“Viola, vertigini e vaniglia” di Monica Coppola - Recensione - Leggendo Romance



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“Viola, vertigini e vaniglia” di Monica Coppola - Recensione

 Buongiorno, oggi è Patty a iniziare la giornata parlandoci della sua ultima lettura, "Viola, vertigini e vaniglia" di Monica Coppola. Una lettura frizzante che sa cogliere le difficoltà quotidiane.


Viola

Titolo: Viola, vertigini e vaniglia
Autore: Monica Coppola


Sinossi

La vita di Viola è in fermento: una casa nuova tutta per sé, il ritorno della sua migliore amica Emma da New York e soprattutto l’incontro con Tancredi, affascinante editor che la coinvolge in un progetto editoriale. E anche se si tratta solamente di scrivere racconti su di un buffo tacchino, Viola decide di non lasciarsi sfuggire questa occasione: si licenzia dal call center e inizia a inventare storie sul Tacchino Poldino. Al suo fianco c’è Emma che, oltre ad occuparsi delle illustrazioni, movimenta le sue notti. Viola è decisa a raggiungere la vetta e tra le assillanti richieste delle strampalate zie, i diverbi con la madre e la cugina Archistar, tutto sembra procedere per il meglio. Sembra, perché il progetto rischia di andare a monte. E mentre sta per sprofondare di nuovo nel “pessimismo cosmico” ecco che tutti iniziano a comportarsi in modo strano; l’editore si disinteressa della stroncatura, la zia preferita parte all’improvviso, Emma diventa evasiva e indecifrabile e l’Archistar le sventola sotto il naso un misterioso biglietto giallo. E la bufera di neve che la sorprende durante un viaggio porterà una soluzione per i suoi guai o ulteriori complicazioni?
 

Un esordio perfetto penserete? No, ma semplicemente perché il libro perfetto, forse, non esiste e poi troppa perfezione annoia. Esiste però il romanzo giusto al momento giusto, con la sua protagonista imperfetta ma, proprio per questo, irresistibile.

Ho voluto aprire con le parole dell’autrice perché si sofferma su una grande verità, il libro perfetto non esiste, ma esiste il momento, il bisogno di imbattersi in un personaggio come Viola per sdrammatizzare la vita di tutti i giorni e per comprendere che dietro all’apparenza c’è altro. Viola è la protagonista indiscussa, voce unica di questa storia che definirei divertente e per niente superficiale, anzi con degli spunti interessanti per analizzare la società odierna. Monica è stata molto precisa a descrivere Viola e la sua vita; è una giovane donna, laureata, intelligente e con una passione, scrivere, ma per potersi permettere un piccolo appartamento deve rinunciare ai sogni e accontentarsi di un lavoro in call center per pagare il mutuo. La conosciamo proprio nel momento del suo trasloco che coincide col ritorno della sua migliore amica, Emma, da New York. Un’amicizia sincera che dura da anni, Emma è riuscita a trovare un lavoro inerente al suo studio e alla sua passione, è una disegnatrice professionista. Viola le vuole bene e sono inseparabili, anche se cerca di piazzarle un’uscita con qualche boy sconosciuto e lontano dall’essere il suo tipo, ma Emma vuole solo farla svagare. 

Viola ha scritto un libro e lo vorrebbe proporre alle case editrici, ma pochi le danno retta, l’unico che sembra interessato è un editor di nome Tancredi, che le promette di leggere il suo lavoro e questo basta per farla felice. Proprio lui le darà l’occasione tanto aspettata anche se diversa da quello che voleva: le propone un progetto per bambini, dove lei deve scrivere le avventure del tacchino Poldino ed Emma a stretto contatto con lei deve disegnarne le immagini. Viola è indecisa, lei che è sempre svampita, impulsiva, vive liberamente senza restrizioni o etichette, questa volta vaglia molto attentamente la decisione da prendere, tante sono le fregature, nessun contratto, lavorare tantissime ore senza sapere se il progetto partirà … è un test con l’esito molto incerto. Le regole del mercato sono imprevedibili e Tancredi la sprona a dimostrare quello che vale, potrebbe essere l’inizio di una carriera. 

Ci ritroviamo quindi tra le prime battute di Poldino, le avventure di Viola con Emma, ma soprattutto la sua vita caotica, disordinata, sempre in competizione con sua cugina Matilde, la star della famiglia, quella in carriera, sposata, felice, ricca, circondata dall’alta società, apprezzata e stimata da tutti. Una luce che Viola vede splendere da lontano, un rapporto stretto che è andato sgretolandosi negli anni, un divario marcato dalle vittorie di una e dalla nullità dell’altra. Anche la famiglia pone l’accento su questa disparità o almeno è quello che pensa Viola, infatti, non confida a sua madre i suoi problemi. 

La sua famiglia è particolare, hanno tutti nomi di fiori, sua madre, le zie, addirittura la villa, dove abitano, eppure questa particolarità dona freschezza e si adatta bene al carattere spiritoso e invadente delle zie ma Viola sa il significato del suo nome? Viola sa cosa si aspetta la sua famiglia da lei?

“Nell’ottocento le viole erano i fiori più amati.”…”la viola simboleggia una molteplicità di sentimenti e qualità c’’è la bellezza indiscussa della viola a mazzetti, l’eleganza e la fedeltà della viola garofanata, la modestia e l’onestà della mammola, il candore della viola bianca o il capriccio della viola selvatica” …

“…sono tutte varietà molto delicate” i suoi occhi celesti cercano i miei “devono essere forti per sopravvivere”

Lei vive in continua soggezione della famiglia, non vuole deluderli, vuole primeggiare, almeno una volta, su Matilde. E una sera al super party di sua cugina, qualche bicchiere di troppo, un assaggio impulsivo di biscotti alla vaniglia, le toglie ogni inibizione e da sfogo a tutti i suoi pensieri. Una crisi allergica/personale la porterà lontano da parenti e amici, il progetto non sta andando come sperato e improvvisamente si sente sola, Emma è sparita, Tancredi non l’aiuta, sua madre è arrabbiata con lei e Matilde … be' lei è sempre la star! Viola scapperà dalla città per andare in montagna da sua zia Dalia, l’unica con cui si sente in sintonia, forse perché sono simili, eppure anche lei è sfuggente, sempre in viaggio e assente nei momenti importanti. Questa trasferta sarà un cambiamento per Viola, ma è quello che vuole? Un ritmo incalzante ci ha accompagnato per tutta la lettura ma qui rallenta sottolineando così le mutazioni interiori della protagonista, da un treno in corsa, passiamo a una donna più riflessiva che ripensa ai suoi errori e trova il coraggio di affrontare le persone per chiarire e dedicarsi a una vita tranquilla, è questa la vera Viola? Rinunciare a tutto e accontentarsi?

Se volete essere travolti, dalla spumeggiante Viola in tutte le sue sfaccettature, dalle sue battute, "comiche?" - direi più sarcastiche - che centra in pieno le lotte che ognuno di noi deve combattere ogni giorno, le rinunce che siamo costretti a fare per poterci mantenere, tutti i pensieri che ci affollano la mente e il soffermarci alle apparenze, quello che vediamo non è la realtà, dove c’è luce ci può essere il buio. Monica ha saputo evidenziare i pensieri e le vicende di Viola con naturalezza, con una scrittura fluida, soffermandosi sempre sull’aspetto introspettivo, più che su quello visivo, cosa aspettate immergetevi in questa lettura di fiori, profumi e tanti sentimenti … dove anche l’amore trova il suo spazio? Curiosi?

Buona lettura,
Patty firma

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