DOVE TUTTO È A METÀ di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini | Recensione - Leggendo Romance



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DOVE TUTTO È A METÀ di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini | Recensione

Dove tutto è a metà recensione

Buongiorno lettori e buon primo maggio.  tutto questo nel romanzo di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini. Oggi ho il piacere di potervi parlare del romanzo “Dove tutto è a metà” scritto a quattro mani da Federico Zampaglione e Giacomo Gensini, edito Mondadori. Emozioni forti, vita e musica in questa storia che ho letto in un pomeriggio tanto è scorrevole e appassionante, che ha come sfondo la musica ed è piena di riferimenti musicali. Chi mi segue sa che la mia seconda passione oltre i libri è proprio la musica, ritrovarmi quindi a leggere titoli di canzoni meravigliose e le difficoltà emotive di due cantautori, uno dei quali addirittura leader di una band cover dei miei amatissimi Muse, mi ha coinvolto ancora di più nella storia.

Dove tutto è a metà coverTitolo: Dove tutto è a metà
Autori: Federico Zampaglione e Giacomo Gensini
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 340
Prezzo: € 18,00 | e-book € 8,99
Sinossi
Il Morrison Café è il tempio della scena musicale alternativa romana, e qui il giovedì sera suonano i Bangers, vent'anni e un rock "come un cielo sterminato e altissimo, bianco di nuvole trascinate via da un vento violento". Lodo è il cantante. Grande talento e un'assodata allergia al palcoscenico, occhi azzurri magnetici e un'energia irrequieta che attende di potersi sprigionare, se solo lui sapesse come farlo. 
Lodo è innamorato di Giulia, una delle sue coinquiline, a Roma per studiare recitazione e cercare di sfondare come attrice, una ragazza intensa e carismatica che con la sua sola presenza è in grado di mandarlo in tilt e azzerargli i pensieri. 
Libero Ferri è un cantautore pop che un tempo riempiva gli stadi, ma dopo un paio di dischi sbagliati non riesce a venir fuori da un terribile blocco creativo. Il successo gli ha assicurato il benessere e una villa dotata di una sala d'incisione super accessoriata, in cui trascorre giornate frustranti a caccia di un'ispirazione che pare svanita. Accanto a lui Luna, la sua bellissima moglie, affermata press agent, sicura di sé, che da anni lo sostiene, ma che Libero teme di perdere, come ha perso il successo e la fama. Una ragione in più per cercare di mettere a segno il Grande Ritorno. Lodo sente che il mondo è là fuori, pronto a essere conquistato, ma talvolta gli sembra impossibile persino provarci. Vorrebbe essere più simile a Giulia, che affronta la grande città con coraggio, nonostante una famiglia lontana e ostile. Libero dal canto suo teme che il meglio per lui sia passato, ha bisogno di tornare a credere in ciò che fa, di ritrovare il se stesso di una volta. Luna invece vorrebbe spingerlo a vivere guardando avanti, magari mettendo al mondo un figlio. Strade che parrebbero destinate a non incontrarsi mai, quelle di Lodo e Libero, ma quando invece si incrociano, ecco scoccare la scintilla in grado di rimettere tutto in gioco. Tra amori e tradimenti, concerti travolgenti, party lussuosi, incomprensioni e riconciliazioni, successi, fallimenti e colpi di scena, i protagonisti si troveranno a fare i conti con i propri punti di forza e le fragilità, e a compiere scelte che condizioneranno le vite di tutti. Coniugando talenti e temperamenti in una jam session inattesa e sorprendente, Federico Zampaglione e Giacomo Gensini danno vita a un romanzo fresco, generoso e pieno di ritmo, che racconta l'amicizia, i sogni e le passioni di donne e uomini di generazioni diverse, disperatamente, come tutti, alla ricerca della felicità.



RECENSIONE
La vita è musica, canzoni che ci accompagnano nella nostra realtà confortandoci nei momenti di disperazione, riuscendo in altri a mostrare tutta la nostra rabbia, coccolandoci con le sue note quando siamo innamorati,  esprimendo la nostra gioia con il suo ritmo. La musica racconta emozioni e questo romanzo è un emozionante viaggio musicale che racconta la vita.
Lui era chissà perché estremamente emotivo e per reazione impulsivo, una caratteristica che solo a costo di immensi sforzi riusciva a tenere sotto controllo. E non così spesso quanto avrebbe voluto, mai sul palco ad esempio.
Due generazioni, lontane ma vicine, con gli stessi sogni, ma con esperienze e consapevolezze diverse rappresentate da due protagonisti complessi e affascinanti: Lodo e Libero.

