Un libro in vetrina: INTERVISTA A FEDERICO NEGRI - Leggendo Romance



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Un libro in vetrina: INTERVISTA A FEDERICO NEGRI

INTERVISTA A FEDERICO NEGRI

E anche questa volta siamo giunti al termine della rubrica. Sono stata molto contenta di aver presentato IL CODICE DELLA STREGA di Federico Negri e di aver potuto far conoscere questa saga anche a chi non l'aveva ancora notata.

Ovviamente Federico non ha scritto solo questa serie, tra i più recenti lavori trovate anche:
- Saga Promise
- Voglio stare con te
E potete seguirlo sulle pagine FB dei suoi libri (cliccate sopra sui titoli), oppure sul blog IL FORZIERE DEI LIBRI dove potrete trovare le sue letture e le relative opinioni.

Prima di passare all'intervista lasciate che lo ringrazi per aver accettato l'invito. Come sa amo particolarmente i suoi lavori e, anche se noi poveri lettori dobbiamo attendere che gli scatti l'ispirazione XD, sappiamo che alla fine saremo ripagati da una bella lettura. 
 
1. La prima domanda è di introduzione. Come presenteresti Federico Negri a chi non lo conosce?
E' sempre difficile presentarsi sinteticamente a chi non ti conosce. Sono un tizio abbastanza ordinario, che sta antipatico a parecchi e simpatico a pochi (pochissimi XD) fortunati. Non sono una persona solare, espansiva, divertente eccetera, ma il contrario di tutto ciò. Il mio hobby è scrivere, quindi sono solitario come Proust, inquietante come Stephen King, alcolizzato come Hemingway e scorbutico come Salinger.  E ovviamente -.- queste sono le uniche cose che ho in comune con questi signori. 

2. Come hai iniziato a scrivere?
Tantissimi anni fa, quando stavo all'università. Ho prodotto un libello di dubbio gusto, fantascienza "eroica", abbastanza illeggibile. Poi ho deciso che era meglio procurarsi il companatico e ho iniziato a lavorare, lasciando perdere la scrittura per quasi 15 anni. Ho riiniziato a scrivere poiché mi sono imbattuto in una serie di libri penosi che mi hanno dato da pensare. Mi sono chiesto: possibile che io non sia in grado di fare meglio di così?

3. Qual è stato il primo libro che hai letto? Ti ha influenzato nello scrivere e in che modo?
Il primo libro che ho letto si perde nella notte dei tempi e non sono sicurissimo di ricordarmelo. Potrebbe essere "Il Giornalino di Gian Burrasca" che mio padre aveva gelosamente conservato dai suoi tempi e che mi aveva quindi propinato. Uno dei primi libri di cui ho memoria chiara è "Cuore" di De Amicis. Si facevano letture strane negli anni settanta, lo so.  Niente vampiri e sospiri. Ho letto anche parecchio di Salgari, le Tigri di Mompracem e la Figlia del Corsaro Nero. Il primo libro vero che ha influenzato tutta la mia vita di lettore e scrittore è arrivato in quinta elementare ed è il romanzo di Isaac Asimov "Lucky Starr, il vagabondo dello spazio". Lì ho capito che leggere era meraviglioso, ma leggere fantascienza era ciò che desideravo maggiormente al mondo.

4. Parliamo un po' di te come scrittore: hai delle abitudini, dei momenti della giornata in cui ti arriva l’ispirazione o comunque ti dedichi alla scrittura?
Purtroppo il tempo è il mio nemico. Quindi scrivo in ogni momento in cui riesco a trovare il tempo per farlo e non ho particolari rituali. Siccome viaggio molto per lavoro scrivo parecchio in treno, aereo o albergo, perché quando sono a casa preferisco dedicarmi ai pargoli.

5. Stai sperimentando diversi generi: distopico, fantasy, romantic-suspense. In quale ti senti più a tuo agio?
Sicuramente nel distopico o comunque nella fantascienza. Il Fantasy è carino ma l'attività di world-building in un mondo che ha regole magiche è molto impegnativa e si tende sempre a semplificare. Sono molto rari i romanzi fantasy in grado di inserire la magia o gli elementi fantastici nel tessuto dell'ambientazione, non ne ho letti molti a parte quelli di Swanwick e i miei non fanno eccezione. Per quanto riguarda la narrativa contemporanea, il romantic-suspense è interessante, ma credo che se mai mi ri-cimenterò in questo genere lascerò perdere il romanticismo e mi concentrerò di più sulla parte thriller che credo mi riesca meglio.

6. E ora veniamo a “Il codice della Strega”. Non ti chiederò come mai hai scelto (e non solo in questo caso) di scrivere di donne, quanto piuttosto da dove trai ispirazione, come ti “documenti” (se si può dire così) per riuscire a descrivere la psicologia femminile? (che è già complicata per noi, figuriamoci per voi uomini ^^)
Mi documento sulla mia pelle, nel senso che ho, come tutti, continuamente a che fare con donne, uomini, ragazzi e ragazze. Talvolta si incontrano persone che colpiscono per qualche particolare tratto o atteggiamento e subito mi parte il "ciak" del film mentale che poi le porta a essere protagoniste di uno dei miei libri. Uno scrittore non deve inventarsi niente, basta osservare.

