L'ANIMA DEL GRANDE FIUME di Chiara Avanti - Recensione
Oggi Patty ci parla del primo volume di una nuova serie Paranormal Romance in cui protagonista importante è la natura e il nostro pianeta.
Titolo: L'anima del grande fiume
Autore: Chiara Avanti
Genere: Romance - Suspense
Editore: Progetto Cultura
Il destino ha messo sulla stessa strada il giovane Hanoy, figlio del capo della tribù Yamanoni, ed Elisabeth Anka, una ricercatrice americana arrivata in Amazzonia per studiare lo scarabeo stercorario. L'insetto sacro nasconde però notevoli interessi, sia per le tribù indigene che per la società occidentale. Hanoy sarà la guida della spedizione che s'inoltrerà nella fitta foresta amazzonica, imbattendosi in complotti internazionali, narcotraffico e guerriglie sanguinarie. Nulla andrà come doveva andare, perfino la grande passione scoppiata tra Elisabeth ed Hanoy rimarrà schiacciata dai meccanismi inesorabili della corruzione, della gelosia e del destino.
Può l’amore superare le diversità culturali?
Punto di partenza dell’esplorazione sarà la missione fondata da f rate Jo, in mezzo alla foresta, dove tenta di istruire i piccoli indios e tiene una piccola capanna con le medicazioni. Elisabeth si troverà subito in sintonia con il frate e nascerà una bella amicizia, tanto che sarà compagno e spettatore di quest’avventura, sempre disponibile a dare consigli o un amico con cui confidarsi. Il colonnello G eorge Supay è freddo, impenetrabile e il suo obiettivo è ben diverso da quello che tutti credono, lui è paziente, deve aspettare il momento giusto per agire, ma qualcosa o meglio qualcuno scalfirà il suo autocontrollo e lo porterà oltre il limite. H anoy è la loro guida, un indios che sa la loro lingua grazie a frate Jo che gli ha insegnato tutto quello che poteva. E’ un ragazzo d’onore, per lui una promessa va rispettata fino in fondo, anche se può costargli la felicità o addirittura la vita. S amay è la sua promessa sposa, la loro unione è scritta nei cieli ed è stata decisa quando erano ancora piccoli. All’inizio è descritta come una donna remissiva, pronta a seguire il suo destino perché è l’usanza del suo popolo, ma a lei Hanoy piace davvero e quando il loro rapporto diventa instabile, si trasforma, nessuno può rubargli quello che è suo per scelta divina e non guarderà in faccia nessuno.
Hanoy ed Elisabeth saranno consumati da un amore profondo, unico, ma tante cose li tengono lontani, lui deve proteggere il suo popolo e rimanere fedele alle sue promesse, come sposare Samay. Elisabeth non è una nativa della foresta, è una cittadina americana che ha sempre vissuto nel mondo moderno, come lo conosciamo noi e in più di un’occasione si capisce che è convinta di essere più intelligente degli indios, perché istruita. Hanoy non le chiederebbe mai di rinunciare a tutto per lui e lei sa benissimo che lui non la seguirebbe a Boston. Oltre alle differenze culturali, native e di abitudini, certo non è facile per Elisabeth il pensiero di andare in giro nuda con solo un gonnellino, saranno vittime di sotterfugi, vendette e di un meccanismo politico più grande di loro che vedrà l’entrata in campo anche dei narcotrafficanti, interessati a quanto sta succedendo nel loro territorio. Molto interessante il confronto tra la foresta e la città moderna, la prima vista da Elisabeth e la seconda da Hanoy, ognuno dei due estraneo alla realtà dove si trova, con molti spunti per pensare al modo diverso che abbiamo per rapportarci alla natura, chi ha ragione e chi ha torto?
Riusciranno Hanoy ed Elisabeth a vivere il loro amore? Vi posso solo dire che la strada è lunga e piena di imprevisti, niente è semplice, ma loro combatteranno e troveranno un punto di incontro per stare insieme? Può bastare solo l’amore?
La storia è scritta in terza persona e alterna il punto di vista di molti personaggi, in modo da farti entrare nei pensieri di tutti, perché ognuno ha il suo scopo, il suo obiettivo che non necessariamente corrisponde a quello degli altri. Uno stile discrittura sciolto, ma nello stesso tempo professionale, molto dettagliati sia i luoghi sia i personaggi, termini tecnici usati con maestria senza appesantire la lettura. Ti senti immersa nella foresta, annusi gli odori e ascolti i suoni degli animali che vivono al suo interno, l’umidità ti soffoca, la paura di incontrare un pericoloso cresce e il terrore di trovare un corso d’acqua infestato da coccodrilli e piranha è devastante. Mi ha colpito che ogni personaggio ha una psicologia strutturata e l’autrice riesce a farla sembrare semplice, svelando lentamente e nei tempi giusti i loro segreti, consegnando ogni volta al lettore un pezzo per completare il mosaico. Ha composto molto bene tutta la storia mixando avventura, passione, amore, vendetta, odio, mistero e leggenda. I protagonisti sono forti, hanno una presenza immediata e il fatto che sono nella foresta si sposa bene con gli istinti primordiali che li colgono in varie occasioni, senza essere completati da un
sentimento di amore. Chiara non ci risparmia niente, dolore, sofferenza sia fisica sia psichica, la stessa protagonista sarà maltrattata e questo rende più vera la storia, se non le fosse successo niente sarebbe sembrato finto, paradossale, ma anche in questo caso l’autrice ha saputo gestire perfettamente la situazione. Stiamo parlando di circa 600 pagine, dove la storia incalza e il mistero intriga, ammetto che mi ha stupito, alcune verità rimangono tali fino a quando Chiara non decide di svelarle chiaramente.
Un bel libro che vi consiglio di leggere.
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