Segnalazione: HUL-HAMPTON UNIVERSITY LIFE di Simona Diodovich - Leggendo Romance



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Un libro per...

Segnalazione: HUL-HAMPTON UNIVERSITY LIFE di Simona Diodovich

Questa sera voglio condividere una nuova segnalazione, adatta a chi ama i romance ambientati nel mondo sportivo. Si tratta del terzo libro di una serie in cui i protagonisti sono tre ragazzi. Ammetto che non la conoscevo, ma ho l’impressione in questa serie oltre alla parte romance troveremo tanta amicizia, un pizzico di rivalità ma anche qualche attimo di divertimento. E allora scopriamolo assieme:

HUL-HAMPTON UNIVERSITY LIFE

Titolo: HUL-Hampton University Life
Serie: Saga Hampton #3/3
Autore: Simona Diodovich
Editore: Self Publishing
Genere: Romance Sportivo
Pagine: 161 ebook / 190 cartaceo
Formato: ebook  e cartaceo
Prezzo: € 3,66 ebook / € 11,36 cartaceo
Data pubblicazione: 28 giugno 2015
Sinossi

Norman è felice. Sembra passato molto tempo da quando le sue disavventure gli hanno spezzato il cuore. Colin è l’unico che deve ancora sistemarsi. Logan trema ancora una volta.
Tre ragazzi che prima non erano amici, ora sono come fratelli. Vincere il campionato nei Pirates diventa un loro dovere di giocatori eccezionali mentre le loro vite buttano le fondamenta per un futuro migliore. Siamo alle battute finali. Colin cederà al fascino del matrimonio come i suoi amici?
Logan sarà finalmente tranquillo con sua moglie? I Pirates hanno un campionato da vincere, contro ogni pronostico, li danno perdenti. Per cui in piedi signori, il touchdown è alle porte. Volete sapere come finiranno le loro storie?
Bentornati, per l’ultima volta, nel mondo dei Pirates. Tre ragazzi, tre amori, un solo cuore unito per vincere.
Composizione serie
HHS-Hampton High School (volume 1)
HUP-Hampton University Pirates (volume 2)
HUL-Hampton University Life (volume 3)
ESTRATTO