Lodo ha poco più che vent’anni, è il cantante di una band cover creata con gli amici storici, ha grande talento e un tumulto di emozioni che premono per esprimersi. Lodo rappresenta i sogni che hanno ancora il sapore dell’ingenuità, quel periodo in cui sembrano inafferrabili e dove ci si sente insicuri, quando i sentimenti sembrano sommergerci e non siamo ancora in grado di gestirne la potenza. 

Impulsivo, idealista, romantico, passionale, geloso, Lodo sta cercando la propria strada nella vita e nella musica. Un personaggio che ti entra nel cuore, per il quale si prova tenerezza e che si vorrebbe proteggere. Gli autori sanno farci immedesimare in lui, nell’attesa di ciò che è una disillusione inevitabile e dolorosa, perdite che si vorrebbe potergli evitare, ma che fanno parte della realtà e sono in qualche modo necessarie a farlo maturare, a trovare se stesso ed evitare di autodistruggersi.
Libero non aveva mai fatto il musicista. Libero era sempre stato un musicista. Lo era nel suo intimo, fino ai singoli atomi della sua persona.
Se nella prima parte del romanzo Lodo appare come il protagonista assoluto, a un certo punto il lettore si trova completamente catapultato nel mondo di distruzione e rabbia di Libero. Cantautore che ha conosciuto la fama e il successo, persi per un passo falso che lo ha portato al declino e all’oblio. Libero si è chiuso in se stesso, incapace di ritrovare il suo talento e l’ispirazione, tormentato e pieno di delusione e rabbia, l’unica certezza della sua vita è la moglie Luna, totalmente diversa da lui e bellissima, un amore unico che sembra destinato a non spezzarsi nonostante tutti i problemi di Libero. Una disperazione dalla quale sembra potersi riprendere proprio grazie all’incontro con Lodo, un ragazzo che gli ricorda se stesso, i suoi sogni, le sue speranze e attraverso il quale sembra ritrovare il suo spirito. Libero però non ha ancora toccato il fondo e deve precipitare, distruggersi, scavare realmente dentro se stesso per ricominciare a vivere la sua vita.
Era così per tutti?, si chiese, era così per sempre? O si arrivava al momento in cui l’insicurezza guariva? E si procedeva sicuri, spediti, consapevoli di se stessi?
Due protagonisti che sembrano specchiarsi uno nell’altro, entrambi lungo la strada verso i propri sogni e la ricerca di sé stessi perderanno, soffriranno, gioiranno, tradiranno e si innamoreranno, come nella vita reale.

Accanto a questi due uomini le loro donne, le loro muse: Luna e Giulia. La prima pratica, organizzata, tenace nel voler tenere in piedi un matrimonio con un uomo difficile e distante come Libero; la seconda una ragazza egoista che si prende ciò che desidera, senza pensare alle conseguenze e alle sofferenze degli altri. Entrambe dovranno soffrire ed essere schiacciate da un amore malato, ma sapranno trovare la forza di salvarsi.

Il lettore incontra tanti personaggi, alcuni si amano, altri si odiano, ma sono tutti talmente realistici da avere la sensazione di poterli incontrare in ogni momento, con le loro debolezze e i loro sentimenti. Gli autori riescono a renderli vivi, li caratterizzano profondamente e li rendono fondamentali per accompagnare il viaggio dei protagonisti.

Il romanzo scritto da Zampaglione e Gensini scatena emozioni forti, contrastanti. Il lettore si perde in questa storia, la vive sulla propria pelle, ne viene travolto. Gli autori scrivono a quattro mani ma non si percepiscono differenze di stile. La narrazione è in terza persona e i dialoghi sono pochi, cosa che spesso non mi appassiona e che invece questa volta ha fatto la differenza, scavando a fondo nei sentimenti dei personaggi e facendomeli sentire più vicini. Il linguaggio è diretto, schietto e semplice, ma allo stesso tempo si percepisce tutta la musicalità che aleggia tra le pagine del romanzo. L’epilogo è il punto di arrivo di un percorso di conoscenza e di realizzazione, e allo stesso tempo è un nuovo punto di partenza più consapevole, ma non meno ricco di speranza.

Mettete in sottofondo la canzone dei Tiromancino “Dove tutto è a metà”, iniziate a leggere e preparatevi a sperare, gioire, soffrire e amare Libero e Lodo, che in un modo o nell’altro non vi faranno provare emozioni profonde e forti.

Alla prossima,
Deborah

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