Tessa e basta - Presentazione e Recensione
Patty questa settimana ha partecipato alla presentazione di un libro particolare che affronta un tema come il conflitto dei Balcani con gli occhi di una ragazza che ha visto la sua vita sconvolta dalla guerra e dalle sue brutture.
Patty ha voluto condividere con noi la sua esperienza dando le sue impressioni sulla serata e sul libro qui nel suo salotto.
Speriamo vi sia gradito, buona lettura!
Titolo: Tessa e basta
Autore: Susanna De Cecchi
Tessa Krevic
Genere: Non-fiction
Genere: Non-fiction
Editore: Self Publishing
Tessa ha quindici anni, è Croata e si trova a vivere l’adolescenza durante il conflitto dei Balcani. Scopre che per alcuni lei, ortodossa, è diversa dagli altri. Cresce in fretta, impara cos'è la paura sotto le bombe, il terrore per le minacce di violenza. Ma Tessa non molla, rivendica il diritto a una vita normale. Vuole l’amore e dimenticare. La guerra la inseguirà a lungo, anche fuori dalla sua terra.
Il libro inizia con una scena forte, psicologicamente violenta, un episodio cardine nella vita di Tessa, probabilmente il motivo per cui ha voluto condividere con noi i suoi ricordi e il suo passato. Tessa all’epoca degli avvenimenti, era una ragazza e improvvisamente la realtà della situazione la sconvolge.
“Ehi, gente! Guardate. "Dico la biondina”...“Chi sono, cosa vogliono?”“Non so.” Tessa prese per mano l’amica e la trascinò di lato nella piazza. L’uomo seguì il movimento, bloccandole. “Tu bionda, puttana!”…”Tu sei una cetnik”…”Dai divertiamoci un po’! Scopiamola per bene. La figlia di un cetnik.”…“E poi andiamo al fiume e l’anneghiamo nell’acqua bassa, piano piano. Che si accorga di morire”. Piantò gli occhi in faccia alla bambina. “Potrai ammirare le punte dei pini mentre tiri fuori l’ultimo fiato a pelo d’acqua. Cosa ne dici cetnik? Ti piace il programma?” Tessa, pallidissima, rispose con un singhiozzo. Sanja le teneva sempre la mano, lo stesso le stava lontano per tutta la lunghezza del braccio.Amiche ma distanti.
In una manciata di minuti tutto era cambiato.
Il mondo aveva dichiarato guerra a Tessa.
La storia è scritta in terza persona, sempre dal punto di vista di Tessa, una ragazza all’oscuro delle macchinazioni politiche, interessata solo alla sua vita, ai suoi affetti, alla sua quotidianità. Lei ci accompagna nei suoi ricordi, partendo da quando era una bambina spensierata al momento in cui la sua vita sarà sconvolta dalla guerra. Tessa ci mostra con occhi innocenti lo svolgersi dei fatti e non prende posizioni politiche o personali, non da colpa a questo o all’altro, lei vuole solo vivere, avere la sua libertà, facendo le sue scelte, ma questo non sarà possibile. Lei era sbagliata, la sua famiglia era sbagliata, poiché ortodossi in Croazia.
Dove stavamo noi bisognava essere croati Cattolici. Noi eravamo giusti a metà e non bastava.
Tessa conoscerà l’umiliazione, vivrà nella paura per sé e per la sua famiglia che ha preso una decisione difficile, rimanere nella loro città, nel loro appartamento, rifiutando la fuga, mettendo in pericolo tutti. Non mancano scene violente, perché la guerra non risparmia nessuno. Difficile accettare o capacitarsi di questa crudeltà tra conoscenti, amici e spesso tra parenti, una realtà che Tessa non capiva. Famiglie divise in nome di un odio senza senso.
In seguito compresi che l’origine di questo modo storto di sentire veniva da lontano. Dietro c’erano anni di falsa informazione, sottili condizionamenti. Un lavaggio del cervello che aveva condotto molta gente a identificarsi in una rappresentazione in cui la verità non aveva spazio.
Tessa sarà costretta a crescere dentro questa guerra, fatta di privazioni, sacrifici, paure, odio, attacchi dall’alto, dai cecchini ma anche inaspettati da parte di amici e parenti. Continuerà ad andare a scuola e tenterà di dare una parvenza di normalità alla sua vita, alla sua quotidianità, invidiando le persone oltre confine, libere di vivere con semplicità. Nonostante tutto Tessa è tenace e avrà l’occasione di cambiare il suo destino. Inizierà una collaborazione con un’associazione di aiuti umanitari italiana, facendo da interprete tra loro e i profughi. Avrà modo di passare due settimane in Italia dove scoprirà la nostalgia di una vita senza paura, senza attacchi, senza bombe, senza accuse. Tessa troverà anche l’amore e a un certo punto sarà costretta a scappare dalla sua città, rifugiandosi in Italia, poiché la sua famiglia temeva per la sua incolumità. Inizierà così una nuova vita, si farà una famiglia, ma dentro di lei rimane vivo il legame con la sua terra, le sue origini, la guerra.
Voglio evidenziare che per buona parte del libro Tessa è una ragazza innocente, ignara di cosa sta succedendo, spesso confusa e scioccata da quanto le sta capitando, ma è pur sempre una persona e come tale ha i suoi difetti e fragilità e arriverà il momento in cui la sua rabbia verrà a galla e stufa delle offese e umiliazioni contro la sua persona, reagirà in modo deciso e determinante.
Un altro punto che mi ha colpito è come il destino abbia rimesso Tessa di fronte alla sua paura o meglio all’episodio che l’ha sconvolta fin nel profondo, dopo giorni, mesi, addirittura anni. Il passato torna sempre a bussare alla sua porta e lei deve aprire, non può fare diversamente, per affrontarlo e sconfiggerlo per sempre. Tessa ha pertanto deciso di aprire il vaso di Pandora e far uscire i suoi demoni allo scoperto.
Vorrei ringraziare Tessa per aver condiviso con noi la sua esperienza e Susanna per averla scritta con sapienza, professionalità e sensibilità, creando mille emozioni. Ringrazio entrambe per non aver scritto un libro politico, ma di storia umana che fa pensare e preoccupare al tempo stesso, poiché il passato torna e si ripete.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO IL 28 MAGGIO
Una presentazione molto interessante, dove sono stati letti alcuni passaggi del libro, punti
2 Commenti
Questo libro lo tengo d'occhio da un po', sono molto curiosa e mi piacerebbe leggere questa storia così forte. Bella recensione ^^
RispondiEliminaSe hai l'occasione leggilo é molto bello!
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