secoli, fa un lavoro che ama ma in cui non
riesce a trovare soddisfazioni e combina un guaio dopo l’altro. La sua amica
prova a presentarle diversi uomini, ma sembra che non ci sia mai quello giusto e
anche Mattia, l’ultimo di questi, sembra essere stato messo nella lista nera dei
no. A piacere a lei, invece, è un avvocato che lavora nello stesso palazzo del
suo giornale, ma che sembra non notarla nemmeno. Insomma, il suo è proprio un
periodo da dimenticare. Fortuna allora che stiano per iniziare i saldi e che lei
abbia già un piano per fare suo quel magnifico tubino nero che, come per magia,
la renderà un’altra. E, difatti, dal momento in cui il vestito entrerà in suo
possesso, tutto sembrerà prendere una piega migliore. Ma sarà davvero solo
merito dell’abito? Un libro divertente ed emozionante, dedicato a tutte quelle
donne convinte che, a volte, anche un solo abito, un solo tubino nero, possa
cambiarti la vita. O, perlomeno, tirarti su il morale.
ESTRATTO
Non devo agitarmi, ce la posso fare. Basta che trattengo il respiro ancora un
po’ e cerco di far scivolare il braccio verso il basso. Ecco, un movimento
d’anca, una spinta a destra, la pancia in dentro, ancora qualche secondo e sarò
nuovamente libera. Se solo avessi la testa più
piccola, se solo...
«Arianna, tutto bene?»
La voce di Sofia arriva ovattata dentro il camerino e vorrei risponderle ma
mi manca il fiato e sto per essere assalita da un attacco di panico.
«Arianna, vuoi che chiami la commessa?»
Cosa? Quella spilungona anoressica dallo sguardo gelido, quella che ha
cercato di farmi desistere dal provare la taglia 38? Va bene, forse aveva
ragione. La mia risposta “ma certo che lo provo lo stesso, è poco meno di una
40, no?” corredata da un gran sorriso entusiasta, non è
stata proprio una grande idea, anche se sono convinta che questa taglia non
corrisponda alla realtà . Non può essere più di una 36! Mi arrendo. Infilo il
naso fuori dalla tenda di velluto del camerino e
cerco di attirare l’attenzione di Sofia, che ora sembra più attratta da una
splendida borsa di Louis Vitton che dalle sorti della sua migliore amica.
«Psss… Sofia…» sibilo come un serpente, per evitare che qualcun altro si
accorga della mia richiesta di aiuto.
«Sofia…»
E proprio mentre lei si volta, una figura filiforme si piazza davanti al mio
naso.
«Ha bisogno di aiuto, signorina?» chiede con tono severo, socchiudendo
gli occhi per cercare di sbirciare dentro.
«No, certo che no. Sto solo cercando di chiamare la mia amica per avere un
parere. Eccola. Tutto a posto» rispondo stringendo ancora di più la tenda
intorno al viso, come fossi una pudica dama d’altri tempi o mi trovassi in mezzo
a una bufera.
Infine, vi segnalo che l’ultima intervista di
maggio si terrà il 25 maggio dalle 21 alle 22 sulla pagina: https://www.facebook.com/events/201783957004243/
Saranno presenti Chiara Perina con
“Giulia Alicante” e Laura Santella con
“Lucifer”
Alla prossima,
2 Commenti
Grazieee :)
RispondiEliminaGrazie davvero per questa segnalazione!
RispondiEliminaQuesto è uno dei racconti a cui tengo di più. <3
Simona
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