IN CITTA' ZERO GRADI di Daniel Glattauer - Recensione - Leggendo Romance



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IN CITTA' ZERO GRADI di Daniel Glattauer - Recensione

Spinta dall'entusiasmo per gli altri due libri dell'autore (Le ho mai parlato del vento del Nord - recensione qui - e La settima onda - recensione qui - ) ho iniziato a leggere questo nuovo romanzo di Glattauer.
Anche se purtroppo questa volta l'autore non riesce a proseguire sulla scia dell'originalità dei precedenti lavori, é comunque un libro piacevole e a tratti divertente anche se un po’ inverosimile.

in città zero gradi

Titolo: In città zero gradi
Autore: Daniel Glattauer
Genere: Contemporaneo


 
Sinossi: "Anche quest'anno Kurt passerà il Natale a casa. Il suo padrone (io), no di certo. Perciò siate così gentili da prendervi il mio cane."

Max detesta il Natale e quest'anno, per la prima volta in vita sua, è fermamente intenzionato a lasciarselo alle spalle e a fuggire in un paradiso esotico. Purtroppo, però, ha fatto i conti senza Kurt, il suo cane. Kurt è stato un investimento sbagliato: passa la maggior parte del tempo a dormire e, quando si muove, tutt'al più lo fa per sbaglio. A chi affidarlo durante la vacanza?
All'inizio Katrin non ha nulla a che spartire né con l'uno né con l'altro. Alla soglia dei trent'anni deve, suo malgrado, sopportare genitori che devono, loro malgrado, sopportare il fatto che lei non abbia ancora trovato l'uomo giusto.
Con l'avvicinarsi del Natale e della tradizionale riunione di famiglia, la pazienza di tutti giunge al limite. Di colpo, però, ecco che all'orizzonte spunta Kurt.
A Katrin non piacciono granché gli animali, ma a suo padre ancora meno. L'inserzione di Max per un dog-sitter è un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Così in un attimo lei architetta un piano formidabile.
Mentre in città la temperatura continua a scendere e la prima neve ammanta di bianco le strade, le vite di Max, Katrin e Kurt si intrecciano inesorabilmente, in un crescendo di sorprese, trovate geniali e battute memorabili.
Dopo lo straordinario successo di Le ho mai raccontato del vento del Nord e La settima onda, Daniel Glattauer ci regala una nuova e intensa storia d'amore, con il giusto mix di leggerezza e serietà e due indimenticabili protagonisti. Anzi, tre: fare i conti senza Kurt è davvero impossibile.


♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

La mia opinione

I protagonisti di "In città zero gradi" , Max e Katrin , sono lontani anni luce dalla vivace schermaglia verbale a cui ci avevano abituato Leo ed Emmi.

Anche il metodo di scrittura scelto discosta totalmente dal precedente. Avevo trovato particolarmente originale la scelta dell'autore di costruire la storia esclusivamente attorno ai dialoghi (seppur epistolari) dei protagonisti, ci aveva consentito di immedesimarci nella loro storia a tal punto da provare le loro sensazioni...purtroppo questa volta di dialoghi ce ne sono ben pochi, epistolari e non. Glattauer sceglie di narrare le vicende senza usare un punto di vista, ma da esterno, e forse é proprio questo a non riuscire a trascinare totalmente il lettore, a non consentirgli di entrare nell’animo dei protagonisti come era avvenuto con Leo ed Emmi.

I rapporti tra Max e Katrin sono realmente pochi, l'unico vero anello di congiunzione tra i due è il bracco tedesco Kurt, il cane di Max. Tutto inizia infatti quando Max, padrone "malcontento" di Kurt, decide di mettere un annuncio per trovare qualcuno che si occupi di lui durante le vacanze di Natale che ha deciso di trascorrere alle Maldive per allontanarsi dalla depressione che questo periodo gli acuisce.  All'annuncio risponde la giovane Katrin, anche lei  in cerca di un diversivo per non trascorrere il Natale (che coincide con il suo trentesimo compleanno) con i genitori, i quali non hanno altro desiderio nella vita che vederla sistemata con un uomo accanto. Ovviamente Katrin è single, un po' per sfortuna, un po' per scelta.

Max è un 34enne irrisolto, con problemi a costruirsi una vita sia lavorativa che amorosa. Ecco veniamo al nodo della questione,la sua vita amorosa...Max ha un "problema" che non gli consente di avvicinarsi quel che basta a per costruire una relazione affettiva con una donna, il fatto è che questo problema gli arriva da un trauma dell'infanzia che ho trovato sinceramente un po' ridicolo, anche se Glattauer riesce comunque a narrarlo in una maniera ironica e leggera , tanto che alla fine mi sono consentita di non pensarci più di tanto.

Katrin è una trentenne single, con dei genitori oppressivi per i quali questa sua condizione  sembra un loro personale fallimento, tanto da riempirla di sensi di colpa.

Il terzo protagonista, Kurt, è un bracco tedesco che si ritrova  Max come nuovo padrone e trascorre la vita in uno stato di inerzia totale: dorme tutto il giorno sotto una sedia, si accuccia ovunque senza riuscire più a smuoverlo di un solo millimetro, non gioca, non ha brio....fino a quando non arriva Katrin. Con lei Kurt ha una vera e propria metamorfosi, diventa vivace, gioca , abbaia...insomma un cane in tutto e per tutto. (Ovviamente c'è una spiegazione logica a tutto questo ma non la scopriremo fino alla fine del libro).

Come dicevo i momenti di interazione tra Max e Katrin sono veramente pochissimi e tutti avvengono a causa di Kurt. Max lo usa come scusa per incontrare Katrin, mentre Katrin si affeziona veramente a lui...e al suo padrone.  Forse Kurt , con i suoi improvvisi cambi di temperamento ogni volta che si trova a passare il tempo a casa di Katrin riesce a mostrare a Max quanto sia piatta la loro vita, quanto Katrin possa diventare importante per loro e aiutarli a  trasformare le loro esistenze di piatta sopravvivenza in vita vera e vissuta. Forse è giunto il momento di fare qualcosa per affrontare le proprie paure adolescenziali ed andare avanti.

Anche se non ai livelli dei precedenti il libro è comunque gradevole e scorre velocemente. L’ironia e il sarcasmo con cui l'autore riesce a trattare personaggi normali e situazioni di vita a volte anche banali ne alleggeriscono la lettura.

Consigliato: a chi vuole trascorrere un pomeriggio con una lettura leggera che parla di una storia d'amore forse un po' scontata ma comunque piacevole.

La mia valutazione:  3 cuori4



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