“La telecamera era puntata sul Coach Bass proprio in pieno volto. Nemmeno fosse un interrogatorio della Gestapo. Il cameraman non aveva nessuna intenzione di abbassare l’attrezzo e, la luce a fianco puntata su di lui, lo faceva sudare tanto quanto bruciare gli occhi. Quella cosa doveva essere? Un’intervista?
«Siamo in onda tra cinque minuti, Coach Bass, nervoso?» il giornalista televisivo trafficava con il microfono e non lo guardava in volto, per essere sinceri.
«Un po’, a dir il vero» alle sue spalle i giocatori erano nel bel mezzo di un allenamento e la televisione era arrivata senza preavviso. Si tolse il cappellino e si asciugò il sudore, mancavano pochi giorni a dicembre, la temperatura si era notevolmente abbassata nell’arco di poco tempo, ritornando ai suoi valori standard, eppure lui sudava. Abbozzò un sorriso che sembrò una smorfia di dolore.
«Oh, non si preoccupi. Lei risponda alle domande con sincerità e andrà tutto bene. Le ruberemo solo pochi minuti» continuava a ignorarlo incurante delle difficoltà che quella intervista gli poteva creare. Armeggiava tra microfoni e signorine carine che, con grazia e professionalità, si davano da fare sulla sua figura per renderlo perfetto prima del collegamento, tipo togliergli la fronte lucida che, di sicuro, ora aveva. Orribile, si sentiva un’attricetta alle prime armi.
«Sembra una frase della Gestapo e guardi che più passano i secondi, più mi sembra reale» borbottò Bass passandosi una mano tra i capelli.
Il cronista sorrise, una fila di denti bianchi e perfetti in un volto attraente ma cinico, fecero bella mostra di sé «Respiri, siamo in onda al cinque…»
«…quattro, tre, due…» ora la voce arrivava da un ragazzo alle spalle del reporter.
«Buongiorno gente! Chi vi parla è Greg Philips Jr. e siamo qui con il Coach Bass. Oggi è lunedì. Mancano quattro giorni alla partita contro gli Golden Eagles dal Tennessee Tech University, sappiamo che vi state preparando. Abbiamo raccolto delle perplessità e ottimi giudizi dalle persone comuni: ve li faccio ascoltare, prima di porle la domanda che tutti si aspettano» sorrise.
L’allenatore dei Pirates pensò di sprofondare sotto terra pur di sparire dalla telecamera, invece si ritrovò a sorridere. Cercò di non tremare con un singolo movimento del suo corpo.
«Sono Jack da Hampton. Il nuovo allenatore dei Pirates mi lascia perplesso. No, dico, vi rendete conto? Ha messo in panchina Morgan Bastian, il miglior giocatore dei Pirates, per far giocare i due novelli finti quarterback. Ok sì, se la sono cavata piuttosto bene, hanno giocato per tutta la partita il doppio ruolo, running back e quarterback, ma questo giochetto non potrà durare per sempre.»
«Ciao, sono Phil, ero nei Pirates all’università. Io credo che il Coach Bass abbia avuto un colpo geniale, altroché! Chi mette in campo due giocatori di quel calibro che sono in grado di giocarsi il doppio ruolo con quella maestria? Ci vuole un gran sangue freddo, e non si può certo dire che Sherman e Beenson non ne abbiamo!»
Un’altra voce entrò nell’aria «Sono Chuck. Finalmente Colt è tornato a giocare il suo ruolo nel modo giusto, perché abbiamo rischiato di perdere la partita con i Fighting Leathernecks da Western Illinois University l’ultima volta. Poteva metterlo in panchina. Il Coach ha rischiato tanto.»
Il cronista sorrise. Stava per entrare in scena e sembrava un predatore feroce.
«Buonasera a tutti, sono Brian, ma sbaglio o c’è una truppe televisiva che segue il Coach Bass ovunque a ogni allenamento? Ecco, capisco che è favoloso dimostrargli che per noi il football è molto importante, ma non credete di metterlo doppiamente sotto pressione?»
Questo fu l’attimo in cui Bass si sentì meglio. Il cronista sorrise maggiormente, mentre un guizzo selvaggio gli attraversò lo sguardo. Alzò un dito per interrompere le voci. «Da qui la mia domanda Coach Bass, venerdì vinceremo contro i Golden Eagles dal Tennessee Tech University? Per ora ci è andata bene. Abbiamo vinto delle partite nonostante le pecche della squadra e siamo ancora in gara per il campionato, soprattutto per il nostro girone. Ma ora si fa sul serio. Ce la faremo?» gli puntò il microfono verso la bocca.
Bass guardò per una frazione di secondo quel mostro vicino alle sue labbra e poi annuì «Faremo del nostro meglio per non mollare. Mai.»
Il cronista non parve molto soddisfatto della sua risposta. Quando, nel giro del campo, Morgan Bastian passò da lì, lo fermò piantandogli addosso il microfono.
«E tu cosa dici Bastian: vincerete?»
Il ragazzo si tolse il casco «Vinceremo. Noi rimarremo imbattuti fino alla fine del campionato, soprattutto finché in campo ci sarò io, che pretendo e regalo sempre il massimo per la mia squadra» il suo sguardo di fuoco lasciò senza risposta anche il reporter che si voltò verso la telecamera sorridendo imbarazzato.
«Non ci resta che intervistare i due giocatori che fan tremare il ruolo del quarterback. Beenson e Sherman.»
Li bloccarono durante la corsa e, dato che erano vicini, fu semplice intervistarli nello stesso momento «Allora ragazzi, avversari al liceo e compagni di squadra al college. Cosa mi dite, esiste ancora rivalità tra voi, ora?»
Colin sorrise «Mi sta chiedendo se io sono più bravo di lui? Certo che sì.»
«E se lo chiede a me, probabilmente le risponderò la stessa cosa» aggiunse Logan. Anche lui con un sorriso aperto di fianco all’amico.
Il cronista li guardò costernato, per poi scoppiare a ridere «Dicono che avete avuto vicissitudini che vi hanno fatto scontrare, e che voi siate diventati amici in seconda battuta, nessuna rivalità in campo?»
«Forse, amico, si doveva limitare alla risposta spiritosa che le abbiamo dato tre secondi fa, che ne dice?» Colin lo guardò di traverso.
Logan lo trattenne per un braccio e poi, facendo finta di nulla, sorrise falsamente al cronista «No, non c’è rivalità tra noi, ora. Siamo amici e lo siamo per davvero. Noi vogliamo che la squadra vinca. Per cui, se oggi giochiamo in un ruolo, o in un altro, il nostro obiettivo è quello del fine ultimo: una squadra vincente» aveva allargato il suo sorriso da spaccone.
Il cronista se n’era accorto, tanto che ebbe un attimo di esitazione «E cosa mi dite di Bastian? Riuscite ad andare d’accordo anche con lui?»
«Ah, per favore, ma lei è qui solo per farci dire qualcosa di brutto? È questo lo scoop?» Colin, esasperato dal tizio, lo spiazzò con quest’espressione e poi, come se niente fosse, lo lasciò lì a bocca aperta e riprese a correre.
«Ehm, lo scusi, non ha visto la sua ragazza ieri sera» e così dicendo corse dietro l’amico ridendo a crepapelle.
Ripresosi dall’esplosione di maleducazione di Colin, il giornalista televisivo bloccò Norman che, a malincuore, fu costretto a fermarsi «E lei signor Colt, cosa mi dice? Ha fatto delle partite non troppo belle, riuscirà a reggere il ritmo elevato che promette la squadra?»
Norman si tolse il casco, con la coda dell’occhio vedeva Colin che, a modo suo, gli suggeriva di tagliare la conversazione, con un chiaro segno netto del dito che passava sulla gola in orizzontale.
Gli venne da ridere «Ho avuto dei problemi personali che hanno influito sul mio rendimento sportivo, cosa che per altro è stata superata. Ora né lei, né tantomeno i fan dei Pirates, si devono preoccupare di ciò. Sono tornato in gran forma, più deciso che mai a vincere il campionato.»
«Si dice che abbia fermato un noto mafioso.»
«Esatto. Era un problema ben più importante del football in quei giorni.»
«Ma ora Signor Colt…» tentò di fermarlo il cronista mentre la luce della telecamera li seguiva passo per passo.
«Ora, se non le dispiace, finisco i miei cinquanta giri di corsa» e così dicendo raggiunse gli amici che, poco più in là, ridevano a crepapelle.”

♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣

“Logan camminava al fianco di Candis che, tranquilla, non aveva detto una sola parola.
  «Rammenti quando non volevi essere al centro dell’attenzione e nessuno ti conosceva?» Logan spezzò il silenzio all’improvviso.
  «Sì. Certo.»
  «Non ce la farai mai, mia meravigliosa moglie. Sei troppo bella e tutti ti vogliono. Sarò costretto a picchiare un mucchio di ragazzi, ma dato che ti difendi bene, non posso nemmeno fare quello. Direi che a volte è frustrante» Logan si mise le mani in tasca. Non la guardava in volto.
Candis lo fermò in mezzo al corridoio. «Io voglio che tu stia al mio fianco sempre. Voglio sentirmi protetta da te, sempre. Però non voglio vederti in panchina per colpa di un cretino, se lo picchio io a te non succede nulla, io non sono in punizione. Se lo fai tu, ti giochi la carriera.»
Logan le accarezzò il volto. La fissò con grande intensità «Te e i bambini, venite prima della carriera, sempre.»
Candis lo baciò lentamente sulla bocca «Quanto ti amo io?»
  «Non lo so, tanto?» Logan sorrise guardando i suoi occhi meravigliosi.
  «Sì, tanto Logan. Adoro sentirti dire cose così carine…»
  «Te le dirò più spesso, allora.»
  «Davvero?»
  «Sì, promesso. Però posso picchiare io Morgan la prossima volta?»
Candis scoppiò a ridere «Affare fatto.»

Suggellarono l’accordo con un bacio dolcissimo, incuranti di essere guardati, con interesse, da molti ragazzi di passaggio.”


L'AUTRICE Simona Diodovich

Nasco a Milano il 17 Aprile 1969, studio come grafica pubblicitaria diventando poi illustratrice a Canale 5 disegnando cover di cd e dvd per A. Valeri Manera. Ho ventisette anni d’esperienza lavorativa nell’editoria.
Ho lavorato con Arnoldo Mondadori per il Tv sorrisi e Canzoni, con le cover dei cd dello zecchino d’oro. Per la Medusa Video le cover delle videocassette di Lupin III. Persino con la LysoForm per un giornalino per i bambini sull’igiene, oltre le varie case editrici italiane. Ho avuto fortuna di partecipare a un training in Disney di una settimana imparando a disegnare ciò che pubblicavano loro, cioè le Witch, quando la mia mano era completamente differente dalle loro esigenze. Proseguo la carriera come fumettista disegnando il dottor sorriso per conto della Fondazione Garavaglia, che si ispira alla fondazione americana di Patch Adams. Come grafica pubblicitaria mi divido tra case editrici e comuni, dove realizzo da sola volumetti sull’educazione stradale, manifesti, giochi, usando ogni mia conoscenza acquisita negli anni. Per amore dei disegni, e per il fatto che adoravo inventarmi personaggi e storie, il passo dal disegnare storie e scrivere un libro è stato molto breve.

Il mio nome è Carlie, della “Saga Deathless”, è il mio libro d’esordio. A seguito Sangue Perenne, Il re dei demoni il terzo.

Per la “saga Hampton”, saga romance-sportivo, il primo libro è uscito l’anno scorso, HHS-Hampton High School il secondo della stessa saga HUP-Hampton University Pirates è uscito ad Aprile. Hunters, collezione racconti Horror-Fantasy.

The Queen, fantasy new-adult e, l’ultimo appena uscito, Masquerade romanzo d’amore.
E l’ultimo uscito HUL-Hampton University Life, ultimo della saga Hampton.

Tutti i libri hanno la copertina disegnata da me.



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