Il martedì delle ragazze. Citazioni e tazze di tè #36
Oggi fa un gran freddo, non so da voi. Ottimo tempo per un tè caldo, se poi ci abbiniamo qualche bella citazione ancora meglio e allora…ecco qua le nostre per voi!
«Sono coloro che restano a dover sopportare il peso della morte, confrontandosi con l'assenza ingombrante e i caotici silenzi di chi li ha lasciati»
Tratto da "La bottega degli incanti" e precisamente dal racconto “Impercettibile” di Giulia Anna Gallo - Dunwich Edizioni
L'ho scelta perché la trovo molto vera. Chi ci lascia, anche a seconda di come ci è strappato via può più o meno soffrire, ma il dolore vero lo prova chi resta, chi deve sopportare ogni giorno il fatto di non poter più averli accanto e magari anche di non poter condividere esperienze o dire cose che non si è avuto il tempo di dire.
Tratto da "La bottega degli incanti" e precisamente dal racconto “Impercettibile” di Giulia Anna Gallo - Dunwich Edizioni
L'ho scelta perché la trovo molto vera. Chi ci lascia, anche a seconda di come ci è strappato via può più o meno soffrire, ma il dolore vero lo prova chi resta, chi deve sopportare ogni giorno il fatto di non poter più averli accanto e magari anche di non poter condividere esperienze o dire cose che non si è avuto il tempo di dire.
«Sono rinchiusa da 264 giorni. A tenermi compagnia ci sono solo un quadernetto, una penna malridotta e i numeri che mi frullano nella testa. 1 finestra. 4 pareti. 15 metri quadrati di spazio. 26 lettere di un alfabeto di cui non mi sono mai servita nel corso di 264 giorni d’isolamento»
Tratto da "Shatter me di Tahereh Mafi - Rizzoli
Un incipit molto forte che ti fa subito comprendere cosa stia vivendo la protagonista del libro, parole claustrofobiche che mi fanno pensare a quanta autonomia potrei avere io in una situazione come questa. (Un paio d'ore se ve lo state chiedendo). Non so a voi, ma a me viene subito la voglia di proseguire con la lettura.
«Lei, del resto, non doveva andar per campi o spingere carretti di verdure al mercato. Se ne occupavano i servi, di quelle puerili incombenze. Lei aveva altro a cui dedicarsi e di questo doveva essere grata a sua madre, santa donna, che le aveva combinato un ottimo matrimonio con un nobile pisano. Che poi quel nobile si fosse rivelato vecchio e cagionevole era stata un'ulteriore piacevole scoperta che le aveva rispariato una vita di stenti e falsi sorrisi»
Tratto da "La Donna di Fuoco", di Alessio Del Debbio. Pubblicato nella "Primavera di Racconti" [Panesi Edizioni]
2 Commenti
Ho Shatter Me sullo scaffale e non vedo l'ora di iniziarlo :D
RispondiEliminaAnch'io devo riuscire a leggerlo
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