7. Le streghe di cui parli hanno tutte caratteri molto forti e combattivi, quanto di te c’è in loro? E soprattutto, ce n’è una che preferisci e perché?
Di me? Non so, non molto credo. Mi piacerebbe avere la risolutezza di Kasia o la fibra di Silla, ma purtroppo il mio carattere è molto più ordinario, fondamentalmente sono una persona abbastanza noiosa ^___^ La mia preferita è Alina, perché è giovane e di belle speranze.

8. La storia si svolge nel futuro, ma molte caratteristiche rievocano in un certo qual modo atmosfere medioevali. Inoltre, la Terra che viene descritta ha uno scenario post apocalittico dovuta al deterioramento umano delle sue risorse. Cosa ti ha ispirato? Ci sono messaggi o sensazioni che volevi trasmettere attraverso questo tipo di ambientazione?
Non mi andava di ambientare la storia in un medioevo inventato, cristallizzato in millenni di mancanza di progresso scientifico. Sembrano sempre un po' stupidotti questi stregoni centenari dei libri sword&sorcery, capaci di evocare demoni e tempeste, che però non hanno ancora studiato il modo di portare l'acqua calda in casa. Tuttavia la carenza di avanzamento tecnologico semplifica l'ambiente che si vuole costruire e suscita le atmosfere più congeniali al  genere, quindi mi sono orientato verso un mondo dove le tecnologie si sono progressivamente perse, in seguito all'impoverimento delle risorse. Uno scenario secondo me non così remoto.

9. Domanda obbligata: manca l’ultimo capitolo di questa serie. Ci puoi già anticipare qualcosa?
Certo! Vi posso anticipare che purtroppo non ho ancora le idee chiare V.V
Avevo promesso ai miei 22 lettori che avrei fatto uscire entro ottobre il quarto libro, ma purtroppo mi è rimasto intoppato nella penna e negli ultimi mesi non ho più scritto. Ho delle idee, ma il mondo delle streghe è complesso e vorrei scrivere non solo una semplice continuazione ma qualcosa di meglio. E quindi sto ancora sfogliando la margherita. Mi spiace deludere chi aspettava il quarto libro, ma mi sa che dovrà armarsi di pazienza. D'altronde io attendo da circa quindici anni la conclusione delle Cronache del ghiaccio e del fuoco: gli scrittori sono così, fondamentalmente inaffidabili…

10. E siamo arrivati alla fine di questa intervista, questo significa domanda “marzulliana”. Quale domanda avresti voluto che io o qualcuno in altre interviste ti ponesse, ma nessuno ti ha mai fatto? (ovviamente poi la risposta^^)
Wow, non so. Questo è il classico "argomento a piacere" che il professore magnanimo ti chiede quando ti vede in difficoltà ^___^
Credo che la domanda che ogni scrittore o aspirante tale vorrebbe sempre sentirsi fare durante un'intervista suoni all'incirca come:
Senti, ma come fai a scrivere così dannatamente bene, ad avvincere i lettori con le tue storie pazzesche e a far innamorare tutti dei tuoi personaggi? ^______^

Però, la domanda che vorrei da te è invece "Desideri ringraziare qualcuno?" 
E la risposta: "Certo, innanzitutto chi ha letto il libro e ha avuto il tempo e la voglia di farmi avere la sua opinione e, in tanti casi, il suo supporto. Poi le blogger come te Deb, che mi hanno sostenuto, recensito e sopportato e infine due scrittrici che hanno letto le bozze e mi hanno aiutato a migliorare le mie storie, cioè Eva Fairwald e Manuela Dicati."


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5 Commenti

  1. Eccomi, meno male che dici di essere noioso, x me sei spassoso, anche in alcune risposte. Ammetto che non ho letto la saga delle streghe, ma rimedierò, ho letto gli altri e ho notato in comune, pov femminile, che come ha detto Deb siamo un pò complicate, quindi complimenti per Il coraggio. Vedremo mai un tuo libro dal POV maschile? Sarebbe interessante. Hai mai pensato di scrivere un libro a 4 mani, magari con Eva Fairwald, vi vedo bene a creare insieme. Bella intervista, complimenti.

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    1. Un libro con Eva?!? Magari... mai dire mai comunque.
      Ho un'idea su un libro con pov maschile, ho scritto un capitolo e mi sembrava interessante. Vedremo cosa verrà fuori, ma vorrei prima finire le streghe ^____^

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  2. E non posso esimermi dal commentare. Tengo alla salute mentale di Eva quindi spero proprio che questa collaborazione a quattro mani non parta mai. A parte gli scherzi, grazie per avermi inserito nei ringraziamenti. Le streghe sono una saga che merita e saresti veramente un truffaldino a lasciarci col fiato sospeso e non terminarlo. Quindi apri sto file e inizia a scrivere perché non sono solo in 22 ad aspettare o io e Deb ti togliamo il nostro appoggio (tanto so che Deb è con me). Oppure il dover scrivere di un certo Sabbath ti fa paura???

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  3. ahah divertente quest'intervista, nonostante la bassa autostima dell'autore hihi :P sono curiosa di leggere anche questa serie :)

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