Fate come se non ci fossi di Lavinia Brilli: recensione - Leggendo Romance



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Fate come se non ci fossi di Lavinia Brilli: recensione


Buon sabato lettrici, il fine settimana è partito con il piede giusto? Oggi voglio parlarvi di un nuovo romanzo, si tratta di Fate come se non ci fossi, scritto da Lavinia Brilli.

Conoscevo già l’autrice in quanto avevo letto e recensito un suo precedente romanzo, Ci vediamo su FB (trovate la mia recensione QUI). Ero rimasta entusiasta dell’ironia e della capacità di raccontare storie così radicate nella quotidianità di Lavinia Brilli e anche questa volta l’autrice non si smentisce: Fate come se non ci fossi sembra parlare a ognuna di noi, racconta di vita quotidiana e situazioni realistiche, con un'ironia che sa sdrammatizzarne gli aspetti più caotici per mettere in risalto i lati positivi, senza far mancare quel pizzico di favola che noi tutti vorremmo nelle nostre vite.

FATE COME SE NON CI FOSSI
Lavinia Brilli

Fate come se non ci fossi
Editore: Self publishing
Genere: Romance - umoristico - contemporaneo
Prezzo copertina cartaceo:   €. --
Prezzo ebook:   €.1,99 - disponibile KU
Pagine: 199
Link acquisto: Amazon

Tutti contano su Elisa! Elisa lavora in ufficio, accudisce le figlie dalla a di aerosol alla z di zucca di Halloween, cura la casa perchè non somigli troppo alla caverna di Shrek e corre ogni cinque minuti a sventare i danni della mamma smemorata.
Totale: cinquanta ore di Elisa al giorno. Come le sfumature di grigio, ma meno divertenti.
D’altra parte, lei su chi può contare? Il marito durante una “pausa di riflessione” è sparito da tutti i
radar, la sorella è troppo occupata a inseguire fantomatiche teorie del complotto e il padre, che nonostante l’età è ancora in gamba, preferisce dedicare le sue forze residue a corteggiare la badante.
Per fortuna esistono gli amici, ma a volte anche avere un’amica significa condividere problemi, magari sotto forma di un fidanzato bugiardo cronico e di una tirannica datrice di lavoro, come nel caso della cara, vecchia, onnipresente amica Carlotta.
Quando Elisa inizia a sognare la fuga in un luogo segreto lontano da tutti non immagina che uno scherzo del destino la obbligherà suo malgrado a realizzare proprio il suo sogno, allontanandola per un periodo dalla sua vita di tutti i giorni.
Sarà possibile per Elisa sganciarsi dai sensi di colpa e trovare un po’ di spazio per sé? Forse l’incontro con un uomo speciale può fare la differenza… Ma quando anche lui sembra inarrivabile, resta solo una risorsa a cui attingere senza risparmio: l’ironia.


LA MIA OPINIONE


La vita è caotica, ci sommerge di mille impegni ogni giorno, lavoro e famiglia sembrano non poter andare avanti senza di noi, ma sarebbe poi così terribile fuggire per un po' per ritrovare sé stessi? 

Nessuno sa che ho un posto nella mente in cui fuggo quando mi sento sopraffatta dalla mia vita. In questo sogno io sono sola al mondo. Vivo lontana dai miei genitori, di cui ho scarse e sporadiche notizie, non sono mai stata sposata, non ho figli e se ho un’amica è sordomuta. Sono una povera, sola, felicissima zitella, di cui nessuno si ricorda e a cui soprattutto nessuno chiede mai niente. È il nirvana.

Elisa è una mamma quarantenne alle prese con una "separazione di prova" da un marito che sembra essersi eclissato, due figlie piccole con tutte le loro esigenze, una madre e un padre anziani che, chi per un motivo e chi per un altro richiedono la sua continua assistenza, una sorella inesistente e un lavoro da portare avanti. Elisa è una di quelle donne che si prendono carico di tutto, che sente molto il senso di responsabilità verso chi la circonda e questo gli altri l'hanno ben capito, approfittandosi spesso di questo suo carattere. C'è da dire che in parte anche Elisa non cerca di tirarsi fuori realmente da questa ragnatela di impegni che sembrano soffocarla, si sentirebbe in colpa a non poter essere utile a chi ama.

Così Elisa è arrivata a un punto in cui lo stress si fa sentire e il suo sogno di fuggire verso una meta lontana da tutto si fa concreto, dovendo forzatamente delegare e lasciare che gli eventi facciano il loro corso. Ci riuscirà? Ma soprattutto chi l'ha sempre data per scontata sarà capace di prendersi le responsabilità che gli competono?

La storia raccontata da Lavinia Brilli mi è piaciuta, mi ha entusiasmato proprio per il suo raccontare la vita come è/potrebbe essere per ognuna di noi, soprattutto se come la protagonista si tende a fare sempre tutto e dire sempre sì facendosi carico anche di problemi che potrebbero facilmente risolvere altri. Lavinia cala il lettore in questa quotidianità sin da subito, trasportandoci nella vita di Elisa, così caotica e piena da trasmetterci fisicamente quel senso di stanchezza immensa che sente addosso la stessa protagonista. Si trova un pezzetto (se non tutto) di sé in quella situazione, che si sia mamma, donna, lavoratrice, figlia o amica, o magari tutto assieme, il punto in comune sono le mille cose da dover portare avanti in un lasso di tempo che non può certo andare oltre le 24 ore, e  protrarre lo stress facilmente porta il fisico a ribellarsi e costringerci a prenderci quella pausa assolutamente necessaria.

Elisa è una protagonista che mi è piaciuta, la sua normalità è tranquillizzante e permette di creare l'empatia giusta per seguirne le vicende. Ci fa sentire tutte un po' Wonder Woman, ma al tempo stesso ci mette davanti ai normali limiti che spesso noi donne non vogliamo/riusciamo a vedere. Elisa si trova costretta a scomparire per un periodo e ammetto che alla fine del romanzo mi sono trovata a pensare che sarebbe proprio bello poter seguire il suo esempio e ricaricarsi, ma la Brilli insegna anche che non è necessario andarsene fisicamente per ritrovare sé stesse, basta lasciarci andare un po' di più e mantenere i propri spazi, gli stessi che Elisa deve trovare per poter andare avanti e lasciare che la vita la sorprenda.

Lavinia Brilli ha uno stile scorrevole, fresco e ironico. I suoi personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro ha un suo ruolo ben preciso, ma allo stesso tempo riesce a sorprenderci. In questo romanzo c'è anche spazio per l'amore, quello inaspettato e improvviso, quello che unisce due persone che sembrerebbero non avere nulla in comune, quello che non si riesce a riconoscere se non si lasciano andare le zavorre del passato; un lato della storia che ho apprezzato, lasciato sullo sfondo ma sempre presente, nato dalla complicità e dall'amicizia, capace di infondere speranza e un futuro di possibilità.

Fate come se non ci fossi parla di noi donne, che amiamo sentirci utili per chi ci sta accanto, che sappiamo donarci andando a volte oltre le nostre possibilità, capaci di un multitasking ai limiti dell'incredibile. Una storia che vuole insegnarci quanto a volte basti semplicemente cambiare prospettiva per dire basta a certi condizionamenti e ritrovare un po' di sano equilibrio, perché tutte noi abbiamo bisogno dei nostri spazi per accudirci e nutrire i nostri desideri. Una lettura assolutamente consigliata!



4 farfalle e mezzo



Alla prossima,
   



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