NINNI,MIO PADRE di Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò - Recensione - Leggendo Romance



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NINNI,MIO PADRE di Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò - Recensione

Nella recensione di oggi vi parlo di un libro particolare, un libro che è il racconto di vita di un padre visto dal figlio con il quale i rapporti sono stati difficili e che, con questa biografia cerca di chiudere un cerchio fatto di incomprensioni passate.

ninni

Titolo: Ninni, mio padre
Autore: Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò
Editore: Self Publishing
Genere: Biografia
(FILEminimizer) Sinossi
In una serata di novembre, Roberto è davanti al computer, cercando di iniziare a scrivere un libro su suo padre Carmelo, deceduto vent'anni prima. Improvvisamente, sotto forma di un' entità incorporea, il padre gli si palesa con l'intento di mostrargli il proprio passato nei minimi dettagli: dall'infanzia, segnata da una tragedia familiare, dai successi e delusioni nello studio, in politica e in famiglia, fino al termine della sua vita, a causa di un male incurabile. Da quelle immagini, tra Roberto e suo padre, nasce un confronto dialettico segnato da forti emozioni e da animati contrasti che rivelano visioni discordi e sedimentate incomprensioni. Dopo il serrato dialogo che li coinvolge fino all'alba, Carmelo tornerà nella sua dimensione con una maggior consapevolezza riguardo alle conseguenze dei suoi atteggiamenti nella vita terrena? E Roberto, dopo quell'intensa e straordinaria chiacchierata notturna, riuscirà a scrivere quel libro su suo padre?
(FILEminimizer) Recensione

Questo è un libro particolare, non è solo una biografia ma è un dialogo introspettivo tra un figlio e un padre che ormai non c’è più; un mix tra biografia, diario di emozioni e romanzo.

Ci sono molti sentimenti in questo testo che vengono trasmessi a un lettore attento e sensibile e che raccontano i contrasti, le incomprensioni, il senso di inadeguatezza di un figlio verso un padre che non ne apprezzava (o non dimostrava rispetto) verso diversi interessi, un diverso modo di essere.

Carmelo (detto Ninni) ci viene presentato come un uomo egocentrico, fermo nelle sue posizioni, che ha amato la famiglia ma che non è riuscito a superare alcuni pregiudizi. Un uomo che ha però affrontato lutti, delusioni, malattia; una vita difficile che ci immerge in un periodo nel quale la politica e il senso dell’onore erano molto forti, al punto da segnare la vita di Carmelo che in un certo senso non è mai riuscito a “fare un passo indietro”, a mettersi da parte per lasciare spazio a un figlio che cercava solo approvazione e rispetto. Una vita, quella di Carmelo, intensa nel bene e nel male e nella quale il lettore viene trasportato a livello emotivo.

Nonostante il fulcro e il protagonista sia Carmelo, il fatto che la sua vita sia ripercorsa attraverso non solo fatti ma soprattutto gli occhi del figlio, pone l’accento proprio su un rapporto famigliare così importante che segna indelebilmente. A mio parere è proprio questa la chiave di lettura del libro, non tanto una semplice biografia, quanto un dialogo chiarificatore tra un padre e un figlio che non hanno avuto modo di farlo realmente.

Uno degli aspetti che differenziano questa biografia dalle altre che ho avuto modo di leggere (non molte per essere sincera), è la parte più romanzata. Con un escamotage in un certo senso “cinematografico” l’autore si divide tra due piani narrativi diversi; presente e passato si intrecciano e ripercorrono avvenimenti della vita del protagonista in modo tale da porre l’accento sulle emozioni, da mostrare non tanto una giustificazione a certe scelte e comportamenti, quanto piuttosto una sorta di spiegazione.

Il racconto di un rapporto padre/figlio conflittuale, ricco sul piano emotivo ma anche nel vissuto.

La parte biografica e quella romanzata vanno di pari passo e, mentre la prima è coinvolgente soprattutto per la ricchezza di avvenimenti, la seconda è quella che ho più apprezzato e rende più semplice e fluida la lettura; è su questo registro fiction che viene presentato un epilogo che a mio parere è fortemente rappresentativo e significativo, l'attimo in cui le generazioni passate e presenti degli uomini di questa famiglia trovano un punto di incontro..

Personalmente è stata una bella lettura, per nulla faticosa o pesante, e in più momenti  emozionante e toccante; un testo che mi ha  fatto rispecchiare  in alcune sensazioni; un libro magari non di "massa", ma che sa toccare corde profonde ed emozionare.


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